Il Forum dei Motoviaggiatori

USA Coast to Coast Agosto 2016 - Il report, 11.300 km dall'Atlantico al Pacifico

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view post Posted on 23/11/2016, 17:24
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Dopo aver metabolizzato il giro estivo 2016 e sfruttando questo periodo autunnale e triste, inizio il report del viaggio di questa estate, sperando che possa stuzzicare l’interesse di qualcuno e che possa essere utile a chi vorrebbe realizzarlo prossimamente.
Il Coast to Coast è un viaggio che ha sempre rappresentato uno dei grandi giri in moto che ho sempre sognato di fare e che piano piano si stanno tutti avverando (Nordkapp 2009, Samarcanda 2014 e Coast to Coast 2016).
Fra i viaggi sognati rimangono ancora da realizzare tutta l’America dalla Patagonia all’Alaska ed il giro del mondo; queste però sono altre storie, molto più impegnative e che spero un giorno di poter raccontare.

Il Coast to Coast americano si è svolto dal 01 al 30 Agosto 2016 da New York a San Francisco, un grande classico da compiere almeno una volta nella vita.
Ovviamente, come da sempre avviene, in solitaria (con la mia compagna Marzia come passeggero e compare di tante avventure) e senza altre persone e moto; ci piace fare quello che vogliamo quando vogliamo e possibilmente organizzandoci giornalmente. Ci piace l’avventura e sicuramente trovarci la pappa pronta tutti i sacrosanti giorni non fa per noi.

Questo è il percorso che ho previsto e che abbiamo seguito più o meno fedelmente negli States.

Totale

Ma andiamo con ordine.
Tralascio tutta la descrizione del viaggio e la preparazione che sono state descritte in QUESTA discussione. Mi limiterò a riassumervi le cose più importanti.

Il grande dilemma “spedisco la mia moto / la affitto in America” si è risolto decidendo, inizialmente forse un po’ a malincuore, di affittare una moto a New York.
Mi sono dunque rivolto ad Eaglerider, la società locatrice di moto più grande degli Stati Uniti con location praticamente in tutte le più grandi città e che consente di affittare il mezzo in una città e restituirla da un’altra parte (in cambio di un bel po’ di soldini….).
A parte qualche problemino tecnico si è rilevata una scelta giusta, trovandomi benissimo con loro e la moto (avevo scelto una bella HD Electra Glide anche se poi in loco affitterò un altro modello).

Il visto americano si è rilevato più ostico e costoso del previsto perché ad inizio anno è uscita una circolare statunitense (pubblicata sui siti dell’Ambasciata a Roma e nei vari consolati) secondo la quale è necessario il visto turistico se in passato si è stati (anche per turismo) in Iran, Iraq, Somalia e Libia.
Considerato il viaggio del 2014 a Samarcanda in cui siamo passati dall’Iran abbiamo dovuto richiedere il visto a Milano, pagando il dovuto e perdendo una giornata per rilasciare l’intervista al funzionario.
Forse non era neppure necessario visto che gli stessi doganieri americani non conoscevano questa disposizione, ma questo lo vedremo fra qualche giorno.

Fortunatamente ho ancora la patente internazionale fatta nel 2014 e dunque valida; ho letto che è obbligatoria in qualche Stato americano anche se nessuno ce la chiederà (così come non l’ho mai mostrata 2 anni orsono).
Tramite un sito di prenotazioni aeree abbiamo prenotato i voli, andata Torino – New York (via Amsterdam) e ritorno New York – Torino (via Parigi).
Ovviamente abbiamo pensato anche al volo interno San Francisco – New York prenotando direttamente tramite il sito della compagnia statunitense (Virgin America).

Decidiamo anche di prenotare l’albergo a New York visto che sono gli unici giorni in cui sappiamo precisamente quando arriveremo e quanti giorni sosteremo e poi arrivando alle 20.00 in una città immensa è bene non essere troppo impreparati. Prenotiamo nel Queens, certamente zona più economica rispetto a Manhattan e comunque ben servita dalla metropolitana (15 minuti di viaggio per Times Square); zona oltretutto molto tranquilla e ricca di locali e supermercati.

