Il Forum dei Motoviaggiatori

Marocco 2015, Tra piste di sabbia e pietraie con un GTR ... una sana follia!

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view post Posted on 25/5/2015, 23:38
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Cervello disabitato

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Non sono mai stato in Africa, non mi ero mai interessato a questo continente e visto che c'è sempre una prima volta ho cominciato a interessarmi della questione in un giorno invernale che faceva un freddo cane e mi son detto.... ma in Marocco farà caldo adesso?

Non solo fa un caldo infernale ( ho sentito l'effetto dei 50° e del vento torrido per la prima volta in vita mia ) ma è pieno di gente che va a svernare li, ho anche conosciuto un certo Vito Petrelli di Biella persona squisita che dei deserti e delle sue piste ne ha fatto una questione e stile di vita e ha pure scritto un libro dei suoi 10 anni sulle piste che ho letto di un fiato e che consiglio, si trova su amazon a € 5,50, per chi volesse approfondire, qui il link
www.amazon.it/Soli-lei-storia-damor...s=vito+petrelli

A dire il vero a questo viaggio ci avevo rinunciato in quanto, a circa due settimane dalla partenza prevista per il 30 aprile, mio padre ha avuto due infarti, ricoverato e operato d'urgenza all'ospedale di Savigliano dopo le 48 ore canoniche venivo rassicurato sull'esito positivo dell'angioplastica.

Dimesso una settimana dopo sembrava tornato come nuovo, un pò la rassicurazione dei medici, un pò il morale positivo del mio babbo, un pò ( tanta ) la voglia di una pausa dopo lo spavento mi convincevano a prendere sto benedetto traghetto a Genova con destinazione Tangeri......ok si parte.



La scelta del traghetto è dettata dal fatto di risparmiarmi ca. 2000 km sino al sud della spagna col relativo consumo delle gomme, quindi mi sorbisco i 2 giorni di nave leggendo un ebook e facendo conoscenza con un sacco di zingari vagabondi sballati che del Marocco ne fanno una destinazione abituale.

Tra questi un certo Paolo Ciapessoni che penso Marcello ( Gold wing ) conosca bene essendo un collaboratore della rivista mototurismo, e col quale farò un tratto di percorso insieme visto che anche io non ho interesse a visitare posti turistici limitandomi a percorrere le strade dell'interno poco frequentate dalla massa.

Conosco anche con piacere una graziosa ragazza filippina di nome Maricor facente parte del personale di servizio addetta alla mensa-ristorante con la quale instauro una piacevole amicizia sopratutto al ritorno a Genova ....ma questa è un'altra storia.

Sbarcato a Tangeri dopo le formalità doganali e aver cambiato ca. 200€ in dhiram parto in direzione Chefchaouen meglio conosciuta come la città blu prima tappa prevista del percorso,prima però mi fermo a Martil e mangio in un locale in riva al mare una grigliata di pesce sublime e dissetandomi con spremuta di limone naturale e arance squisite ed economiche.
Il thè verde caldo altra bevanda tipica qui è quasi una necessità oltre che molto buono in quanto toglie l'arsura e disseta.Il costo giornaliero per mangiare è di ca. 16,00 € una sciocchezza adesso capisco il motivo di tanto turismo oltre al fatto che ho fatto conoscenza con la gentilezza e professionalità della polizia locale e dei numerosi controlli ad ogni città o paesino incontrati , il senso di sicurezza che trasmettono è molto alto e ciò ispira fiducia visto ciò che succede non troppo lontano da qui, bene.

Un altro vantaggio del Marocco e di molti paesi africani per me è che la lingua ufficiale è il francese quindi nessun problema a comunicare se non nella parte più a sud-ovest dove parlano quasi solamente specie nei paesini sperduti il Tamazil lingua per me incomprensibile ma a gesti non ho problemi nemmeno qui, la gente è dappertutto molto ospitale adottando alcuni accorgimenti utili non vi sono problemi di nessun genere...l'Africa comincia a piacermi davvero.

Raggiunta la città blu nel pomeriggio attorno alle 17.00 vado ad alloggiare in uno splendido hotel in cima alla collina da dove si domina la città intera davvero splendida e dopo una doccia raggiungo a piedi il centro per una visita.
Dappertutto é un susseguirsi di scale e mura dipinte di blu-celeste, le porte sono una caratteristica peculiare della città tanto che all'uscita del paese vi è un monumento dedicato alla prima porta costruita, mi siedo in un localino in centro a sorseggiare un thè verde alla menta e osservo l'anima della città....mi piace.

