05 AGOSTO 2016 –– New York – Hammondsport – 310 mi (499 km)
Nella notte sono arrivati altri suggerimenti per cercare di far funzionare lo spot. Gialdini mi consiglia di togliere le batterie per un’intera notte per “resettare” lo strumento.
Forse il lungo trasferimento aereo lo ha in qualche modo sballato. Ci provo togliendo le batterie fino a domani mattina, non so se funzionerà, in ogni caso in questa prima tappa non saremo “spiati”.
Ci allontaniamo dall’albergo piuttosto presto verso la metropolitana.
Dopo qualche fermata cambiamo e prendiamo il treno che ci porta fino a Jamaica Station; da lì, secondo le mie informazioni, dovrebbe esserci un nuovo cambio di treno che ci porterà nei pressi di Eagle Rider.
Giunti in stazione non sappiamo dove andare ed apriamo la mappa della città. Dopo pochi secondi si avvicina una signora che ci chiede qual è la nostra direzione.
Non conoscendo lei la stazione Queens Village, nostra destinazione, chiede un parere alla prima persona in avvicinamento, una simpatica signora di colore; insieme, tramite google maps ci consigliano di prendere l’autobus n. 69 che in breve tempo dovrebbe passare accanto al noleggiatore (a dire la verità non ci sembrano molto sicure).
Non siamo molto felici di prendere l’autobus, siamo vestiti da moto pieni di bagagli piccoli e grandi; vorremmo prendere un taxi ma non lo diciamo alle signore, sembrerebbe scortese, visto che hanno smanettato parecchi minuti sullo smartphone.
Dopo aver salutato e ringraziato la prima signora, quella di colore ci accompagna alla stazione dei pullman; notiamo che armeggia nuovamente sul telefonino e parla con qualcuno al telefono.
Vedo passare parecchi autobus n. 69 ma lei mi fa cenno di non salire, non capiamo quel che succede, continua a dirci “no pay, no pay”, pensiamo che forse qui gli autobus sono gratuiti.
Dopo qualche minuto a vedere gli autobus n. 69 passarci davanti, si ferma una macchina e l’autista apre bagagliaio e portiere; la signora ci invita a caricare la macchina con le nostre borse e salire.
La salutiamo ringraziandola. Una volta saliti in macchina realizziamo che la signora non solo ci ha chiamato un taxi (Uber) lasciando le indicazioni sulla nostra mèta, ma ce lo ha anche pagato (forse tramite qualche applicazione).
Non l’abbiamo ringraziata a sufficienza; anche se al 99,999% non leggerà mai questo report, lo facciamo qui pubblicamente.
Purtroppo non ho neanche avuto modo di scattare delle foto.
Puntualissimi arriviamo da Eagle Rider che è anche sede di concessionario e veniamo accolti dal personale preposto al noleggio delle moto, ragazzi giovani e molto simpatici; la sede si trova nel Queens Village in Jamaica Avenue n. 222-02.
Sbrigate le formalità cartacee ci preoccupiamo di scegliere un giusto casco per Marzia.
Io per questioni di comodità e perché non sapevo precisamente che tipo di casco avessero mi sono portato il mio dall’Italia.
Ha una diversa omologazione ed ho letto che quella europea non è accettata negli USA; me ne sono fregato e nessuno (poliziotti o doganieri) mi ha mai contestato qualcosa.
Non trovando un casco di gradimento (o troppo spaccati, o semplici scodelle oppure enormi) il ragazzo preleva un casco jet nuovissimo da uno scatolone dicendo a Marzia “for you”; davvero gentilissimo.
Ci accompagnano dalle moto e vediamo un meccanico impegnato con gli ultimi lavoretti su una bella Electra Glide di colore blu, molto tamarra, con la bandierina americana svolazzante e due teschi appiccicati alle valigie laterali.
Purtroppo non ha la griglia sul bauletto posteriore, cosa importantissima per noi visto che dobbiamo necessariamente fissare le valigie morbide da imbarcare per il rientro e soprattutto i roll impermeabili; lo avevo specificato all’atto della prenotazione.
