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Ripercorro quindi la stessa strada di ieri pomeriggio: non ce ne sono infatti altre per uscire dalla penisola del Karpas, a meno di prendere piste improponibili per la mia moto, sul versante settentrionale della penisola.
Ripasso da Dipkarpaz, con le sue moschea e chiesa appaiate, a simbolizzare una coesistenza possibile, ma difficile e che ora sembra quasi irrealizzabile.
Da Dipkarpaz la strada piega sulla costa nord (sempre la stessa di ieri),
stretta tra il mare e la catena costiera.
Ho molto tempo per raggiungere Famagosta, dove il traghetto partirà alle 20 (l’imbarco è previsto alle 19) e i km sono pochi. D’altra parte, non è che ci siano molte strade da girare in questa zone. Decido quindi di sfruttare la giornata visitando il castello di Kantara, anche se temo che sarà un’altra scarpinata (e sudata) come ieri al castello di Sant’Ilarione.
Svolto quindi a sud (è comunque la strada per Famagosta) e raggiungo il paese di Kantara. In piazza, noto un ristorante che si presenta bene, ma è troppo presto per pranzare: meglio sfruttare queste ore prima di mezzogiorno per visitare il castello, prima che il calore raggiunga il culmine. Non che ora faccia fresco…
Il castello è pochi km a nord-est del paese. Un viale alberato mi regala l’ultima ombra prima del caldo sole che mi attende.
La strada non certo larga; questo attenua il dispiacere per non aver visitato questi luoghi con la mia famiglia. Infatti, conoscendo mia moglie, tra strade di montagna senza parapetti sui dirupi e ristrettezza della sede stradale, credo che avrebbe gradito poco, per non parlare della fatica della salita a piedi.
Arrivo al castello e parcheggio la moto… sotto. Ora a piedi!
L’ascesa, anche se un po’ faticosa (soprattutto per il caldo) merita. Già dopo poche decine di metri di salita, lo sguardo può spaziare sulla catena montuosa della Karpasia, “spina dorsale” di questa penisola; si vede il mare sui due lati della penisola: quello settentrionale (più ripido) a sinistra e quello meridionale (con una pianura costiera più accentuata) a destra.
Ma la salita non è terminata e quindi continuo.
continua...