24.4.2017 - lunedì - giorno 36
Catacocha (7.24) - Loja (12.47)
km 101, viaggio h 5.23, guida h 1.50 - tot. km 16.511
Appena superata la città di Catamayo, distratto da una delle tante frane e dal sole in faccia (gli occhiali da sole me li hanno rubati), una pietra mi colpisce il piede sinistro, istintivamente abbasso lo sguardo per osservarlo, quando lo rialzo vedo un pick-up fermo in mezzo alla strada 2 m avanti a me: non faccio nemmeno in tempo a frenare e lo tampono violentemente; la moto rimbalza e poi si corica a sinistra. L'impatto è avvenuto a circa 50 km/h (dati del gps).
Io col naso rompo il parabrezza della moto. Danni all’auto: niente. Alla moto: parabrezza rotto, manubrio un po’ storto (o forcelle storte o svergolate), specchietto sinistro danneggiato e parafango rotto, leva frizione piegata, qualche altra cosa davanti. A me: naso rotto e piccola ferita alla gamba sinistra. Il sangue sgorga copioso dal naso, inzuppando giacca e pantaloni.
Tutti gentili: l’automobilista chiama l’ambulanza che interviene subito. Arriva anche la polizia che non mi crea alcun problema, anzi mi accompagna in caserma per lasciare la moto lì (più al sicuro che a bordo strada); poi l’ambulanza mi porta in ospedale, dove mi medicano, fanno una radiografia e mettono 9 punti al naso; mi danno anche le medicine (antibiotici) per una settimana, dopo la quale dovrò togliere i punti. Tutto gratuito. Poi riprendo la moto e continuo per 35 km fino alla città più vicina, Loja, dove spero di riparare la moto.
In ospedale un’infermiera mi dà il nome di un motociclista; lo contatto e lui, molto gentile, mi ospita a casa sua per pranzo e cena e mi indirizza al suo meccanico per le riparazioni.
Subito dopo l’incidente ero molto giù, ma la decisione è presto presa: riparo la moto e continuo. Continuo perché me la sento di continuare e perché se mollassi adesso difficilmente avrei un’altra occasione e lo rimpiangerei per tutta la vita: verso l’Alaska!
Il parabrezza rotto dopo l’incidente