Cambiamo un migliaio di dollari in Italia contando comunque di pagare spesso con carta di credito (utilizzatissima negli USA).

Scarico le mappe gratuite da Openstreetmap e preparo i file dei percorsi da caricare sul navigatore dell’Harley.

CONTINUA...

Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:10
 
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Liukit
view post Posted on 23/11/2016, 17:39




sono già in trepida attesa !! .. previsto per il 2018 .. io .. attingo attingo :D :D
 
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toni8964
view post Posted on 23/11/2016, 18:38




gran bel viaggio, lo avevo seguito "strada facendo" con i tuoi live giornalieri
 
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view post Posted on 23/11/2016, 18:45
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L’organizzazione dei bagagli ci ha portato via parecchio tempo visto che combinare il bagaglio da imbarcare in aereo e quelli ridotti da sistemare sulla moto non è stato semplice.

Decidiamo di comprare i due bagagli da imbarcare, grandi ma morbidi, in maniera da ripiegarli e portarceli dietro in moto, sistemandoli sulla stessa da qualche parte.
All’interno, oltre ai bagagli personali, inserisco qualche accessorio per la moto (pinze e cacciaviti, torcia elettrica, cinghie ed elastici…), le due borse stagne della Ortlieb che ci portiamo appresso dal viaggio a Nordkapp del 2009 ed ancora in perfetto stato e le due borse laterali (aftermarket) per l’HD comprate su e-bay a circa 15 Euro cadauna.
In più abbiamo due bagagli a mano con altri effetti personali; io utilizzo la borsa per bauletto posteriore dell’Harley gentilmente prestataci da amici e Marzia una borsa morbida con dimensioni adatte al bagaglio a mano.

Preparo come di consueto le fotocopie di tutti i documenti necessari: visti, passaporti, patenti, assicurazioni (abbiamo stipulato l’assicurazione salute assolutamente necessaria per gli States con la europ assistance), carte di identità. Inoltre ho scannerizzato tutti i documenti e spedito il tutto in un hard disk on line, raggiungibile ovunque ci sia un collegamento internet.
Come nel viaggio del 2014 ho affittato da Gialdini di Brescia un rilevatore satellitare Spot che comunicherà la nostra posizione ogni 10 minuti e mediante il quale le famiglie ed amici potranno seguirci in diretta.

Inizia il racconto giornaliero delle nostre tappe.

CITAZIONE (toni8964 @ 23/11/2016, 18:38) 
gran bel viaggio, lo avevo seguito "strada facendo" con i tuoi live giornalieri

Grazie. Si, in effetti riprendo il live di Agosto ma sviluppandolo un po' meglio e con calma.
E poi mi piace lasciare traccia anche nel forum.

01 AGOSTO 2016 – Il viaggio aereo

Lungo trasferimento aereo passato a dormicchiare, giocare, vedere film e soprattutto ad ascoltare buona musica (mi sono fatto una scorpacciata di Guns n’Roses, Slash ed AD/CD).
E’ il nostro primo viaggio aereo intercontinentale e devo dire che è passato abbastanza svelto.

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Arriviamo verso le 20.00 (ora locale) al JFK di New York e dopo aver ritirato i bagagli ed oltrepassato piuttosto velocemente il controllo siamo liberi di andare in hotel.
Dopo un rapido ambientamento, in circa 30 minuti di treno (con un cambio) e 10 minuti di metropolitana arriviamo in hotel.
Molto bella la vista notturna su Manhattan.

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A New York sosteremo 3 giorni in maniera da visitare la grande mela. Siamo ovviamente stanchissimi, in Italia è ormai quasi l’alba; alle 04.00 del mattino però siamo già svegli.
Saremo rimbambiti per 4/5 giorni d’altronde è il nostro primo grande spostamento improvviso di orario. Finora i fusi orari ce li siamo guadagnati in moto chilometro dopo chilometro.