Le donne.
Alcuni di voi conoscono la mia passione per il genere e qui apro un discorso a parte.
Qui le donne parlano con gli occhi, splendidi e sensuali il più delle volte...è una sensazione piacevole e che rispetto, mi ricorda un tempo passato della mia gioventù quando timido ed inesperto mi limitavo a comunicare con gli sguardi il mio interesse...e quando l'interesse sembra corrisposto da un cenno di sorriso, quando il volto non è coperto da una veletta, la magia di un tempo ritorna inalterata...massimo rispetto per questa usanza dove la scoperta è una conquista e non una certezza come avviene sempre più spesso qui da noi, è questo un altro aspetto che mi fa piacere il Marocco.



continua...

Seconda tappa destinazione Ifrane.


Parto la mattina per Ifrane nota per essere una città di montagna in tutto uguale ad una città della Svizzera, i residenti sono benestanti stranieri e vi è anche una residenza del re che mi rendo conto è davvero benvoluto da tutta la popolazione marocchina in quanto si dà da fare per evolvere il proprio Paese con infrastrutture moderne e asfaltando strade per rendere gli spostamenti ogni anno sempre più agevoli , non tutti sono felici di questo asfalto in primis i tanti appassionati del fuoristrada e delle piste che comunque la maggior parte di esse restano e resteranno intatte ancora per molti anni a venire con buona pace degli smanettoni dell'off.

Durante il persorso affronto una pista che attraversa la valle dei cedri, alberi imponenti e distese a perdite d'occhio abitate solamente da popolazione Berbera che significa "Uomini liberi" coi loro greggi di pecore.





I berberi sono persone eccezionali, facilmente identificabili perchè indossano una tunica-saio con berretto incorporato, abituati a condividere il poco che hanno coi viandanti sono di una ospitalità unica tanto che riservano sempre un posto letto e un pasto a chiunque abbia bisogno nelle loro tende, qui il campeggio è libero ovunque e sopratutto sicuro, siamo a quota 1870 mt/slm.
La pista a volte, causa la recente alluvione che ha colpito tutto il Marocco, è una pietraia unica intervallata da guadi che la mia moto supera non senza qualche apprensione mettendone a dura prova la solidità delle sospensioni e della meccanica ma proseguo pensando che i miei amici russi di Jekaterinburg anche loro proprietari di GTR affrontano per migliaia di km piste in terra battuta senza aver mai avuto problemi, è un pensiero costante che perdurerà per tutto il viaggio visto che qui comunque difficilmente arriva europe assistance :woot: :D

continua...

Terza tappa destinazione Merzouga.


Trasferimento abbastanza impegnativo oggi con arrivo all'oasi di Merzouga all'inizio del deserto dell'Erg Chebbì non molto lontano dal confine con l'Algeria.
Campo di lavanda in Marocco, sembra di essere in Provenza in Francia :)


Tralascio volutamente il percorso di avvicinamento pur se bellissimo e con panorami da sogno, per parlare di quello che già adesso a mente fredda ritengo la parte che meglio rimarrà impressa nei miei ricordi di questo viaggio, sarà probabilmente l'inizio di quello che chiamano il mal d'Africa?! non lo so ma certo già mi manca e sento la nostalgia dei momenti vissuti sulla pista e nell'oasi di Merzouga.
Questa è una tappa che farò in compagnia di Paolo e dei suoi amici su Africa Twin e GS 1200 i quali giunti in prossimità della pista sabbiosa che conduce all'oasi mi prospettano la possibilità di affrontarla con la mia moto da strada o di lasciarla parcheggiata in un vicino distributore e farmi venire a prendere da un fuoristrada toyota land cruiser, certo che se dovessi farcela mi dice Paolo, sarebbe una bella impresa che io non ricordo aver fatto da nessuno con una stradale come la tua ma non voglio forzare la tua decisione fai tu.

In quel momento decido immediatamente di non voler abbandonare la moto, ci voglio comunque provare ricordandomi l'impresa del nostro Admin durante il suo giro del mondo che seguivo quasi in diretta affrontare con la sua gold wing la pista sabbiosa nella terra di nessuno in Mauritania con relativi insabbiamenti e cadute, se lo ha fatto lui lo voglio fare anche io o perlomeno provarci.
C'è una differenza tra le due moto, la mia dovessi cadere non si limiterebbe ad inclinarsi di 45° o giù di li appoggiandosi sulle protezioni motore che io non ho ma rovinerebbe completamente di lato rendendo l'operazione di sollevamento alquanto difficoltosa su un terreno instabile come la sabbia senza considerare il peso.

