Il Forum dei Motoviaggiatori

Posts written by naga61

view post Posted: 13/12/2012, 12:31 Samarcanda, Uzbekistan - Asia
Samarcanda, Uzbekistan, 17.5.2010, report

view post Posted: 13/12/2012, 12:25 Mamure, Turchia - Asia
Castello di Mamure, Turchia, 25.12.2008, report

view post Posted: 12/12/2012, 18:29 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
CITAZIONE (Andreags @ 12/12/2012, 18:20) 
Beh, a Firenze saresti comunque da ora mio graditissimo ospite, con o senza moto.

I costi di questo visto non li conosco ancora.

Il mio compagno di viaggio è di Roma e si è offerto per fare il giro delle ambasciate ( quelle presenti ).

Personalmente, spendendo qualcosa di più, preferirei dare incarico ad una agenzia specializzata, e con molto anticipo.

Per Kaliningrad, spero ti piccia molto il ... cemento <_<

Grazie così è la volta buona che passo a trovare mia sorella, cognato e nipoti che abitano a Bagno a Ripoli (loc. il Bigallo per la precisione) :P

Per i visti, andando direttamente per ambasciate si risparmia di sicuro - ma a fronte di una spesa non eccessiva (circa 30 euro a visto ?) hai tutto compreso - specie le LOI necessarie.

Lo saprai sicuramente, ma l'Ambasciata del Turkmenistan non è presente in Italia - tramite agenzia ci si deve rivolgere a Parigi.

Kaliningrad non me la consigli? Oltre alla città mi interessava passare per la penisola di Neringa proveniente dalla Lituania.
view post Posted: 12/12/2012, 18:13 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
Beh se abitassi a Firenze non credo sentirei la necessità di andare poi tanto lontano per trovare qualcosa di artisticamente appetibile-

Per la Bielorussia, credo deciderò in base al preventivo dei visti - oltre a questo dovrei aggiungere un ingresso multiplo per la Madre Russia (Carelia e Kaliningrad) :blink:
view post Posted: 12/12/2012, 18:05 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
CITAZIONE (Andreags @ 12/12/2012, 17:11) 
Se tu avessi qualche dritta, mi farebbe piacere.

Il mio problema è proprio questo - non ho particolari dritte al riguardo. Mi pare di capire che a Minsk ci sia poco da vedere - e quindi mi domandavo se valesse la pena di passarci o meno.

Sul Kosovo potremmo parlarne per ore ..... ;)
view post Posted: 12/12/2012, 11:28 Nuova sezione: istruzioni per l'uso (leggere PRIMA di postare) - Un luogo, una foto
Personalmente lo trovo più fruibile... magari poi nel futuro, quando la cosa si popolerà maggiormente, all'interno dei continenti ci potrebbero essere dei folder con le nazioni più gettonate (almeno per Europa e Asia).
view post Posted: 12/12/2012, 11:26 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
CITAZIONE (Andreags @ 12/12/2012, 00:03) 
Incredibilmente lo stesso tuo.

Mica tanto ... al ritorno la prendete larga passando per la Bielorussia. :rolleyes:

In Bielorussia ci dovrei passare anche io questa estate diretto al nord della Madre Russia, proveniendo dall'Ucraina, ma vista la spesa da affrontare per il visto - mi domando quanto convenga passarci?

Che informazioni hai al riguardo. A parte le chilate di gnocca ... :D
view post Posted: 11/12/2012, 20:30 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
Grazie a tutti!

CITAZIONE (Andreags @ 11/12/2012, 19:15) 
Ciao Naga,
desidero ringraziarti per questo bellissimo report, davvero ben scritto.
Attraverso il tuo racconto ho visualizzato le strade che desideriamo percorrere nell'agosto 2013, lo so, farà mooolto caldo.
Due amici con lunga esperienza motociclistica anche in paesi non facili, due BMW GS, e tanta voglia di conoscere.
Apprezzo ed accetto la possibilità di contattarti e scambiare informazioni e da te, consigli.