Relativamente a New York qualsiasi guida saprà consigliarvi per il meglio su cosa visitare e cosa saltare.
Ecco quello che abbiamo fatto noi.

CONTINUA...

Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:12
 
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view post Posted on 23/11/2016, 22:02
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Che viaggione. Lo avevo seguito live nel topic apposito.

QUOTE (federico1974 @ 23/11/2016, 17:45) 
oltrepassato piuttosto velocemente il controllo

Quanto ci avete messo circa? Chiedo perche' io non ci ho mai messo meno di 2/3 ore e vorrei capire se vale solo per me o capita quasi a tutti.
 
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view post Posted on 24/11/2016, 10:01
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CITAZIONE (marcorideon @ 23/11/2016, 22:02) 
Che viaggione. Lo avevo seguito live nel topic apposito.

CITAZIONE (federico1974 @ 23/11/2016, 17:45) 
oltrepassato piuttosto velocemente il controllo

Quanto ci avete messo circa? Chiedo perche' io non ci ho mai messo meno di 2/3 ore e vorrei capire se vale solo per me o capita quasi a tutti.

Dal momento in cui abbiamo messo piedi fuori dall'aereo a quello in cui siamo saliti sul trenino che ci ha portato a Jamaica Station è passata un'oretta scarsa.
Tieni conto che noi avevamo il visto e non l'esta e siamo stati indirizzati in una zona a parte decisamente più tranquilla, anche se devo dire che anche le altre file non erano poi così incasinate.
Il controllo passaporti è durato più o meno 5 minuti, compreso scatto della foto (l'ennesima) con una specie di webcam, compilazione del passaporto con timbro e data di scadenza e la risposta alle loro classiche domande (perchè siete negli USA?, cosa farete?, avete un programma di viaggio?, quanto tempo vi fermerete?...).

Probabilmente siamo stati fortunati noi, certo però 2/3 ore mi sembra un tempo da dogana di una qualsiasi Nazione dell'Asia Centrale...
 
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view post Posted on 24/11/2016, 10:32
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02 AGOSTO 2016 – New York

Usciamo dall’hotel piuttosto presto (è dalle 04.00 che siamo svegli) e ci dirigiamo verso la stazione della metropolitana, distante 200 metri. Oggi è prevista la visita a Times Square e Central Park.
Il biglietto della metropolitana che scegliamo è del tipo ricaricabile con un certo credito prepagato; ogni corsa, a prescindere dalla lunghezza del tragitto, costa 2,5 dollari a testa.
Ci sono abbonamenti settimanali, mensili o annuali.

In circa 15 minuti siamo a Times Square e veniamo subito catapultati in un mondo a noi poco consueto: palazzi altissimi, luci, colori, enormi pannelli pubblicitari, migliaia e migliaia di persone in strada, auto, bus e tanto tanto rumore.
Questa zona rappresenta la vera Manhattan, quella che siamo abituati a vedere in tv, nei servizi del tg o nei film.

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Casualmente incrociamo il negozio di Manhattan di Buddy, il boss delle torte, famoso in Italia per la trasmissione televisiva sulla sua pasticceria.
E’ un maestro nel creare torte enormi e creative; ne approfittiamo per assaggiare un paio di dolcetti.
Nulla di particolare, dolci molto porcosi e ripieni di crema molto zuccherata.

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Riprendiamo la passeggiata in direzione Central Park passando fra i famosi teatri di Broadway e famosi negozi.

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Facciamo ingresso in Central Park dal famoso Columbus Circle, Piazza circolare dominata da due enormi palazzi e dalla statua di Cristoforo Colombo.
E’ la Piazza da dove vengono calcolate tutte le distanze ufficiali da New York.

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Il parco è enorme, una vera oasi di tranquillità nel mezzo del trambusto proveniente da una città con circa 8,5 milioni di abitanti.
Notiamo persone correre, passeggiare, dormicchiare sulle coperte, fare canoa, andare in bicicletta…. e naturalmente decine e decine di simpatici scoiattoli, ormai quasi domestici.

