Riporto il testo quasi integrale del video.
5 giorni fa ho raggiunto i 100.000 km con la mia nuova Gold Wing: i primi 100.000.
Sono stato il primo ad aver ritirato in Italia una Gold Wing DCT (il 24.3.2018), oggi è il 23.8.2021, quindi sono passati 3 anni e 5 mesi; credo di essere, anche in questo, il primo in Italia (in America no, visto che almeno uno ha raggiunto le 100.000 miglia, ma loro l'hanno avuta prima... e non hanno subito le assurde limitazioni relative al covid, con le ridicole regioni "a colori").
Credo siano opportune, anche per chi mi segue, alcune considerazioni riepilogative sulla moto. Altre informazioni potete leggerle sul mio forum (
https://motoviaggiatori.forumcommunity.net/ o anche
https://motoviaggiatori.net), dove c'è una sezione specifica su questa moto.
Nel 2018, appena uscito questo modello, ho subito deciso di acquistarlo, dopo 20 anni e quasi un milione di km con la mia gloriosa Gold Wing 1500 del ’98, che mi ha portato in 100 Stati in tutti i continenti.
C'era qualche iniziale timore, perché si trattava di un modello completamente nuovo e molto innovativo, a partire dal DCT (ho preso la versione più accessoriata: la Tour DCT airbag).
Timori presto dissolti, già dai 400 km del primo giorno, dal concessionario di acquisto a Lecce.
Non parlerò qui tanto dei pregi (moto praticamente perfetta, per protezione aerodinamica, assenza di vibrazioni, potenza e progressività del motore, piacere di guida, comodità, sicurezza, precisione del cambio DCT, affidabilità, bellezza), ma dei difetti.
1) Capacità dei bauli.
Inutile girarci intorno: sono piccoli!
Nella versione 2021, la prima con modifiche rilevanti dalla presentazione del modello 2018, Honda ha parzialmente risolto questo problema, ingrandendo (da 50 a 61 litri) il baule centrale. Non è solo la dimensione a essere scarsa, ma anche la forma del baule, tanto spiovente da rendere difficoltoso anche l'inserimento di un solo casco jet: se non lo mettete perfettamente dritto, il coperchio non si chiude.
Restano piccole (30 litri ciascuna) le borse laterali, ma quello credo non sia rimediabile nemmeno da Honda: questa Gold Wing è più snella della precedente, quindi, poiché una caratteristica fondamentale delle Gold Wing è che, dove passa davanti, passa anche dietro, non sono "allargabili". Quindi non fate l'errore di montare quei coperchi maggiorati (non originali), perché sporgono dalla sagoma della moto.
Ma io viaggio quasi sempre solo, quindi poco male, anche per attraversare l’Africa.
Certo però che sarebbe meglio se Honda ascoltasse i clienti e ammettesse i propri errori, invece di arrampicarsi sugli specchi di giustificazioni impresentabili (in occasione della presentazione del nuovo modello, Honda scrisse che le loro ricerche avevano evidenziato che gli utilizzatori della Gold Wing la usavano al massimo per viaggi di un fine settimana, quindi non era necessario più spazio per i bagagli: ridicoli!).
2) Navigatore integrato.
Anche qui è inutile girarci intorno: fa schifo.
Mancanza del touch screen, impossibilità di eseguire numerose operazioni in movimento (con la scusa della sicurezza, anche se poi questo porta a eseguire manovre ancora più pericolose), dettagli scarsissimi (se zoomo indietro compare... il deserto), interazione col telefono assente e, quando possibile col pc, farraginosa al punto da raggiungere il ridicolo, preparazione delle rotte complessa e poco pratica, impossibilità di cercare nuovi canali con la radio quando è visualizzato il navigatore.
In pratica l'unica cosa buona del navigatore integrato è che è perfettamente... integrato, invece di quei brutti e sgraziati tablet, che sembrano proprio posticci, montati su alcune moto, come certe bmw (e anche alcune auto).
Ho risolto usando il telefono, montato e alimentato adeguatamente sul manubrio; molto meglio e soprattutto più flessibile nell'uso di qualsiasi navigatore. Ovviamente solo telefoni impermeabili e resistenti, altrimenti in moto durano poco, e con mappe off line: avendoci attraversato l'Africa (
www.gold-wing.it/moto/2020-01-01-africa/indice.html), posso dire che va bene anche per un uso estremo.
3) Radio poco sensibile.
