1.000 km + 100 in bici

Non ci credete? Ebbene sì, oggi l'ho fatto. Come? Leggete.
Dopo i precedenti giri per collaudare la nuova bicicletta, non riuscendo ancora a consumare la batteria, oggi mi sveglio deciso a scaricarla più delle volte precedenti!
La giornata non è bella come nei giorni scorsi; molto nuvoloso e quindi freddo, perchè non c'è il sole che scalda. Ma non è prevista pioggia, il vento è debole e, in base alle mie personali previsioni, un po' di sole ci sarà.
Quindi mi alzo dal letto in silenzio, non sveglio mia moglie (leggerà della mia partenza quando ormai sarò km lontano), mi vesto da bici, una leggera colazione e parto.
Sono le 8.52: freddo! (si fa per dire, saranno 8°) Ma stavolta sono più attrezzato: forte dell'esperienza dei giorni scorsi, ho rispolverato dal cassetto la goletta tubolare antivento della moto e sto bene.
Decido di dirigermi verso Otranto e, forse, oltre, ma stavolta voglio percorrere strade meno frequentate (anche per stare più tranquillo rispetto al traffico, comunque scarso) e quindi decido di puntare sulla Riserva Naturale delle Cesine, passando dal borgo fortificato di Acaya e da strade secondarie, ma asfaltate.
Perfetto! Traffico quasi assente, grande tranquillità... e si apre un po' il cielo, permettendo al sole di cominciare a scaldare.
Arrivato alle Cesine, percorro la litoranea verso sud. Questa non è una strada secondaria come le precedente, ma oggi e a quest'ora il traffico è scarso e quindi sono abbastanza tranquillo.
Attraverso alcune località costiere, balneari, affollate d'estate, ma ora molto meno.
A San Foca inizia una comoda pista ciclabile, che mi permette di continuare tranquillamente fino alla "mia" Roca (dove però la pista è abbandonata e mai completate, anche se comunque percorribile) e Torre dell'Ora (tranne una piccola interruzione).
Qui la strada e la pista corrono sull'alta scogliera a picco sul mare (tanto a picco, che in qualche punto è crollata). Magari tutte le piste ciclabili fossero così!




Breve sosta caffè a Torre dell'Orso, davanti alla splendida baia. Qui i mezzi motorizzati non possono arrivare, ma le bici sì.






continua...

Edited by Gold Wing - 31/12/2023, 18:04

Dopo Torre dell'Orso la pista ciclabile finisce e quindi mi tocca, per qualche km, percorrere la litoranea, per fortuna oggi meno affollata del solito.
Ma dopo Sant'Andrea (altra località balneare, che segna il confine tra il comune di Melendugno, con le sua numerose marine, e quello di Otranto), mi infilo in una stradina secondaria all'interno, che attraversa il bosco degli Alimini, dietro li omonimi laghi (gli unici del Salento). C'è una gran pace e traffico ovviamente zero; devo solo prestare un po' di attenzione al sentiero, non sempre agevole per una bici da città, che comunque si comporta bene. Per sicurezza (non voglio sollecitarla troppo) in un punto scendo dalla bici (è anche un occasione per dare un po' di sollievo al mio sedere, punto delicato per tutte le bici dopo alcune ore).


Il giro per stradine secondario allunga un po' i km, ma non è un problema. Si spegne la prima tacca della batteria: 36 km. Bene, addirittura uno in più di ieri: posso proseguire tranquillo per l'obiettivo di oggi, che è di fare più km di ieri..
Torno sulla litoranea solo quando ormai sono vicino ad Otranto e punto per la città, determinato a individuare quello che ieri mi era sfuggito... e che dà il nome al titolo di questo topic.
Inizio la ripida e curvosa discesa con la quel si entra in città dalla SS16, rallento per evitare di saltarlo ed eccola! L'unica pietra miliare a 4 cifre in Italia!
La pietra miliare che indica i 1.000 km della SS16 (Padova-Otranto), che termina appunto qui... 60 m dopo questa indicazione.
Ecco quindi il significato del titolo, volutamente un po' criptico: "1.000 km + 100 in bici", cioè i 1.000 km della pietra miliare di cui sono andato oggi a caccia e i 100 km che ho intenzione di percorrere oggi con la mia bici, sia per fare cifra tonda che per testare meglio la batteria.




continua...