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Usciamo per un attimo dal parco per andare a visitare il museo di storia naturale (almeno l’esterno e la sala al piano terreno che è aperta a tutti); il museo è famoso perché al suo interno è stato girato il film “Una notte al museo” con Ben Stiller.

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Rientriamo in Central Park e proseguiamo la passeggiata, anche se, a causa del fuso orario, incominciamo ad essere stanchi.
Bellissimo il contrasto tra il verde e la tranquillità del parco e gli enormi palazzi di Manhattan ed il suo casino.

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Usciamo definitivamente dal parco e ci dirigiamo verso la 5 Avenue, strada dello shopping newyorkese.
Notiamo il famoso Met (Metropolitan Museum of Art) e lo zoo del Central Park (ricorderete il film di animazione “Madagascar”).
Lo zoo non ci sembra granchè, anche se lo vediamo solamente dal di fuori; notiamo galline, pavoni, anatre, una mucca, caprette…. animali conosciutissimi ma forse non dai bambini di New York che fanno la fila per fare le foto con loro.

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Ecco la 5 Avenue, fra palazzi altissimi e negozi di moda.

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Fuori dal negozio Microsoft notiamo uno strano assembramento e numerosi poliziotti. Parcheggiato all’esterno vediamo il pullman del Real Madrid che è impegnato in una serie di amichevoli estive negli States.
Al primo piano ci sono i giocatori impegnati nelle interviste; tutte le volte che si voltano verso la strada decine e decine di bimbeminkia si esibiscono nei più classici degli urletti.

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Nella 5 Avenue è presente la celebre cattedrale di San Patrizio alla quale dedichiamo una rapida visita; pazzesco il contrasto con i vicini e moderni palazzoni.

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Dopo una ceaser salad ed una rinfrescante birra bevuta all’interno di un tranquillo bier garden nei pressi di Rockfeller Center proseguiamo ancora verso Times Square dove entriamo nel palazzo degli m&m’s, ma come faranno ad essere così famosi a New York.

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Prima di rientrare in hotel facciamo alcune foto all’empire state building che svetta dall’alto dei suoi 381 metri.

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Siamo stanchissimi e rientriamo in hotel, oggi abbiamo percorso parecchi chilometri a piedi; rapida spesa e mangiamo comodamente in hotel, un po’ per risparmiare e soprattutto per evitare di mangiare le schifezze americane.
Domani è prevista la visita a Ground Zero.

Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:21
 
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view post Posted on 24/11/2016, 11:12
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Ciao Federico , anche io vi ho seguito in diretta durante il vs viaggione, attendo con ansia il resto del racconto. ;)
 
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view post Posted on 24/11/2016, 18:05
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03 AGOSTO 2016 – New York

Il nuovo Ground Zero è ancora un cantiere a cielo aperto.
I percorsi di collegamento fra i palazzi già realizzati e la piazza centrale dove è presente il museo sono provvisori e recintati da un’alta barriera di protezione; notiamo decine e decine di telecamere di controllo.
I lavori sono in pieno svolgimento, ci sono ancora parecchi grattacieli con la struttura portante realizzata e le imprese li stanno rivestendo con i serramenti ed i vetri.

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In particolare è già ultimato il World Trade Center n. 1, torre altissima e fulcro del futuro sito.
Il palazzo, al cui interno ci sono negozi, ristoranti e soprattutto tantissimi uffici è il quarto edificio più alto al mondo essendo alto 540 metri.
In cima è presente un piano destinato all’osservazione di Manhattan dall’alto. Visto da sotto è impressionante, pare non finire mai.

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La piazza, comune a tutti i fabbricati, non è ancora completamente ultimata.
Spiccano due enormi “vasconi” con all’interno una cascata d’acqua ed un vero e proprio buco che pare profondissimo.
Sono realizzati sull’impronta delle vecchie torri gemelle, collassate l’11 Settembre 2001; lungo tutti i bordi sono incisi i nomi di tutte le vittime dell’attentato, un brivido ci pervade, è impressionante pensare di trovarci in questo luogo così triste.