Ho però un vantaggio non da poco rispetto a Marcello, l'aiuto dei miei compagni in caso di necessità che se non altro è un fattore psicologico non indifferente, infatti mi dico chissenefrega se cado e parto iniziando il primo dei circa 15 km che mi separano dall'oasi.
Paolo inoltre precedendomi mi segnalerà la presenza di troppa sabbia alzando un braccio invitandomi a cambiare traiettoria cosa che imparerò a fare quasi subito riconoscendo la parte più solida del terreno dal colore , più scura vuol dire più compatta e viceversa.

La cosa che imparo subito è far in modo che la ruota anteriore non prenda sotto, se succede la caduta è quasi inevitabile, in mio aiuto interviene un aiuto elettronico che in momenti come questi impari ad apprezzare....il traction control del GTR è formidabile, lascio la moto in seconda marcia al minimo e lei avanza decelerando da sola in caso di pattinamento della ruota posteriore evitando l'insabbiamento e intanto il primo km è andato....
In mio aiuto un ragazzino marocchino su un motorino motobecane leggerissimo mi affianca facendo il tifo per me e consigliandomi dove passare sul terreno più solido che lui conosce a memoria...mi scappa da ridere ma funziona.

Intanto conto i km che mancano e attorno al tredicesimo intravedo un accampamento di tuareg coi loro dromedari, proseguo passandoci in mezzo e affiancando questi splendidi animali che mi spiegano possono resistere 18 giorni senza bere ne mangiare, mi guardano in modo strano e quasi mi viene da scusarmi per il disturbo accarezzandone uno sul muso ...ma che puzza però :woot:


Dovrebbe vedersi l'oasi ormai ed invece nulla proseguo ancora alcune centinaia di metri ed ecco finalmente come un miraggio la visione tanto attesa...l'oasi di Merzouga è sotto di me infatti sono su un altopiano di poche decine di metri sovrastante ecco perchè non si vedeva, un laghetto circonda una struttura di fango e paglia che serve a trattenere il calore del giorno e rilasciarlo durante le ore più fresche della notte, in pratica si tratta di un sistema di condizionamento antico come l'uomo e super funzionale.
Il laghetto in questione è cosa rara in questa stagione dovuto alla passata alluvione che ha colpito il paese, intorno una carovana di dromedari .

L'entrata nella struttura che sembra un fortino della legione straniera è incantevole, all'interno del cortile fuoristrada con ruote larghe per la sabbia portano turisti giapponesi e di altre nazioni sulle dune dell'Erg Chebbì, moto da fuoristrada si inerpicano nel deserto alzando una scia di sabbia e la mia moto fa bella figura di se unica stradale impolverata di una sabbia finissima che è penetrata persino all'interno della borsa serbatoio chiusa da zip. Caro GTR ce l'abbiamo fatta! E una manata sulla spalla da parte di Paolo mi inorgoglisce.





continua....
La sosta nell'oasi è piacevolissima stanotte dormiremo qui, la struttura è completa di una piscina che mi vede usufruirne quasi subito, il tempo di levarmi stivali e pantaloni e la sensazione una volta in acqua è impagabile nel caldo torrido del deserto...un paradiso in terra.

La serata scorre piacevole, si mangia su un terrazzino sovrastante le dune, il tramonto offre panorami da sogno per i colori che cambiano ogni pochi minuti il caldo torrido del giorno lascia spazio ad una leggera fresca brezza, è strano come la temperatura cambi in così poco tempo...

Si ride e si scherza, ci viene offerto il classico thè alla menta buonissimo, mi sdraio per un riposino su una stuoia in una tenda tipica ai bordi del terrazzo mentre programmiamo tutti insieme il giro del giorno dopo, Paolo finge di essere il mio medico personale in quanto io per partire dopo ciò che è successo a mio padre mi sono inventato che dovevo recarmi in una clinica a Modena per un piccolo intervento alla schiena dolorante, visto che dopo l'ultimo incidente stradale è zeppa di viti e chiodi, i miei clienti ci hanno creduto ma devo tener botta anche dopo che farò ritorno e conoscendomi non credo di poter continuare a lungo a raccontar balle e i miei amici sono già piegati dal ridere..........sto bene insieme ai miei compagni di viaggio e loro mi dimostrano altrettanto entusiasmo e affetto.



La giornata si conclude con un bagno in piscina, una doccia e a cuccia intorno a mezzanotte.

Quarta tappa : destinazione Lac Tislit - Imilchil


In realtà i laghi sono due

Continua........

