28.3.2017 - martedì - giorno 9 Cerro Sombrero (8.37) - Ushuaia (Argentina) (21.05) km 474, viaggio h 12.28, guida h 7.13 - tot. km 5.229
Grandissima emozione durante l'attraversamento dell'isola della Terra del Fuoco, un po' di vento e temperatura che scende fino a 8°, ma niente di serio. Mi sembra di volare, di vivere in un sogno per tutto il tragitto. Valico le ultime montagne (dove può nevicare in qualunque momento, anche d'estate) prima di Ushuaia e giungo alla città, alla "Fin del Mundo". Continuo per 20 km a W-S-W della città, fino a Baia Lapataia, dove finisce la strada: ora finalmente posso dire: "giro la moto e vado in Alaska". Sono arrivato a Ushuaia in 6 giorni da Los Andes (Cile; più 2 ore di viaggio da Santiago), un giorno meno della mia già veloce tabella di marcia. Anzi, avendo già visitato Ushuaia e la vicina Baia Lapataia (prevista per domani), domani potrò cominciare la lunga strada verso l'Alaska addirittura con 2 giorni di vantaggio sulla mia tabella di marcia. Sono soddisfatto.
Baia Lapataia, a sud ovest di Ushuaia: qui finisce la strada, finisce l'America: più a sud non si può andare (su strada). Giro la moto e mi dirigo verso l'Alaska.
29.3.2017 - mercoledì - giorno 10 Ushuaia (8.53) - Punta Arenas (Cile) (20.32) km 639, viaggio h 11.39, guida h 7.51 - tot. km 5.868
Comincia la risalita verso nord! Decido di passare da Punta Arenas, sia perchè è la città più a sud del continente americano (Ushuaia è su un'isola), sia perché è una grande città dove spero di comprare una fotocamera migliore della Sony acquistata a Rio Gallegos. Non trovo la fotocamera ma pazienza: questa Sony si sta dimostrando adatta; se la troverò più avanti, comprerò una seconda batteria e caricabatterie.
Stavolta, sulle montagne subito a nord di Ushuaia, non splende il sole: piove e fa un po' freddo
30.3.2017 - giovedì - giorno 11 Punta Arenas (8.56) - Torres del Paine (18.58) km 575, viaggio h 10.02, guida h 7.21 - tot. km 6.443
Tappa interamente in Cile, la prima dopo quella (corta) del primo giorno in Sudamerica. Raggiungo (quasi, perché non c'è strada) il punto più meridionale del continente, presso Punta Arenas e poi mi dirigo verso il magnifico gruppo montuoso delle Torres del Paine. I 26 km di sterrato tra le montagne sono durissimi, per di più col sole in faccia (percorro centinaia di metri quasi alla cieca), ma ne vale la pena. Splendido albergo in un'isola nel lago Pehoe.
Il gruppo montuoso delle Torres del Paine, dal lago Pehoe.
Prima hai parlato di sicurezza...tranne il furto di occhiali non ho mai avuto la sensazione che ti sei trovato in situazioni di potenziale pericolo o sbaglio? Intendo sicurezza della tua persona da malintenzionati. Questo era un pericolo che mi preoccupava molto.
Prima hai parlato di sicurezza...tranne il furto di occhiali non ho mai avuto la sensazione che ti sei trovato in situazioni di potenziale pericolo o sbaglio? Intendo sicurezza della tua persona da malintenzionati. Questo era un pericolo che mi preoccupava molto.
Era un pericolo che preoccupava anche me. Confermo che, a parte gli occhiali (ben poca cosa, visti i rischi), non ho avuto problemi. Ma quasi sempre, in America Latina, avevo la sensazione che, in qualunque momemto, poteva accadere qualcosa. Non ho mai abbassato la guardia, e forse anche per questo, non mi è accaduto nulla. Ma non ho mai dimenticato che stavo attraversando paesi dove, a volte, una vita umana vale davvero poco. Ricordo p.e l'attraversamento del Salvador, con tutte le stazioni di servizio presidiate mitra in pugno. Sì, chi lo impugnava era sorridente e affabike, ma un mitra è un mitra. O il mai abbastanza veloce attraversamento di La Paz e Nord Lima, con delle periferie che facevano davvero paura.