Un grazie anticipato,

Andrea

Grazie anche a te Andrea, se hai bisogno di altro non esitare a chidere.

Che giro avete intenzione di percorrere?

Daniele
view post Posted: 11/12/2012, 18:31 [Vintage report] Raid del Mediterraneo 2008/2009 - Report di viaggi
CITAZIONE (Dragokappa @ 11/12/2012, 14:34) 
Il Krak des Chevaliers è piaciuto anche a me, ma Petra (che ho girato completamente in 3 giorni) molto di più.
Complimenti per il viaggio e la moto. ;)


Si certo Petra è un mondo a parte - ma il fascino del Krak li abbarbicato sulla collina è anch'esso impagabile.

Ho visto la tua foto del 2009, assieme a quella di Gold Wing del 2010 e la mia del 2008 abbiamo fatto filotto ... è tuttavia triste pensare che forse nel 2011 e sicuramente quest'anno, nessun motociclista ha potuto visistarlo. A quando la prossima foto?

Povero Krak, dopo crociati e mongoli deve subire anche questo! :unsure:
view post Posted: 11/12/2012, 13:05 [Vintage report] Raid del Mediterraneo 2008/2009 - Report di viaggi
... ovvero 10.000 km. via Grecia–Turchia–Siria–Giordania–Egitto–Libia-Tunisia.

Sono appena passati 4 anni da quando ho compiuto questo viaggio, ma tanto è cambiato nel frattempo. La Libia si è sbarazzata di Gheddafi, l'Egitto è sempre in subbuglio, la Tunisia ne ha passate delle belle e la Siria non ha ancora chiuso il suo triste capitolo di storia.

Ecco il racconto.... (tutte le informazioni riportate sono riferite al 2008). Il racconto è scarno … ripensandoci oggi, dalla sua lettura traspare il fatto che viaggiando in gruppo, si è un po’ come un pacco postale, la tua dimensione del viaggio è “limitata” dalla presenza degli altri.

Comunque, viaggio a mio dire irripetibile …


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A condividere con me questa fantastica esperienza tra il 20 dicembre 2008 e il 17 gennaio 2009, oltre alla mia fida R 1150 RT, altre 20 moto più una macchina di appoggio, per un totale di 27 compagni di viaggio. Ad Alessandria di Egitto 9 equipaggi hanno fatto rientro in Italia, mentre altri 12 hanno proseguito sino a Tunisi.

Il viaggio di 10.000 km., è stato organizzato da www.motovacanze.it

Questo è il tragitto che è stato percorso e che ci ha visto attraversare rapidamente la Grecia, gioire della costa meridionale della Turchia, ammirare le aree occidentali della Siria e della Giordania, contemplare il Sinai e la parte settentrionale dell’Egitto, gustare la costa libica assaporandone il suo deserto ed infine risalire rapidamente la costa orientale tunisina.





Delle già citate 21 moto, 15 erano BMW (13 GS di vario tipo e cilindrata, un K 1200 GT, la mia insostituibile R 1150 RT più la moto del capo-spedizione … una R 100 GS/TT, diciamo una “special edition”), 2 Honda (Gold-Wing e Paneuropean), 2 Kawasaki ER 500, 1 KTM 640 LC4 e la più bella di tutte … una HD FLHRSE3 Screaming Eagle rosso fuoco!

La mia mukka, con 45.000 km. all’atto della partenza, mi ha riportato a casa sano e salvo senza lamentare alcun guaio se si eccettua una lampadina degli indicatori di direzione fulminata.

Viaggiando da solo ho comodamente sistemato al posto del passeggero una capiente borsa impermeabile della Touratech. Le borse laterali, il top case e la borsa serbatoio hanno fatto il resto. Con il senno del poi ho portato con me troppe cose; molte di queste non sono state infatti utilizzate. Una su tutte, l’equipaggiamento “leggero” e che a nulla è servito viste le temperature rigide che abbiamo incontrato lungo tutto il viaggio.