In realtà i laghi sono due, la leggenda racconta di un amore impossibile tra un Romeo e una Giulietta berberi, figli di due diverse tribù la cui rivalità rendeva impossibile il matrimonio da loro tanto anelato… Si narra che i due amanti piansero così tanto da trasformarsi in due laghi, vicini ma eternamente separati, il lago Tislit e il lago Islit, è questa tra l'altro una delle mete mondiali per dichiararsi Amore eterno a San Valentino, le altre le potete trovare a questo link :
www.liligo.it/magazine-viaggiatore/...ggiare-4498.htm

La strada, che presto si trasforma in una pista sterrata comunque percorribile, attraversa alcuni villaggi berberi in cui bisogna sempre fare molta attenzione ai bambini i quali appena sentono il rumore delle moto spesso e volentieri si buttano in centro strada per salutarci e sperando in qualche regalo da parte nostra, probabilmente usanza raccontata loro dai più anziani di quando passava la Parigi-Dakar prima di trasferirsi in Argentina....investire uno di loro è tutt'altro che una ipotesi remota e a parte i guai che si potrebbero passare con le autorità locali sarebbe certamente una tragedia, quindi mi raccomando se venite da queste parti massima attenzione sempre....anche ai numerosi animali che da bordo strada possono scartare improvvisamente verso di voi....asini e pecore in primis!
Lo spettacolo che si presenta in cima alla montagna è da cartolina, si può confondere il paesaggio con la Mongolia e invece siamo in Africa.

Spesso nei negozietti a bordo strada compro insieme all'indispensabile acqua delle barrette di cioccolato per il viaggio, ma so già a chi darle....ne avessi mangiata una, poi penso che sono troppo "magro" e sia meglio mantenere la linea :woot:


Quinta tappa: destinazione Gorges Du Dades


Le Gorges in questione sono spesso e volentieri illustrate sulle mappe cartacee del Marocco per la loro bellezza, in realtà la strada che le percorre pur se bella altro non è che una serie di curve e tornanti in numero limitato nulla a che vedere ad esempio con i 49 tornanti dello Stelvio, ma si sa ognuno a casa sua tira l'acqua al proprio mulino, hanno comunque un proprio fascino se non altro per i colori dei paesaggi intorno.


Alloggiamo in un tipico albergo locale con wi-fi dove ci preparano uno squisito tajine di pollo e verdure ( l'ennesimo ) :rolleyes:
Piatto di origine araba, il tajine di pollo e verdure è un pietanza tipica della cucina del Nord Africa, diffusissimo in particolare nel Marocco.

Sesta tappa destinazione Zagora

Tappa in compagnia dei soliti noti
Zagora in tamazight "Tazaurt", è una città del Marocco, capoluogo della provincia omonima, nella regione di Souss-Massa-Draâ. Situata nella valle del Draa, (nella zona centrale del Marocco), a ridosso del deserto sabbioso di Ilkhikhn n Sahara. Gli abitanti appartengono alle tribù berbere dell'Atlante in questi luoghi passava la Parigi Dakar e in città vi sono un paio di ottimi meccanici che consiglio nel caso voleste far fare il tagliando ai vostri mezzi moto o macchine o fuoristrada o camion che siano, hanno quattro chiavi in croce ma sanno risolvere qualsiasi problema e sopratutto non dovete prenotare una settimana prima :P come si usa da noi, si buttano sui motori roventi a mani nude ed in un attimo ho visto smontare il radiatore di un land rover e ripararlo, uno di loro mi prende la moto e me la lava aggratis in un garage adiacente poi mi dice " facciamo le sospensioni"? ahahahahah....questa è l'Africa.

Si presenta un problema ai cuscinetti di un Africa Twin che vengono sostituiti in un attimo sia davanti che dietro ormai alla frutta, l'altra Africa Twin di Paolo, che aveva sostituito anche lui il cuscinetto della ruota posteriore rotto durante un trasferimento precedente, non partiva più se non a spinta e si pensava alla batteria invece dopo un rapido controllo col tester il capo Ali Nassir trova il guasto in una ossidazione di un bullone che fa in modo di risolvere con una grattatina con una spazzola di ferro e del silicone, prova l'avviamento e bruuum parte al primo colpo....sono a dir poco eccezionali e il costo ridicolo: per Paolo tutto gratis, il mio lavaggio gratis, i due cuscinetti sostituiti compresa manodopera 20 €....mi sa che il prossimo tagliando lo vengo a fare qui ;) tra l'altro Ali Nassir era meccanico ufficiale della toyota ai tempi della Parigi-Dakar quindi non uno qualunque :)



In città poco prima di uscirne esiste la copia dipinta su un muro del classico cartello ormai arruginito che si trova a circa 120 km più a sud indicante i 52 giorni di cammello necessari per raggiungere Tombouctou in Mali.