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La visita che ci impressiona maggiormente è quella al museo dell’11 Settembre, poco distante dalle vasche e realizzato sotto terra a confine con le vecchie torri; sono evidenti le vecchie fondazioni superficiali.
All’interno ci sono reperti delle torri, mezzi e strumenti dei vigili del fuoco intervenuti, foto dei dispersi, foto e video degli attentati, oggetti personali delle vittime (scarpe, occhiali, vestiti….), parti degli aerei precipitati…. il tutto visitabile con in sottofondo le telefonate strazianti degli occupanti delle torri in cerca di aiuto e conforto il giorno degli attentati.
Da pelle d’oca.

Seguono alcune foto del museo.

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Parecchio scossi ci allontaniamo dal sito e ci dirigiamo verso Wall Street, la zona d’affari più importante del mondo.
Lungo le strade notiamo parecchi lustrascarpe, lavori di un tempo che fu e sicuramente lavori stridenti pensando ai miliardi di dollari che circolano poco lontano.

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Proseguiamo verso la costa per fotografare la statua della libertà (purtroppo dato l’immenso casino di turisti non ci è stato possibile imbarcarci per l’isola) ed il ponte di Brooklyn.

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Prima di rientrare nel Queens ci rechiamo nella zona dei tribunali, Chinatown e Little Italy.

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Una inaspettata sorpresa ci attende al rientro in hotel; dalla nostra stanza vediamo innalzarsi un grosso incendio ed una spessa coltre di fumo nero.
E' andato a fuoco un grande stabilimento industriale e le fiamme raggiungono i 10 metri di altezza.
Andando a curiosare in strada vediamo in diretta l'operato dei famosi vigili del fuoco di New York.

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Domani ulteriore girello per New York prima della partenza; abbiamo deciso di salire sui “pullman da pensionati” come li chiamiamo noi, per godere la visita della città comodamente seduti e con l’audioguida in italiano.
In questi due giorni abbiamo fatto molto moto ma non nel senso giusto del termine; la voglia di partire è tantissima.

Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:27
 
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view post Posted on 25/11/2016, 16:42
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04 AGOSTO 2016 – New York

Dalla metropolitana, sopraelevata di 7-8 metri dal piano della strada, controlliamo il lavoro notturno dei vigili del fuoco; sono le ore 07.30 e sono ancora all’opera ma le fiamme sono domate.

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Arriviamo a Times Square, il primo giorno abbiamo visto parecchi bus turistici partire da lì ed infatti appena scesi dalla metro veniamo avvicinati da un simpatico ragazzo di colore che ci spiega il tour sulla mappa di Manhattan.
Per 50 dollari a testa possiamo salire e scendere liberamente dai pullman e fare un giro al mattino nella parte bassa (durata 2,5 ore) ed un giro al pomeriggio nella parte alta (durata 3 ore); compresa audioguida in italiano.
Sorvolo sulle varie spiegazioni, ecco una carrellata di foto scattate dal bus.

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Accanto a noi, in coda, vediamo una grossa harley; l’adrenalina sale, domani tocca a noi salirci sopra.

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Ancora un po’ di foto miste.

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Girovaghiamo anche nel quartiere di Harlem, certamente un quartiere povero e degradato ma ci dicono che si stia di molto rivalutando.

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Ad Harlem è presente il teatro Apollo, dove Michael Jackson fece le prime esibizioni; lanciò anche fra gli altri Ella Fiztgerald e James Brown.

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Passiamo accando al Guggenheim museum e The Net.

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Ultimato il tour in bus, a piedi andiamo a vedere dall’esterno lo storico palazzo di vetro, sede dell’ONU.

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Con grandissima sorpresa vediamo, a poche centinaia di metri dal palazzo dell’ONU, la sede newyorkese dell’HB, notissima birreria tedesca di Munchen; sembra di essere davvero in Germania.
E via con un mass di birra da aperitivo!

