Finalmente, ce l'ho fatta: ho convinto (quasi trascinato, vista una certa riluttanza... possiamo dire anche timore 😁) mia moglie e mia figlia a uscire in barca con me.
Cerco di scegliere una giornata con poco vento e mare calmo, ma... non sarà proprio così.
Parto nel pomeriggio venerdì, subito dopo il lavoro, direttamente dal cantiere a Brindisi dove avevo sistemato motorino d'avviamento e alternatore (e altre cosette), 32 miglia col vento favorevole, aiutandomi un po' col motore altrimenti arriverei troppo tardi. Arrivo poco dopo il tramonto a San Foca, dove ho prenotato un posto per il transito di un giorno. In questo modo domattina mia moglie e mia figlia saranno comode a salire a bordo, essendo nella casa al mare a Roca, ad appena 2 km da qui.
La mattina dopo mi sveglio alle 6.30 per preparare la barca (la lavo pure. 😁), ma loro ovviamente arrivano tardi (verso le 9.30). Colazione in barca e partiamo solo alle 10.15.
Mi rendo subito conto che il vento e il mare sono troppo per una navigazione tranquilla come vorrebbero loro e soprattutto il tempo è poco per fare un ancoraggio in una baia con bagno e pranzo in barca, perché altrimenti farei troppo tardi a rientrare a Brindisi stasera.
Comunico quindi alla famiglia che saranno solo un paio d'ore di navigazione, senza soste.
Loro sono un po' timorose e restano quasi tutto il tempo col giubbotto di salvataggio indossato (solo mia figlia, alla fine, se lo toglie).
Comunque la barca piace, anche se intimorisce appena si piega un po'. 🤔
Scendiamo verso sud al lasco, poi inverto la rotta e risaliamo di bolina, con tre ampi bordi (ampi per non stressare troppo l'inesperto equipaggio con le virate).
Incidente quando isso la randa: si rompe il lazy jack di destra: poso male, ma mi impedirà di raccogliere bene la randa quando la ammainerò.
Incidente più grave dopo, quando avvolgo il genoa per prepararmi a entrare in porto. Faccio iniziare la manovra a mia figlia (per coinvolgerla), ma poi intervengo io perché non ha la forza per cazzare la cima dell'avvolgitore (che io invece avvolgo in pochi secondi tirando con forza): mi distraggo e non noto che una cima è finita in acqua. Si tratta della cima di regolazione del carrello del genoa (troppo lunga, oggi la taglierò): purtroppo ho da poco acceso il motore (in previsione dell'avvolgimento del genoa e poi dell'ammainata della randa) e quindi accade: la cima finisce nell'elica e il motore si spegne. Appena me ne accorgo, taglia la cima (ho sempre un coltello a portata di mano) e riavvio il motore. Sembra non ci siano danni.
Arrivato al porto di San Foca, accosto al molo e faccio scendere mia moglie e mia figlia.
Poi mi tocca una lunga smotorata, con mare mosso e vento contrario (entrambi proprio di prua). Navigazione fastidioso, on la barca che sbatte un po' sull'onda e il motore che mostra i suoi limiti in questa situazione (sono 28 CV... ultratrentenni), diminuendo spesso la velocità dai normali 6 nodi (a 2.000 giri) a volte appena a 3.
Arrivo a Brindisi dopo oltre 6 ore, ormai al tramonto, ma qui un altro imprevisto: c'è la processione a mare per il Santo Patrono! Al VHF il responsabile dell'ordine pubblico ricorda a tutti il rispetto dell'ordinanza sulla navigazione. Rispondo alla radio che non ho la minima idea di cosa dica l'ordinanza, visto che vengo da fuori e da quasi 7 ore di dura navigazione: dico che sono stanchissimo e che quindi procedo verso il mio posto in porto. Risponde con qualcosa tipo "aspetta fuori che è pieno di barche e non puoi passare"... ma io "non capisco" e procedo!
E così, ormai al buio, devo rallentare moltissimo e procedere a zig zag tra centinaia di barche ammassate, alcune ferme, altre in movimento (la processione parte proprio dal mio marina!) fino ad arrivare al mio posto barca.
È stata una bella giornata, ma... sono stanchissimo!
Video Relive sotto.
salutale entrambe da parte mia e di mia moglie 
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