Settimo e ottavo giorno : destinazione Quarzazate


Tappa con sosta di due giorni di riposo nella città di Quarzazate.

È situata nella valle del Dadès, all'incrocio della valle del Draa (nella zona centrale del Marocco), a ridosso del deserto sabbioso del Sahara
Nelle immediate vicinanze della suggestiva cittadina vi sono numerosi studi cinematografici (Atlas Film Corporation Studio), dove vennero (e vengono tuttora) girati svariati film ambientati nel deserto, tra i quali celebri produzioni epiche hollywoodiane del passato come Lawrence d'Arabia e Il tè nel deserto oppure Kundun di Martin Scorsese.


Il trasferimento passa attraverso strade suggestive e panorami da sogno come ormai ci ha abituato il Marocco, alcune strade sono state trasformate in piste e pietraie dalla recente alluvione che deve essere stata veramente disastrosa, le ruspe lavorano incessantemente per ripristrinare il tutto nel più breve tempo possibile, numerose anche le imprese straniere tra le quali ho visto una italiana di Bergamo che ha vinto un appalto statale.

In città alloggio in un bell'albergo con piscina appena fuori della camera dotata di aria condizionata, la scelta è azzeccata il luogo tranquillo

La medina è molto caratteristica e piacevole da visitare a piedi, visitiamo un hotel che consiglio vivamente " La Rose Noir " questo l'indirizzo rue de la Mosquee | Hay Taourirt, la proprietaria della struttura è anche una eccellente cuoca ed il nome dell'hotel che qui chiamano riad è dedicato a lei, ancora oggi bellissima donna, dal marito francese mancato due anni fa e con il quale hanno negli anni costruito e arredato in modo eccezzionale questo luogo, ogni stanza è diversa dall'altra ...da vedere anche solo di passaggio ...

Usciamo dalla kasbah e visitiamo il negozietto tipico di un signore distinto tale Zaafran Omar che vende monili e oggetti tipici in argento e non lavorati da berberi e tuareg.
Non si tratta dei soliti oggetti da quattro soldi ma di pezzi unici e il loro costo è pari a circa 10 volte le ciarabattole che si trovano in altri negozi o bancarelle, è certamente un buon commerciante ma la sa lunga e l'odore di fregatura non mi pare ci sia mi fido e compro un bracciale ed un anello molto belli con tanto di ricevuta, l'importane è che piaccia al sottoscritto, poi se sono stato fregato pazienza.....una volta a casa scoprirò, da un orafo di mia fiducia, che quanto detto corrispondeva a verità.
Qui il suo indirizzo:
Qui l'anello e il bracciale acquistati




Nona tappa destinazione Marrakech



La sosta a Marrakech ( unica città turistica del giro ) è dovuta al fatto che per arrivarci attraverseremo dei luoghi fantastici.

Partiti da Quarzazate prendiamo una strada secondaria per Marrakech, molto bella e piena di piccoli villaggi con le case di terra rossa. Riprendiamo la strada principale per valicare il Passo di Tichka (2.260 mt) e dopo qualche km possiamo ammirare la strada che i Berberi chiamano "Il Grande Serpente".


Arriviamo in giornata a Marrakech alloggiamo in un fantastico hotel con piscina subito adiacente la nostra camera

e dopo una rapida doccia ci tuffiamo nel grande girone dantesco che è la Piazza Jemaa el-Fna, un carosello di colori rumori odori e sapori!!!
il tratto albergo - piazza ce lo facciamo a bordo di un calesse trainato da due cavalli, le moto meglio lasciarle nel parcheggio visto il caos vogliamo rimanere rilassati, siamo o no in vacanza?



Per la cena un ottimo ristorante su una terrazza dominante la piazza ci fa assoporare in modo eccezionale la vita frenetica di una Marrakech stupenda. Ecco uno degli aspetti che più mi hanno affascinato di tutte le città o paesini marocchini, la vita notturna è incessante dappertutto...da me a torino alle 21.00 c'è il coprifuoco :wacko: :(


Decimo e undicesimo giorno : destinazione Bin el quidane

Altra tappa con sosta di due giorni per poter visitare i dintorni della struttura che ci ospita, affacciata sul lago omonimo che da un lato è vietato transitare essendo zona militare, io ci ho provato ma ad un certo punto sono stato gentilmente invitato a tornare indietro da un militare di guardia sulla diga :) , abbiamo trascorso due giornate rilassanti tra piscina e giri in moto tra le montagne su piste che una volta siamo stati costretti a tornare indietro tanto era disastrata.....basta dire che non solo io non riuscivo più a proseguire ma pure l'africa twin di Paolo ha dovuto dare forfait ed è tutto dire... :woot:





In compenso qui ci siamo proprio rilassati, consiglio vivamente Hotel Bin El Ouidane
Barrage Bin el Ouidane, R306, 22202 Bin el-Ouidane, Maroc





La sera si mangiava in un paesino distante pochi km per non stare in albergo anche se molto invitante preferiamo uscire, il paese piccolino ma come dappertutto pieno di vita notturna nei locali strapieni si vedono sui megaschermi le partite di calcio della nazionale presumo io ed il tifo è come da noi incandescente, noto però che non c'è manco una donna sola per strada per non parlare nei locali se non accompagnate e questo non mi piace molto come usanza :woot: :D :P

Il giorno seguente visitiamo le cascate d'Ouzoud che sono uno spettacolo, mistero su dove sgorga tanta acqua ma vicino ci sono le montagne e quindi penso sia un fiume sotterraneo, la zona è in piena espansione turistica e tutt'intorno stanno approntando parcheggi e strutture ricettive per i potenziali turisti.





Dodicesima tappa : destinazione Kenifra


Tappa tutta dedicata alla scoperta delle montagne dell'atlante, attraversiamo distese di decine di km senza incontrare altro che pastori berberi con le loro greggi e bambini nei vari paesini sparsi tra le vallate ai quali facciamo doni di vestiti da parte di Paolo che è venuto apposta per questo, i panorami sono mozzafiato le alture raggiungono e superano agevolmente i 3000 mt/slm l'altezza massima si trova a quota 4200 mt/slm dove la neve è perenne.

Qui sembrerà strano ma c'è un silenzio assordante, non sono per nulla abituato a questo ed è una sensazione per me innaturale ma affascinante, sento il rumore del mio respiro come non l'ho mai sentito...pazzesco.
Costantemente soffia un vento che dalla montagna scorre verso l'oceano e viceversa, quando le forze si oppongono se il vento arriva dall'oceano è di un caldo rovente mentre al contrario la frescura la fa da padrona...forza della natura che da noi ci sognamo di assaporare ormai circondati come siamo dal cemento.

Ero quasi convinto di trovare il nulla qui in Marocco ma mi devo ricredere, qui c'è l'essenza della vita, dalle distese immense del sahara a quelle dell'atlante la vita scorre in simbiosi, da una parte i Tuareg dall'altra i Berberi ognuno col loro modo di interpretare i luoghi dove vivono al meglio senza alterarne i delicati equilibri che la natura ha saputo stabilire.

Alloggiamo in un hotel molto semplice ma pulito e recentemente ristrutturato, mi chiedo chi possa a queste alture soggiornarvi poi penso che come noi certamente altri arriveranno, infatti subito scorrono lentamente dei francesi a bordo di antiche vettura d'epoca in cerca di alloggio per la notte.

Qui in Marocco ho subito notato che i francesi la fanno da padrone a bordo di quad, fuoristrada, moto e qualsiasi altro mezzo abbia un motore in grado di affrontare le piste, alcuni sono un pò troppo invasivi rovinando i tracciati e vengono mandati a quel paese anche dai locali....penso quindi che i nostri cugini transalpini dovrebbero darsi una regolata....viceversa quando capiscono che siamo italiani l'accoglienza è sempre stata calorosa.


Tredicesima tappa destinazione Fes


Fes è una delle città imperiali ma, anche se per me, non molto entusiasmante facciamo sosta per visitare la sua medina ( cioè la parte vecchia della città ) e la sua kasbah (cioè il paese originario ancora circondato dalle vecchie mura) dove tra bancarelle di ogni tipo rischiamo veramente di perderci tanto è la ressa ad ogni ora del giorno.
Qui in un quartiere apposito esiste il mercato dei tintori dove operai specializzati tingono tessuti con colori di ogni tipo, l'odore è fortissimo e mi allontano quanto prima,
(la conceria più rinomata è quella di Showara, con vasche di ammoniaca bianca per trattare le pelli e vasche di colori), quello dell’henné, con cui le donne islamiche tingono i capelli, ma che è utilizzato anche per splendidi tatuaggi temporanei, poi ci sono bazar vari, venditori di galline, petali di rose, teste di capra o dentiere, donne che lavorano il pane, ognuna con un impasto inconfondibile, botteghe del cuoio, del metallo, del legno o di strumenti musicali.