Accanto noto una bellissima e nuovissima Road Glide, rossa e con la griglia e navigatore + radio incorporato; mi dicono essere disponibile e mi ci fiondo. Sarà certamente un’ottima scelta.
E’ immatricolata ad Aprile 2016 ed ha all’attivo meno di 7.000 miglia. Rifacciamo le carte ed iniziamo il tetris con i bagagli.
Togliamo tutto dai nostri bagagli e lo posizioniamo accanto alla moto; siamo accerchiati dai meccanici e da altri clienti che ci chiedono se intendiamo caricare tutto sull’HD, per loro sarà impossibile.
Dilettanti! Siamo ormai esperti ed anche se la moto per noi è nuova riusciamo a caricare tutto e lasciare spazio vuoto per i souvenir.
Il noleggiatore mi fa una breve lezione sul funzionamento della moto, dal navigatore, alla radio, l’utilizzi delle frecce e del clacson e persino che la prima è giù e tutte le altre su.
Uhè ciccio, con chi credi di avere a che fare
? Naturalmente scherzo, ovviamente penso gli capiteranno fra le mani anche persone che non hanno mai guidato la moto o comunque con pochissima esperienza.
Carico i miei percorsi sul navigatore e siamo pronti a partire.
Quella di oggi è una tappa di trasferimento in direzione cascate del Niagara.
Partiamo alle 11.30 e lasciare New York è cosa davvero difficile; il traffico è immenso e le code e di rallentamenti ci rallentano parecchio.
Oltretutto mi è stato detto dal noleggiatore (e l’avevo anche letto sulla mia guida) che negli USA è vietato sorpassare le macchine in coda e passare fra le file è considerato infrazione; faccio il bravo e me ne sto in coda, non voglio assolutamente avere a che fare con la polizia.
Dopo un penoso pranzo al fast food (sarà uno dei pochissimi hamburger mangiati) e dopo circa 2,5 ore, finalmente usciamo dalla periferia di New York ed il traffico sparisce.
Mantengo comunque i limiti di velocità che pensavo comunque essere più limitativi.
Nelle autostrade a 3 corsie per senso di marcia è quasi sempre di 75 mi/h (circa 120 km/h), altrimenti 65 mi/h. Nelle strade secondarie è 55 mi/h mentre in città 35 mi/h (56 km/h).
La cosa per noi sbalorditiva (essendo italiani) è che tutti ma proprio tutti rispettano i limiti. Solamente in autostrada si sgarra un pochetto (nell’ordine dei +5/7 mi/h).
E’ bello guidare in queste condizioni, sapendo che mai nessuno ti ci piazzerà a 1 metro dal culo a sfanalare, senza stupidi sorpassi e senza gesticolare.
Nel centro città (ma proprio strade centrali in mezzo alle case) il limite è più restrittivo, 25 mi/h (40 km/h).
La moto, anche se il peso è notevole, è molto maneggevole e bella da guidare.
Come già sapevamo l'unico inconveniente è che scalda parecchio e dovrò fare molta attenzione alle manovre da fermo; tra moto, bagagli, pilota e passeggero il peso è intorno ai 600 kg.
In serata arriviamo ad Hammondsport, da dove per l’indomani ho previsto di visitare i “fingers lakes”, zona turistica incastonata fra laghi molto stretti e lunghi e ricca di vigneti e cantine.
Il paesino è piccolissimo e molto tranquillo e troviamo posto in un pub/hotel dove facciamo per la prima volta conoscenza con il doppio letto matrimoniale; lo abbiamo trovato in parecchi hotel e pare che da queste parti vada per la maggiore insieme al king bed, letto matrimoniale a 3 piazze.
Rapida cena e giretto a piedi, domani abbiamo previsto la visita alle cascate del Niagara e sconfinamento in Canada.
Temporalone notturno, speriamo nell’indomani.
In mattinata proverò a ripristinare lo spot sperando si decida a funzionare.
Edited by federico1974 - 2/10/2019, 15:38