Per fare contento il mio mekka, ho portato anche qualche ricambio: una bobina, due candele, cinghia alternatore, filtro aria, lampadine di ricambio e l’immancabile kilo di olio (consumato tutto).

Documenti necessari per affrontare il viaggio :

Patente italiana ed Internazionale

Passaporto : i visti necessari per Siria, Giordania, Egitto, Libia sono stati apposti in frontiera.

Carnet de Passage en Douane – CPD : il documento, secondo quanto è riportato sul sito dell’ACI (www.aci.it/index.php?id=2090) è – tra i vari Paesi visitati – obbligatorio in Siria, Giordania, Egitto, Libia. In realtà, sulla base delle esperienze maturate da altri viaggiatori e su quanto indicato sul sito del MAE (www.viaggairesicuri.mae.aci.it) in taluni dei suddetti Paesi (Siria e Giordania) la targa della moto viene segnata sul passaporto a fronte di una somma che viene poi restituita all’uscita dal Paese. Tutti noi eravamo comunque in possesso del nostro CPD, personalmente l’ho richiesto all’ACI di Treviso, seguendo la procedura descritta. Il resto del gruppo si è affidato all’agenzia di viaggi giordana che ha curato gli aspetti organizzativi del viaggio. La stessa ha ottenuto dal Royal Automobile Club of Jordan il rilascio dei CPD. Come abbia fatto l’ACI di Amman a rilasciare 20 CPD per altrettanti veicoli non immatricolati in Giordania … non chiedetemelo. La stessa agenzia si è fatta garante della fidejussione necessaria per il rilascio dei CPD.

Carta verde che è però valida solo in Grecia, Turchia e Tunisia. Nei restanti Paesi (Siria, Giordania, Egitto, Libia) alle varie frontiere è stata stipulata una assicurazione temporanea.

Timbro bilingue sul passaporto necessario per entrare in Libia : questo viene rilasciato solo da alcune Questure (http://questure.poliziadistato.it) ed in sostanza si tratta di un semplice timbro di gomma che riporta la matrice (in lingua araba) ove dover trascrivere (sempre in lingua araba) i propri dati identificativi. Questi ultimi, contrariamente a quanto sarebbe lecito pensare, non vengono trascritti dalla Questura bensì occorre rivolgersi ad un traduttore ovvero (come abbiamo fatto noi) all’Agenzia che sul posto segue il viaggio. Non si capisce dunque perché occorra anche spostarsi di 200 km. alla ricerca di una Questura abilitata al servizio e perdere una giornata di lavoro per un timbro che potrebbe essere apposto da qualunque Questura. Mah! Io da Pordenone mi sono dovuto recare a Verona e in giornata ho fatto tutto. Altri, meno fortunati di me, sono dovuti addirittura tornare la settimana dopo per ritirare il Passaporto.

Assicurazione sanitaria da stipulare in proprio. La nostra tessera TEAM non è valida ed il mod. 111 non può essere rilasciato per fini turistici. Ho stipulato on-line presso la Europ Assistance Italia l’assicurazione Moto No Problem (49 €) che offre assistenza sanitaria e tecnica in tutti i Paesi da me attraversati, con esclusione di Giordania e Libia. In questi due Paesi è pertanto vietato farsi male o rompere la moto.

Per quanto attiene ai carburanti, abbiamo sempre trovato la benzina verde e senza neanche particolari problemi. In particolare:

GRECIA = prezzo mediamente elevato (1,2 euro) ma molto variabile di pompa in pompa. Nella zona di Meteore era particolarmente bassa (0,8 euro).

TURCHIA = prezzo politico a 2,8 TRY (1,3 euro). Carta di credito accettata ovunque. E ogni distributore offre il the.

SIRIA = prezzo politico pari a 40 SYP (0,67 euro). Non accettano carte di credito. Benzina verde a 95 ottani.

GIORDANIA = prezzo politico pari a 0,405 JOD (0,45 euro). Non accettano carte di credito. Benzina verde a 95 ottani ma spesso anche a 90.