Facciamo per uscire da questo labirinto ed in un paio di occasioni persone ci indicano dove passare per non rischiare veramente di perdersi, consiglio quindi di prendersi una guida apposita per visitarla bene altrimenti rischiate di rimanerci ore in questo dedalo di viuzze :woot:

Quattordicesima ed ultima tappa destinazione : Martil


Il tracciato si snoda tra le montagne del Rif, qui le montagne tra le sue fenditure naturali nascondono il vero tesoro della zona e cioè la coltivazione della marijuana che quasi cresce libera, si dice la vendano a 90 € il chilo una sciocchezza e gli affari sembrano andare bene, personalmente non mi interessa ma vedo avvicinare i turisti da persone che su questo ci campano, la polizia controlla ma sembra tollerante.
Si dice che la città blu di Chefchaouen visitata all'andata sia uno degli smerci centrali del paese ma non si ha vertamente difficoltà a procurarsela in tutta la regione, ecco spiegata la ragione di tanta gioventù sul traghetto mezza sballata che qui teoricamente viene in vacanza :woot:

Il paesaggio tra queste montagne è molto bello, le donne indossano un cappello caratteristico di paglia coloratissimo e il mezzo di locomozione e trasporto tipico sono gli asinelli instancabili trottatori tutto fare :)

A Martil, come per l'andata, ceniamo nello stesso ristorante che ci prepara una ottima grigliata di pesce, il lungomare è poco trafficato per la stagione ma i preparativi per l'estate sono frenetici in attesa dei turisti che secondo me saranno sempre più numerosi in questo paese attirati dall'ottima ospitalità e dai prezzi veramente alla portata di chiunque, senza dimenticare che il Marocco è sicuramente il paese più sicuro dell'africa occidentale se non di tutto il continente, che di questi tempi non guasta.

Una bella sorpresa è stato questo viaggio, peccato i quattro giorni di traghetto tra andata e ritorno noiosi ma che comunque mi hanno permesso di fare la conoscenza con alcune persone speciali tra le quali ribadisco Vito Petrelli il quale non solo è un ottimo conoscitore del paese e delle sue piste ma che scrive anche molto bene, per il resto penso di ritornarci presto e magari avvicinarmi alla Mauritania per proseguire verso il Senegal visto che ho amici senegalesi a torino e sono già invitato presso di loro quando vorrò andare, si dice di tutto su queste persone e questi luoghi e a dar retta alle voci nessuno si metterebbe mai in viaggio, ma quello che penso io è che il viaggio lo si deve costruire sulla propria pelle, avvicinarsi umilmente alla gente del posto rispettandoli e rispettando le loro tradizioni usi e costumi certamente diversi dai nostri senza imporre nulla, ho trovato anche in questo continente stupendo una ospitalità imbarazzante...che sia l'inizio di quello che viene chiamato da molti viaggiatori il mal d'africa?
Certamente mentre sto scrivendo questo report qualcosa che io chiamo nostalgia mi assale...vedremo :D

Il giorno seguente in tarda mattinata percorriamo i pochi km ( circa 40 ) che ci separano dal porto di Tangeri Med per il rientro in Italia nel porto di Genova, fatti i documenti necessari ci imbarchiamo per primi e leghiamo le moto all'inizio del boccaporto, saremo così i primi a scendere, saliamo in cabina in un silenzio surreale, il viaggio è quasi al termine ed il ritorno anche se fa piacere rivedere la propria casa ed i propri cari significa dover aspettare un altro bel pò di tempo prima di rimettersi in viaggio, ma sognare e pianificare non costa nulla e poi in lontananza intravedo una bella ragazza filippina....che sia Maricor la ragazza dell'andata? la chiamo, si volta e il suo sorriso mi fa già sognare e pensare che il viaggio di ritorno non sarà noioso :) :wub:

Un abbraccio ai miei compagni di viaggio che ringrazio per la loro disponibilità, a Paolo Ciapessoni per la sua pazienza nel raccontare e spiegare ciò che vedevamo, a Vito Pierri per i video fatti tra il quale quello che pubblicherò qui, a Marzia e il suo ragazzo Marco ( coltivatore diretto come me ) per la simpatia e allegria e per l'aiuto nello spingermi fuori da un insabbiamento :D
e a tutti voi per la pazienza che avete avuto nel leggere questo report :woot:

Edited by mototopoautogatto - 5/6/2015, 23:56
 
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view post Posted on 25/5/2015, 23:47
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u-r-c-a :)
 
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view post Posted on 26/5/2015, 04:49
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Bravo!!
Un'altra storia a puntate :)
Adesso mi hai incuriosito anche con la 'storia' di Maricor (come in un film di Verdone)
 
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view post Posted on 26/5/2015, 07:23
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Ex 1832

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E vai!
 