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Riprendo le considerazioni appuntate “dal vivo” su New York:

Considerazioni su New York:
Certamente è una delle città più grandi del mondo e quindi non visitabile in solo 3 giorni; abbiamo comunque avuto la maniera di assaporare la vita newyorkese e di avere un'infarinatura generale della città.
Servirebbero più giorni, noi abbiamo visitato Manhattan percorrendo km e km a piedi ma con più tempo a disposizione avremmo potuto visitare altri quartieri, per esempio Hoboken, Brooklin, il Bronx, Harlem, Long Island....

La città è devastantemente multietnica, ad ogni passo di sentono lingue diverse ed il colore della pelle degli abitanti è veramente diverso.
Dal nero afrikans, al bianco pallido, dal cinese, al mulatto, indiani, caucasici, mediorientali.... un insieme di popolazioni accomunate dal fatto che per loro grande priorità è rappresentata dal fatto di avere un senso di appartenenza alla nazione molto elevato e l'aiuto al prossimo, che sia turista o concittadino è cosa naturale per loro. Dalle nostra parti invece in molti casi prevale la voglia di surclassare il prossimo arrivando anche a compiere bassezze di cui se ne farebbe a meno.

Aspetti negativi:
- l'aria condizionata sparata al massimo nei locali, nella metropolitana ed ovunque ed una differenza di almeno 10 gradi da dentro a fuori.
Se le istituzioni, nella legiferazione nel campo del risparmio energetico mondiale, invece di guardare la pagliuzza obbligassero ad abbassare la differenza di temperatura o diminuire il tempo di utilizzo dei condizionatori sarebbe cosa certamente migliore;
- si mangia da schifo;


Come ulteriore commento, a mente fredda ed a viaggio ultimato, direi che l’aspetto relativo all’appartenenza alla Nazione ed all’aiuto al prossimo, l’abbiamo constatato in tutti gli USA e purtroppo anche l’aspetto culinario.

Ci ritiriamo in hotel per l’ultima volta. Dobbiamo preparare i bagagli da moto, domani è il grande giorno, il giorno della partenza in direzione San Francisco; alle 10.00 abbiamo infatti appuntamento con Eagle Rider per la consegna della moto.

Purtroppo abbiamo lo spot satellitare che fa i capricci, non si decide a trasmettere la posizione e sembra impallato.
Tutte le procedure suggeritemi dal noleggiatore non funzionano, vedremo nei prossimi giorni.

Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:33
 
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view post Posted on 25/11/2016, 18:55
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05 AGOSTO 2016 –– New York – Hammondsport – 310 mi (499 km)

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Nella notte sono arrivati altri suggerimenti per cercare di far funzionare lo spot. Gialdini mi consiglia di togliere le batterie per un’intera notte per “resettare” lo strumento.
Forse il lungo trasferimento aereo lo ha in qualche modo sballato. Ci provo togliendo le batterie fino a domani mattina, non so se funzionerà, in ogni caso in questa prima tappa non saremo “spiati”.

Ci allontaniamo dall’albergo piuttosto presto verso la metropolitana.
Dopo qualche fermata cambiamo e prendiamo il treno che ci porta fino a Jamaica Station; da lì, secondo le mie informazioni, dovrebbe esserci un nuovo cambio di treno che ci porterà nei pressi di Eagle Rider.
Giunti in stazione non sappiamo dove andare ed apriamo la mappa della città. Dopo pochi secondi si avvicina una signora che ci chiede qual è la nostra direzione.
Non conoscendo lei la stazione Queens Village, nostra destinazione, chiede un parere alla prima persona in avvicinamento, una simpatica signora di colore; insieme, tramite google maps ci consigliano di prendere l’autobus n. 69 che in breve tempo dovrebbe passare accanto al noleggiatore (a dire la verità non ci sembrano molto sicure).