EGITTO = benzina a 1.85 EGP (0.27 euro). Benzina verde massimo a 92 ottani. Niente carta di credito. Più ci si sposta da Alessandria e verso il confine libico e più i distributori sono radi. Le moto battono in testa in fase di accelerazione. La peggior benzina lungo tutto il viaggio. Sono curioso di smontare il filtro.

LIBIA = benzina a 0,18 LYD (0,11 euro!). Benzina verde a 95 ottani. Niente carte di credito. Pochi distributori, quelli in città sempre pieni. Molte pistole senza blocco rigurgito.

TUNISIA = benzina a 1,32 TND (0,75 euro). Benzina verde a 95 ottani. Pochi distributori, anche perché fioriscono i distributori di contrabbando, a cui però noi non ci avviciniamo.

Infine, consiglio di effettuare il rifornimento da sé. I solerti benzinai sono spesso maldestri e restando incantati dalla vostra moto non si rendono conto di quando la innaffiano di benzina.

Inoltre, come al solito vale la solita regola : anche pochi litri ma rabbocca sempre quando puoi! Non è sempre detto che il distributore successivo sia provvisto di benzina.





1^ Tappa di 26
Data : 20.12.08
Da : Casa (I)
A : Ancona (I)
Km. tappa : 405
Km. progressivi : 405
Meteo tappa : soleggiato ma freddo, molto freddo!


Dopo una notte trascorsa tranquillamente si parte! Tappa di trasferimento per raggiungere Ancona al fine di imbarcarci per Igoumenitsa (GR). Raggiungiamo il porto a gruppetti. Troviamo lo staff di motovacanze.it che ha già provveduto ad effettuare il check-in.

Nonostante ciò, il caricamento della nave va a rilento, occorre infatti suddividere con attenzione le auto che si dirigono a Igoumenitsa da quelle che proseguono per Patrasso. Alla fine i solerti marinai greci riescono a mischiare le due colonne e molti di noi passano la notte con il timore di ritrovarsi il giorno seguente con la propria moto che prosegue per Patrasso. Cosa che ovviamente non accadrà.

Inauguro subito la mukka; complice il peso e l’emozione, in una manovra da fermo, la moto si adagia sulla sinistra. Nessun danno se si eccettua la lampadina degli indicatori di direzione che si fulmina. Questa sarà la prima delle quattro complessive “cadute da fermo”. Per gli amanti della statistica, tre volte a sinistra e una volta a destra.

Inizio a fare conoscenza del gruppo, mi colpisce subito l’età media dei partecipanti. Gente matura con molta esperienza motociclistica alle spalle. Ho da subito l’impressione di trovarmi di fronte a dei gentlemen driver appassionati di moto e di viaggi.

La sera si chiacchiera tra noi scambiandoci impressioni sui viaggi precedenti e sulle rispettive moto. Da subito traspare la nostra preoccupazione per la tappa del giorno seguente che prevede il l’attraversamento del Passo del Katara posto a 1,600 mt. di altezza. E se nevicasse? E se il Passo fosse chiuso?

Traversata tranquilla. Come si dice, il mare è una tavola di biliardo. Questo forse giustifica il precario ancoraggio delle moto effettuato dai marinai.





2^ Tappa di 26
Data : 21.12.08
Da : Igoumenitsa (GR)
A : Salonicco (GR)
Km. tappa : 464
Km. progressivi : 869
Itinerario : Porto di Igoumenitsa (E92) – Ioannina – Passo di Katara – Meteore – Trikala – Larissa (E75) - Salonicco
Meteo tappa : inizialmente temperatura mite, poi mano a mano che si sale la temperatura scende sino a trovare una leggera spruzzata di neve sul Passo del Katara.


I timori della sera prima svaniscono alla vista del Passo, perfettamente praticabile nonostante la nevicata dei giorni precedenti e la grande quantità di sale per strada.

Si prosegue dunque verso le Meteore, sempre affascinanti.

