Parto alle 8.23. Come ho scritto prima, a quest'ora il freddo si sente. Tiro dritto verso Cavallino cercando di scaldarmi pedalando. Un breve tratto sterrato per tagliare la via principale e raggiungere il centro della cittadina e poi inizia il lungo rettilineo (15 km, il primo dei due sulla strada per Otranto), fino a Martano.
Il freddo si sente ancora, ma un po' meno. Ho deciso di non effettuare soste (tranne che a Capo d'Otranto), sia perchè i km sono molti e voglio rientrare a casa per pranzo, sia perchè voglio vedere se resisto in queste condizioni. Non si sono problemi per il fiato (il motore spinge potete e lo sforzo per pedalare è poco), nè per le gambe (alla fine avrò solo un po' di indolenzimento, perchè comunque, un po' di sforzo muscolare c'è e, se si smette di pedalare, il motore non spinge più e la bici dopo un po' si ferma), ma soprattutto per il... sedere.
Sì, è quello il punto debole di una bici a pedalata assistita; perchè, per quanto il motore aiuti, il problema di molte ore in sella è lo stesso delle bici "muscolari": la sella di una bici, anche se ricoperta da un buon coprisella in gel (come ho fatto subito io, pochi minuti dopo averla acquistata) non è troppo comoda e, dopo un po'... si sente!
Il sole comincia a scaldare e ore si sta bene; il lungo rettilineo è interrotto solo da qualche saliscendi, sulla piccole colline salentine. Roba da poco, comunque: l'altitudine massima raggiunta è di m 95. Attraverso un solo paese (a metà strada tra tra Cavallino e Martano), Caprarica di Lecce, evitando la circonvallazione: il rettilineo continua anche in paese, con un impercettibile curva appena accennata.
Arrivo a Martano: è un grosso paese, molto esteso: passo dal centro, dove la strada piega decisa a sinistra e inizia il secondo rettilineo: 16 km dritti come un fuso fino a Otranto.
Dopo pochi km passo vicino a Carpignano Salentino, ma senza attraversarlo (resta a sinistra): nulla interrompe il rettilineo tranne alcune fastidiose rotondo (ormai infestano il territorio anche qui, spesso inutili e mal costruite).
I saliscendi aumentano, più numerosi e pronunciati. Questo mi permette di usare un po' il cambio. Le biciclette a pedalata assistita non hanno un cambio "doppio" (corona anteriore e pignone posteriore), ma solo il pignone posteriore (davanti c'è il motore). Questo è più che sufficiente per le loro esigenze, perchè l'aiuto del motore rende meno frequente l'uso del cambio che non ha bisogno di una varietà di rapporti ampia come nel gruppo corone/pignone.
Nel mio caso il pignone posteriore ha ben 10 rapporti; in pianura, se non ci sono motivi particolare, tengo un rapporto alto (l'8°). Solo in salita (o con vento contrario molto forte) scalo marcia, senza comunque essere mai arrivato finora al di sotto della 5
a. In caso di vento favorevole o discesa (anche lieve), cambio alla 9
a o alla 10
a, con le quali posso superare i 40 km/h.
Questi saliscendi, quindi, sono divertenti perchè mi permettono di cambiare, apprezzare (ancora di più) l'aiuto del motore nelle salite e raggiungere velocità elevate in discesa.
Ecco, si vede il mare! E' sempre un momento emozionante. Sono ormai vicino ad Otranto.
Edited by Gold Wing - 28/12/2023, 19:24