Ho avuto diversi incidenti, non solo l'ultimo nelle Montagne Rocciose (2014).
Aggiorno il post precedente.
Tutti con la mia Gold Wing 1500, tranne quello del 2014.
2000 - Lecce. Un'auto passa in piena velocità col rosso; io pure non andavo piano (avevo preso il verde "al volo", quindi non avevo nemmeno rallentato). Lo presi in piena velocità, sul mio lato sinistra (l'auto, una Ford Fiesta, mi urta col cofano) e volo sopra l'auto, atterrando nella carreggiata opposta (strada cittadina a doppia carreggiata, molto trafficata).
Io indossavo mocassini e Lacoste, niente protezioni o giubbotto o guanti (ero giovane
). Miracolosamente l'unica danno a me è... la maglietta strappata sulla schiena. Danni seri di carrozzeria alla moto (lato sinistro).
Mi trasportano in ambulanza all'ospedale per accertamenti ma non assolutamente nulla.
Mia reazione: steso a terra sull'asfalto, guardavo la moto e davo istruzioni su come rialzarla, facendo mentalmente il conto dei danni e del tempo necessario per rimetterla a posto e risalire in sella.
Danni rimmborsati integralmente dall'assicurazione dell'auto.
2000 - Presso Fasano, sulla Brindisi-Bari, pochi mesi dopo l'incidnete precedente, moto appena rimessa a posto.
Sera tardi, buioi, illuminazione quasi assente. Un cantiere non segnalato presneta un alto bordo si asflato sul lato destra della carreggiata, proprio presso l'uscita che devo imboccare. La moto si impenna e ricade su sè stessa: danni seri alla moto (lato destro e faro), qualche graffio e ferita superficiale a me. La moto comunque cammina ancora e ragigungo mia moglie (allora insegnava a Monopoli-BA).
Il giorno dopo ero già dal meccanico per riparare la moto, impaziente di tornare in sella.
2009 - Viaggio verso la Mongolia, altopiano dell'Anatolia (Turchia). 120 km/h, autostrada rettilinea, improvviasamente mi parte l'anteriore (forse asfalto scivoloso col caldo e la cattiva qualità dell'asfalto turco), forse anche una macchia d'olio); corico volutamente la moto sul lato sinistra e la lascio andare; io e lei scivoliamo, vicini, per decine di metri, fino a fermarci, senza che i numerosi tir e le auto sopraggiungenti ci tocchino. Appena fermo, rimetto la moto dritta, salto in sella e rparto verso la Mongolia. Riparo col nastro americano i (numerosi) danni.
2014 - Montagne Rocciose. L'incidente lo conoscete: moto (Gold Wing 1800 a noleggio) distrutta nell'impatto contro 2 cervi a 150 km/h, io frattura al pollice sinistro, al braccio/spalla sinistra, 15 punti in faccia. La mia principale (e prima in ordine temporale) preoccupazione in ospedale fu di rimettere a posto il polllice e la mano sinistra per tornare a guidare.
2016 - Viaggio verso il Caucaso, Bulgaria. Piove, strada scivolosa e infida per la presenza di irregolarità longitudinale e riparazioni con asflato liquido. Forse vado troppo veloce, la moto prende un solco e vibra tutta, ondeggia e sto per perderne in controllo; in quel momento incrocio un SUV che mi viene di fornte a forte velocità, sto per sbattergli contro. Afferro la moto con forza con le mani sul manubrio e riesco a rimetterla, quasi "a forza" in linea. Brivido lungo la schiena, ma non mi fermo: rallento un po'.
Altri incidenti minori.
Riassumendo: mai ho pensato di abbandonare la moto. La mia principale preoccupazione è stata sempre di tornare presto (e bene) in sella... e di riparare i danni (sempre solo alla moto, tranne nel 2014 dove erano anche a me).
Questo non vuol dire che gli incidenti non mi abbiano lasciato nulla. Credo (spero) che mi abbiano insegnato ad essere più prudente, più attento (alle cose, alle persone... e agli animali), ad andare più piano in certe circostanze.
Ma non hanno cambiato una mia convinzione: quando la tua ora arriva... arriva, e puoi farci ben poco.