31.3.2017 - venerdì - giorno 12 Torres del Paine (10.08) - El Calafate (Argentina) (19.02) km 377, viaggio h 8.54, guida h 5.13 - tot. km 6.820
Tappa tranquilla, potrei quasi dire di trasferimento, ma un trasferimento qui significa comunque passare in mezzo a luoghi straordinari. Parto volutamente tardi per evitare di avere il sole negli occhi anche stamattina, dopo averlo subito ieri pomeriggio. Mi fermo a pochi km dal Perito Moreno: meglio arrivarci domani, per ammirarlo per bene col sole alle spalle.
Finalmente torno su asfalto, con le magnifiche Torres del Paine dietro di me
Se ho bene inteso la domanda, i miei viaggi li sento un misto delle due cose. ... Spero di essere riuscito a rispondere alla tua domanda.
Si hai inteso bene la mia domanda e hai risposto in maniera molto chiara. Sono d'accordo che la Panamericana alla fine si sia rivelata piu' difficile, ardua, problematica e tormentata del Grande Giro.
1.4.2017 - sabato - giorno 13 El Calafate (9.16) - El Chalten (18.09) km 388, viaggio h 8.53, guida h 5.03 - tot. km 7.208
Tappa tra due bellezze assolute: il Perito Moreno, visitato la mattina, poco dopo la partenza, e il Fitz Roy, raggiunto la sera (lo vedrò meglio domattina, col sole favorevole). Ripeto qui quanto scritto il giorno stesso. Ho visto tanti posti in vita mia: dalle Alpi alle Ande, all'Himalaya. Ho visto le Piramidi, il deserto dell'Australia, le foreste della Siberia, le steppe della Mongolia, le isole del Giappone, i fiordi della Norvegia. Ma nulla, nulla è stato tanto imponente e mi ha dato tanta emozione come il ghiacciaio del Perito Moreno. Oltre all'imponenza, la bellezza del ghiacciaio è data dal fatto che è vivo, si muove continuamente e ogni tanto enormi blocchi precipitano nel lago. Il silenzio assoluto del luogo è rotto dall'incessante crepitare del ghiacciaio, che si spacca in innumerevoli crepacci. Tanta bellezza riesce anche a farmi dimenticare che il manubrio, da ieri, ha un gioco anomalo: in frenata si sposta in avanti; forse sono i cuscinetti di sterzo allentati. Forse è stato lo sterrato dell'altro ieri pomeriggio. Lo sistemerò quando troverò assistenza adeguata.
Il ghiacciaio del Perito Moreno. Né le foto né le parole possono descriverlo adeguatamente: bisogna averlo davanti
2.4.2017 - domenica - giorno 14 El Chalten (8.53) - Perito Moreno (20.48) km 655, viaggio h 11.55, guida h 7.55 - tot. km 7.863
Stamattina c'è il ghiaccio sulla moto: il termometro segna 0°, ma stanotte sarà scesa sotto. Tappa lunga, per avvicinarmi al Cile. Qualche lungo sterrato sulla Ruta 40; ogni tanto piove. Il manubrio va sempre peggio: decido di provare a sistemarlo con un meccanico qui nel paese di arrivo, domattina.
3.4.2017 - lunedì - giorno 15 Perito Moreno (8.57) - Lago Puelo (20.15) km 683, viaggio h 11.18, guida h 7.32 - tot. km 8.546
Decido che col manubrio in queste condizioni sarebbe troppo pericoloso affrontare la Carretera Austral in Cile, con i suoi numerosi sterrati. La mattina trovo un meccanico per il problema allo sterzo, ma non riesce a risolvere nulla. Riparto, un po' nervoso per aver perso oltre un'ora. Vento molto forte e fastidioso laterale, ma le cose peggiori sono i lunghi tratti di lavori in corso, pieni di fango per la pioggia di ieri sera.
Posso dire che, in confronto alle tracce dello Spot, le mappe google in rilievo sono molto meglio. Se riesci a tenere lo stesso abbinamento (mappa, racconto, foto) anche nel libro, secondo me sarebbe una lettura strepitosa. Come ci stai abituando qui.