Non siamo molto felici di prendere l’autobus, siamo vestiti da moto pieni di bagagli piccoli e grandi; vorremmo prendere un taxi ma non lo diciamo alle signore, sembrerebbe scortese, visto che hanno smanettato parecchi minuti sullo smartphone.
Dopo aver salutato e ringraziato la prima signora, quella di colore ci accompagna alla stazione dei pullman; notiamo che armeggia nuovamente sul telefonino e parla con qualcuno al telefono.
Vedo passare parecchi autobus n. 69 ma lei mi fa cenno di non salire, non capiamo quel che succede, continua a dirci “no pay, no pay”, pensiamo che forse qui gli autobus sono gratuiti.

Dopo qualche minuto a vedere gli autobus n. 69 passarci davanti, si ferma una macchina e l’autista apre bagagliaio e portiere; la signora ci invita a caricare la macchina con le nostre borse e salire.
La salutiamo ringraziandola. Una volta saliti in macchina realizziamo che la signora non solo ci ha chiamato un taxi (Uber) lasciando le indicazioni sulla nostra mèta, ma ce lo ha anche pagato (forse tramite qualche applicazione).
Non l’abbiamo ringraziata a sufficienza; anche se al 99,999% non leggerà mai questo report, lo facciamo qui pubblicamente.
Purtroppo non ho neanche avuto modo di scattare delle foto.

Puntualissimi arriviamo da Eagle Rider che è anche sede di concessionario e veniamo accolti dal personale preposto al noleggio delle moto, ragazzi giovani e molto simpatici; la sede si trova nel Queens Village in Jamaica Avenue n. 222-02.
Sbrigate le formalità cartacee ci preoccupiamo di scegliere un giusto casco per Marzia.
Io per questioni di comodità e perché non sapevo precisamente che tipo di casco avessero mi sono portato il mio dall’Italia.
Ha una diversa omologazione ed ho letto che quella europea non è accettata negli USA; me ne sono fregato e nessuno (poliziotti o doganieri) mi ha mai contestato qualcosa.

Non trovando un casco di gradimento (o troppo spaccati, o semplici scodelle oppure enormi) il ragazzo preleva un casco jet nuovissimo da uno scatolone dicendo a Marzia “for you”; davvero gentilissimo.
Ci accompagnano dalle moto e vediamo un meccanico impegnato con gli ultimi lavoretti su una bella Electra Glide di colore blu, molto tamarra, con la bandierina americana svolazzante e due teschi appiccicati alle valigie laterali.
Purtroppo non ha la griglia sul bauletto posteriore, cosa importantissima per noi visto che dobbiamo necessariamente fissare le valigie morbide da imbarcare per il rientro e soprattutto i roll impermeabili; lo avevo specificato all’atto della prenotazione.

Accanto noto una bellissima e nuovissima Road Glide, rossa e con la griglia e navigatore + radio incorporato; mi dicono essere disponibile e mi ci fiondo. Sarà certamente un’ottima scelta.
E’ immatricolata ad Aprile 2016 ed ha all’attivo meno di 7.000 miglia. Rifacciamo le carte ed iniziamo il tetris con i bagagli.
Togliamo tutto dai nostri bagagli e lo posizioniamo accanto alla moto; siamo accerchiati dai meccanici e da altri clienti che ci chiedono se intendiamo caricare tutto sull’HD, per loro sarà impossibile.
Dilettanti! Siamo ormai esperti ed anche se la moto per noi è nuova riusciamo a caricare tutto e lasciare spazio vuoto per i souvenir.

Il noleggiatore mi fa una breve lezione sul funzionamento della moto, dal navigatore, alla radio, l’utilizzi delle frecce e del clacson e persino che la prima è giù e tutte le altre su.
Uhè ciccio, con chi credi di avere a che fare :D ? Naturalmente scherzo, ovviamente penso gli capiteranno fra le mani anche persone che non hanno mai guidato la moto o comunque con pochissima esperienza.

Carico i miei percorsi sul navigatore e siamo pronti a partire.