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Sabrina1966
view post Posted on 26/5/2015, 08:55




Seguo con grande nostalgia!!!!!!!!!!!! :D :D

P.S.: ad agosto fa MOLTO CALDO!!!!!! :wacko: :wacko:
 
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view post Posted on 26/5/2015, 09:26
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Sei partito il 30 aprile di quest'anno?
 
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CITAZIONE (Gold Wing @ 26/5/2015, 10:26) 
Sei partito il 30 aprile di quest'anno?

Si esatto e ritornato il 18 maggio :)

CITAZIONE (Sabrina1966 @ 26/5/2015, 09:55) 
Seguo con grande nostalgia!!!!!!!!!!!! :D :D

P.S.: ad agosto fa MOLTO CALDO!!!!!! :wacko: :wacko:

Non oso pensare cosa sia il caldo ad agosto ma a detta di tutti i residenti quello di maggio era comunque un caldo anomalo, raggiunti i 45 gradi a Zagora .... :woot:
 
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Edi§Orioli
view post Posted on 26/5/2015, 15:22




Ti faccio i complimenti per il viaggio.
La foto che hai postato con i vasi colorati è fantastica! Io adoro i colori pastello.
Il Marocco è un proprio un bel paese ed è l'unico in Africa ad aver la doppia esposizione Mediterraneo-Atlantico. A mio parere ha delle buone prospettive per il futuro.
I migliori auguri per la salute di tuo padre.
 
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view post Posted on 26/5/2015, 16:45
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Spettacolo, mi gusto con piacere il tuo giro in Marocco!!
E poi i giri raccontati "a puntate" mi sono sempre piaciuti.
 
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view post Posted on 26/5/2015, 17:02

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Sempre bello viaggiare anche con i racconti altrui. :D
In attesa del seguito, ti chiedo:
Con quale moto hai fatto il viaggio?
 
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view post Posted on 26/5/2015, 17:14
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CITAZIONE (Lui58 @ 26/5/2015, 18:02) 
Sempre bello viaggiare anche con i racconti altrui. :D
In attesa del seguito, ti chiedo:
Con quale moto hai fatto il viaggio?

Una Kawasaki GTR 1400 da 350 kg + bagagli e il sottoscritto da 115 kg......povera moto :rolleyes:

CITAZIONE (federico1974 @ 26/5/2015, 17:45) 
Spettacolo, mi gusto con piacere il tuo giro in Marocco!!
E poi i giri raccontati "a puntate" mi sono sempre piaciuti.

Ho preso esempio da te col tuo racconto spettacolare a Samarcanda :)

CITAZIONE (Edi§Orioli @ 26/5/2015, 16:22) 
Ti faccio i complimenti per il viaggio.
La foto che hai postato con i vasi colorati è fantastica! Io adoro i colori pastello.
Il Marocco è un proprio un bel paese ed è l'unico in Africa ad aver la doppia esposizione Mediterraneo-Atlantico. A mio parere ha delle buone prospettive per il futuro.
I migliori auguri per la salute di tuo padre.

Grazie di cuore per gli auguri, si è vero il Marocco vive di turismo e sta facendo di tutto per espandersi è stata una sorpresa piacevole e penso che ci ritornerò anche per andare + a sud :)
 
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view post Posted on 26/5/2015, 18:11
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Seguo con interesse... :) sei partito in solitaria?
 
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view post Posted on 26/5/2015, 18:31
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CITAZIONE (davide06 @ 26/5/2015, 19:11) 
Seguo con interesse... :) sei partito in solitaria?

Lui spesso parte solo, ma il suo "problema" è che non resta a lungo solo. :D ;)

CITAZIONE (mototopoautogatto @ 26/5/2015, 00:38) 
... Conosco anche con piacere una graziosa ragazza filippina di nome Maricor facente parte del personale di servizio addetta alla mensa-ristorante con la quale instauro una piacevole amicizia sopratutto al ritorno a Genova ....ma questa è un'altra storia.
...
 
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view post Posted on 26/5/2015, 19:05
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Ho colto a pieno Marcello, grazie :) non avevo inteso il senso dell'amicizia ;) ahahhahahaha
 
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view post Posted on 26/5/2015, 20:51
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CITAZIONE (davide06 @ 26/5/2015, 20:05) 
Ho colto a pieno Marcello, grazie :) non avevo inteso il senso dell'amicizia ;) ahahhahahaha

;) :P :wub:

CITAZIONE (davide06 @ 26/5/2015, 20:05) 
Ho colto a pieno Marcello, grazie :) non avevo inteso il senso dell'amicizia ;) ahahhahahaha

Marcello ormai diciamo che conosce i miei lati deboli... :rolleyes: :)
 
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44 replies since 25/5/2015, 23:38   1934 views
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