Faccio semplicemente il paragone col mio 1500 o il precedente 1800: soprattutto in certe zone, trova poche stazioni. Questo difetto è aggravato da quanto detto nel punto precedente (impossibilità di cercarle quando si visualizza il navigatore). Il suono e la potenza sono ottimi (sui modelli 2018/2020 è necessario l'amplificatore optional, che ho montato subito).
Mi capita quindi a volte di percorrere molti km senza trovare alcuna stazione radio... e non solo mentre attraverso l'Africa.
I prossimi due difetti potreste non riscontrarli mai, soprattutto con un uso non estremo della moto.
4) Ammortizzatori.
L'innovativo sistema di sospensione anteriore (molto comodo ed efficiente) è abbinato a un ammortizzatore. Dietro c'è un altro mono.
10.000 km dopo il rientro dall'Africa, l'ammortizzatore anteriore si è rotto: ne ho parlato in dettaglio nel libro (
www.gold-wing.it/moto/2020-01-01-africa/libro/indice.html ). Probabilmente la causa sono state le pessime strade africane, certo non adatte a questa moto, ma che avrebbero messo in difficoltà qualunque moto.
Non considero questo un difetto della moto (sottolineo che erano strade davvero infami), ma un difetto è che, quando è successo, a causa della deformazione e poi rottura dello stelo, è uscita la molla dall'ammortizzatore e quindi la moto si è afflosciata, diventando inguidabile, appoggiandosi col faro sul parafango e col manubrio sul cruscotto (fortunatamente senza danni). Sono riuscito a mantenere il controllo, anche perché andavo piano, e mi sono fermato accanto a un marciapiede. Ecco, questo è un difetto: non c'è un sistema che, come sulle moto tradizionali con gli steli della forcella, mantiene la moto, sia pure rigida davanti, in assetto tale da poter marciare (col 1500 ho percorso 10.000 km, dalla Mongolia all'Italia, senza olio nelle forcelle per la rottura dei paraolio), con conseguente grave pericolo per il pilota. Basterebbe poco perché Honda rimediasse a questo, ma non lo ha fatto finora e non credo che lo farà.
È da tenere presente anche che questi ammortizzatori (anteriore e posteriore) sono difficili da raggiungere (si deve smontare mezza moto) e quindi è difficile controllarli; ma, ora che lo so, ogni tanto li controllo, soprattutto l'anteriore.
Ho comunque fatto una piccola modifica (uno spessore), per ridurre la possibilità di una nuova rottura dell'ammortizzatore.
5) Piantone di sterzo.
Anche questo problema ha avuto probabilmente causa nel viaggio in Africa, ma si è manifestato 10.000 km dopo, insieme al precedente.
Il piantone di sterzo è un cilindro cavo in lega leggera, con filettatura. Quella filettatura si era allungata, su una lunghezza totale di 5 cm, di ben 5 mm! Il 10%! Tale allungamento ha determinato una deformazione della filettatura, che non stringeva più adeguatamente il manubrio (ecco perché me ne sono accorto), ma il problema grave è che, prima o poi, quel pezzo si sarebbe rotto, con possibili gravissime conseguenze.
Capisco che la deformazione possa essere stata causata dal mio uso estremo della moto sulle strade africane, ma ho saputo di qualche caso di rotture negli Stati Uniti, dove l'uso "estremo" più frequente è legare la moto sul carrello di traino. E, comunque, non si può costruire un simile importante pezzo cavo e in lega leggera! Visto che, anche questo, Honda non me lo ha riconosciuto in garanzia, l'ho rifatto in acciaio inox e pieno: non si romperà mai (o, se si rompe in un incidente, vuol dire che tutta la moto non è sopravvissuta all'impatto).
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Credo di essere stato onesto e severo nel valutare la moto: è inutile nasconderne i pochi difetti, che non inficiano l'eccezionalità di questa moto che inoltre, checchè ne dicano i detrattori, è, secondo me, una Gold Wing fino al midollo: semplicemente la migliore Gold Wing mai costruita.
Riguardo la Gold Wing, non dirò che è la moto migliore del mondo: nessuna moto, credo, possa essere definita in tale modo. Semplicemente è la moto più adatta a me, la moto con la quale posso percorrere distanze di migliaia di km, ogni giorno, anche per mesi di seguito, in giro per il mondo, con la certezza che, ogni mattina, non vedrò l'ora di tornare in sella. Con la Gold Wing non mi stanco mai di guidare.
Ed ora... verso i 200.000... e poi ancora oltre. 😊