Per uscire da Otranto (verso sud) affronto la bella salita del Colle della Minerva, dove furono trucidati gli 800 martiri otrantini, dai Turchi che conquistarono e saccheggiarono Otranto nel 1480 (le loro ossa sono in gran parte nel duomo).Quindi percorro gli ultimi 4 spettacolari km sulla litoranea a picco sul mare sull'alta scogliera e giungo a Capo d'Otranto, il punto più orientale d'Italia.
Qui qualche minuto mi meritato riposo e riposo, ammirando il mare, oggi insolitamente calmo. C'è un gruppo di escursionisti (a piedi) proveniente da Roma e Napoli (oggi però sono partiti da Lecce).






Faccio un po' di conti.
La seconda tacca ancora non è spenta, quindi ne ho ancora 4 accese, che vuol dire una carica della batteria tra il 60 e l'80%.
Da Lecce ho percorso km 55,41 in h 2.16.28, alla media di km/h 24,36. Per il ritorno prenderò la strada breve, quella, percorsa ieri e composta in gran parte da due lunghi rettilinei. Il totale quindi sarà di 100 km... o quasi.




Bene, la sosta è durata abbastanza (11'): ripartiamo!
continua...

Durante il lungo (16 km) primo rettilineo del ritorno si spegne la seconda tacca (ai 65 km): bene, ora ne ho ancora 3, che dovrebbero essere il 60% di carica (un po' meno se, come penso, le indicazioni delle ultime tacche sono poco precise. Comunque non avrò problema a raggiungere i cento km e a tornare a casa. Uso sempre la massima potenza del motore.
Supero Martano e inizia il secondo rettilinea (15 km). Tra Caprarica e Cavallino, si spegne la terza tacca e quindi, per la prima volta da quando ho comprato la bici, restano accese solo due tacche della batteria (indicano il 40%): scopro che non sono verdi (come le precedenti), ma gialle (forse per avvisare che la batteria si sta scaricando. Chissà se l'ultima tacca sarà rossa.


Supero Cavallino e arrivo a Lacce, a casa. Guardo il contakm: 98,8. No, non va bene. Dopo tutto questa fatica, non arrivo nemmeno a 100!
Non ho esitazioni: pochi metri prima di casa, svolto a destra, lungo una ciclabile ancora in costruzione e la percorro su e giù un paio di volte, cinhe non vedo scattare il 100 km!
Ecco, adesso posso rientrare a casa!




continua...

Riguardo l'autonomia, su 5 tacche della batteria, la prima si è spenta (durante l'andata), al km 36, la seconda al km 65 (quindi dopo altri 29 km), la terza ai km 89 (quindi dopo altri 24 km). Questi dati sono simili a quelli delle precedenti uscite (tranne ovviamente quello della terza tacca, che non si era mai spenta perchè i giri precedenti erano più brevi). Sempre alla massima potenza. Stimo quindi un'autonomia di 120/130 km.
Partenza con 5 tacche accese di batteria (100%):
tacche . km tot. km parz.
4 ......... 36 ...... 36
3 ......... 65 ...... 29
2 ......... 89 ...... 24
(stima)
1 ....... 109 ...... 20
0 ....... 126 ...... 17

continua...

Sabato 30.12.2023 - km 100,01 - dalle 8.52 alle 13.34 (h 4.42, media km/h 21,28) - in movimento h 4.00.52 (media km/h 24,91)
Cliccando sull'immagine sotto, si apre Google Maps.


Velocità (il tempo in movimento indicato qui è calcolato dall'app del telefono, quindi comprende anche il movimento che ho fatto a piedi, col telefono in mano p.e. per scattare foto, non significativo per il calcolo della velocità media, che infatti qui è inferiore a quella tenuta in bici; il tempo e la velocità calcolati invece dal computer della bici sono quelli riportati nel primo rigo).


Altimetria (in blu) e velocità (il percorso è simmetrico tra andata e ritorno).


Ecco il video Relive:


FINE

Hai fatto un bell'anello questa volta!

Grazie.
L'app di navigazione(che mostra il percorso e lo registra) è il solito Osmad.
L'app che mostra il video con inserite le immagine è Relive.
Entrambe esistono in versione gratuita e a pagamento (io uso quest'ultime).