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Quella di oggi è una tappa di trasferimento in direzione cascate del Niagara.
Partiamo alle 11.30 e lasciare New York è cosa davvero difficile; il traffico è immenso e le code e di rallentamenti ci rallentano parecchio.
Oltretutto mi è stato detto dal noleggiatore (e l’avevo anche letto sulla mia guida) che negli USA è vietato sorpassare le macchine in coda e passare fra le file è considerato infrazione; faccio il bravo e me ne sto in coda, non voglio assolutamente avere a che fare con la polizia.

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Dopo un penoso pranzo al fast food (sarà uno dei pochissimi hamburger mangiati) e dopo circa 2,5 ore, finalmente usciamo dalla periferia di New York ed il traffico sparisce.
Mantengo comunque i limiti di velocità che pensavo comunque essere più limitativi.
Nelle autostrade a 3 corsie per senso di marcia è quasi sempre di 75 mi/h (circa 120 km/h), altrimenti 65 mi/h. Nelle strade secondarie è 55 mi/h mentre in città 35 mi/h (56 km/h).

La cosa per noi sbalorditiva (essendo italiani) è che tutti ma proprio tutti rispettano i limiti. Solamente in autostrada si sgarra un pochetto (nell’ordine dei +5/7 mi/h).
E’ bello guidare in queste condizioni, sapendo che mai nessuno ti ci piazzerà a 1 metro dal culo a sfanalare, senza stupidi sorpassi e senza gesticolare.
Nel centro città (ma proprio strade centrali in mezzo alle case) il limite è più restrittivo, 25 mi/h (40 km/h).

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La moto, anche se il peso è notevole, è molto maneggevole e bella da guidare.

Come già sapevamo l'unico inconveniente è che scalda parecchio e dovrò fare molta attenzione alle manovre da fermo; tra moto, bagagli, pilota e passeggero il peso è intorno ai 600 kg.
In serata arriviamo ad Hammondsport, da dove per l’indomani ho previsto di visitare i “fingers lakes”, zona turistica incastonata fra laghi molto stretti e lunghi e ricca di vigneti e cantine.
Il paesino è piccolissimo e molto tranquillo e troviamo posto in un pub/hotel dove facciamo per la prima volta conoscenza con il doppio letto matrimoniale; lo abbiamo trovato in parecchi hotel e pare che da queste parti vada per la maggiore insieme al king bed, letto matrimoniale a 3 piazze.

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Rapida cena e giretto a piedi, domani abbiamo previsto la visita alle cascate del Niagara e sconfinamento in Canada.
Temporalone notturno, speriamo nell’indomani.
In mattinata proverò a ripristinare lo spot sperando si decida a funzionare.

Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:38
 
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view post Posted on 25/11/2016, 19:08
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CITAZIONE (federico1974 @ 25/11/2016, 18:55) 
05 AGOSTO 2016 –– New York – Hammondsport – 310 mi (499 km)
... Carico i miei percorsi sul navigatore...

Come?
Ho notato che è un gps "dedicato", specifico Harley.
 
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view post Posted on 26/11/2016, 08:31
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05 AGOSTO 2016 –– New York – Hammondsport – 310 mi (499 km)
... Carico i miei percorsi sul navigatore...

Come?
Ho notato che è un gps "dedicato", specifico Harley.

Si è integrato nella moto e marchiato harley. Anche al momento dell'accensione compariva il marchio harley.
Non so di che marca fosse il navigatoe; io ho importato i file sia in gpx che in formato Tom Tom e li leggeva entrambi senza problemi.
Per importare i percorsi ho collegato la mia penna usb al cavo usb presente nel piccolo vano portaoggetto a destra (sotto la cassa) e che si collegava al navi.
Comunque il gps mi ha dato più di un problema; sarò abituato bene con il mio Zumo ma non mi ci sono proprio trovato con quello harley.
 
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view post Posted on 26/11/2016, 09:43
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A parte i successivi problemi, è però comodo poter collegare una penna usb al gps, senza bisogno di pc o di smontare il GPS. :)
 
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IlarioB
view post Posted on 27/11/2016, 07:19




Certo che e mondo diverso dal nostro, l'altro continente, e lo descrivi molto bene. Seguo con piacere!!
 
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