Originariamente la tappa di oggi si sarebbe dovuta concludere a Kavala (160 km. più a est), ma per paura delle condizioni che avremmo potuto trovare sul Passo questa è stata accorciata. Per la nota teoria della “coperta” (se la tiri da una parte si accorcia dall’altra), domani ci aspettano oltre 700 km. compresi la frontiera greco/turca ed il traghetto sui Dardanelli.

Sollevati dai timori della tappa odierna andiamo a letto senza forse renderci conto di quello che ci aspetta domani.

La notte pernottiamo presso l’albergo Luxembourg (N 40°38.017’ E 022°56.377’). Molto buono. Connessione WiFi gratuita. Parcheggio a pagamento (10 €) coperto e custodito, vicino all’albergo.

Per la tappa di domani, si decide di spezzare il gruppo il due tronconi al fine di non congestionare la frontiera al nostro arrivo. Il primo gruppo partirà alle 06.30, il secondo alle 08.00.





3^ Tappa di 26
Data : 22.12.08
Da : Salonicco (GR)
A : Bergama (TR)
Km. tappa : 775
Km. progressivi : 1644
Itinerario : Salonicco (E90) – Kavala – Alexandroupoli – frontiera a Ipsala – Ecebat – traghetto – Canakkale – Bergama
Meteo tappa : Freddo. Vento a tratti fortissimo (si viaggiava di bolina). Per fortuna la strada è larga e ci consente di contrastare il vento laterale senza particolari problemi. Bisogna solo vincere la paura e tenere aperto. Sempre.


Partenza alle 06.30 per sfruttare tutte le ore di luce disponibili. In Grecia percorriamo una comoda autostrada (a tratti in costruzione) e veloci tratti di strada statale. In Turchia il tragitto proseguirà lungo una superstrada a scorrimento abbastanza veloce. Presenza di buche e gasolio.

Giungiamo alla frontiera greca, questa viene attraversata senza alcuna formalità e nessuna spesa. Ci colpisce la frontiera pomposamente presidiata da soldati armati.

Subito dopo entriamo in Turchia nei pressi di Ipsala. Anche qui nessuna spesa ma perdita di tempo inutile. Quattro boxes cui transitare. Nel terzo, prima dell’uscita, un funzionario preposto (detto “the inspector”) appone la sua distratta sigla sul passaporto, ove è stata riportata la targa della moto. Anche in questa circostanza, per la par condicio, la frontiera viene presidiata da soldati armati.

Siamo a metà tappa; lasciamo rapidamente la frontiera turca per dirigersi a Ecebat dove prenderemo il traghetto per Canakkale. Ne parte uno ogni ora; alla fine siamo fortunati e non dobbiamo aspettare molto. Traversata breve e tranquilla con molti bambini che rientrano da scuola affascinati dalle nostro moto.

Giungiamo a Bergama dopo 13 ore di tappa al buio pesto. Complice la direzione del nostro movimento (est) oltre che l’ora in meno rispetto l’Italia, le giornate sono molto corte e sperimentiamo cosa vuol dire viaggiare in gruppo, di notte, sulle strade turche. Non è proprio piacevole.

Pernottiamo all’Albergo Berksoy (N 39°06.055’ E 027°09.575’). Buono. Connessione WiFi gratuita. Parcheggio di fronte albergo all’aperto. Cena a buffet, buona e abbondante.





4^ Tappa di 26
Data : 23.12.08
Da : Bergama (TR)
A : Fethiye (TR)
Km. tappa : 503
Km. progressivi : 2147
Itinerario : Bergama – Izmir – Selcuk – Aydin – Mugla – Fethiye
Meteo tappa : Anche oggi freddo, ma poi la temperatura si addolcisce un poco. Vento anche oggi, ma meno rispetto a ieri.


Anche oggi partiamo presto. A Selcuk ci fermiamo per la immancabile sosta ad Efeso, antica città ionica e poi capitale della provincia romana nell’Asia Minore. Veramente interessante, specie il contrasto tra l’architettura ionica e quella romana. Sorprende la poca cura riservata agli stupendi mosaici posizionati a terra, senza alcuna protezione solo alla mercé di noi ignari turisti che vi camminiamo sopra.

Alla fine della giornata saranno complessive 10 ore di tappa. Il raid è appena partito e realizzo a termine serata che abbiamo già percorso oltre un quinto dell’intero viaggio.

Pernottiamo all’Albergo Atapark (N 36°37.178’ E 029°05.401’). Buono. Connessione WiFi gratuita. Parcheggio di fronte albergo all’aperto. Cena a buffet, buona e abbondante.





5^ Tappa di 26
Data : 24.12.08
Da : Fethiye (TR)
A : Analya (TR)
Km. tappa : 463
Km. progressivi : 2610
Itinerario : Fethiye – Kas – Aksu – Alanya (tutto sulla SS 400)
Meteo tappa : Come ieri.


Oggi cambio di strategia. Il gruppo si spezza in vari tronconi e si viaggia decisamente meglio, ognuno con il proprio ritmo.

La strada inizia a farsi interessante, traffico praticamente inesistente, buon asfalto e tante belle curve. Per i prossimi tre giorni avremo lo splendido mare turco sulla nostra destra come un fedele compagno di viaggio.

Nei pressi di Aksu ci fermiamo a visitare Perge, meno bello di Efeso ma non per questo meno interessante.

Pernottamento al Kleopatra Royal Palm (N 36°33.249’ E 031°58.417’) dove giungiamo con il buio ma felici di aver percorso una bella tappa. L’albergo è molto deludente, niente riscaldamento. Connessione WiFi gratuita ma non in camera (nella hall). Parcheggio di fronte albergo all’aperto “guardato a vista”. Cena a buffet, abbastanza buona.





6^ Tappa di 26
Data : 25.12.08
Da : Analya (TR)
A : Adana (TR)
Km. tappa : 449
Km. progressivi : 3059
Itinerario : Alanya – Anamur – Mamure – Erdemli – Adana
Meteo tappa : Temperatura fredda la mattina, piacevole a metà mattina e poi ancora freddo appena cala il sole. Manteniamo tutti l’equipaggiamento termico invernale nella convinzione che prima o poi inizieremo a svestirci …


Tutta strada statale (tranne gli ultimi 100 km. percorsi in autostrada, da nord Erdemli sino ad Adana), quasi sempre doppia carreggiata. Belle curve sempre ben segnalate. Tratti da mozzafiato.
Profilo altimetrico molto variabile; sembra di essere sul Grossklockner, solo che qui i chilometri sono oltre 400!

Incontriamo molti cantieri stradali intenti ad allargare la strada. Forse incuranti dell’impatto ambientale i lavori interessano il fianco della montagna che viene abbattuta a colpi di dinamite.
Visitiamo il bellissimo castello di Mamure, particolare per la sua cinta muraria che conserva pressoché intatta la merlatura ed opere difensive.

Ci consentono di entrare con le moto dove scattiamo splendide foto. Appoggiando la moto sul laterale ho la sensazione che il terreno ceda … e ops! Seconda caduta.

La sera, dopo poco più di otto ore di tappa, giungiamo all’Hotel Mavi Surmeli (N 36°59.425’ E 035°19.353’). Molto buono. Connessione WiFi gratuita ma non in camera (nella hall). Parcheggio al coperto custodito, ma non vicino all’albergo. Cena a buffet, abbastanza buona.





7^ Tappa di 26
Data : 26.12.08
Da : Adana (TR)
A : Aleppo (SYR)
Km. tappa : 300
Km. progressivi : 3359
Itinerario : Adana – Iskenderun – Antakya – frontiera a Civelgozu – Aleppo
Meteo tappa : Temperatura leggermente più calda rispetto al giorno precedente. Sino ad oggi le antipioggia sono rimaste al chiuso.


Oggi tappa breve in previsione della frontiera siriana. Sino a Iskenderun tutta autostrada, poi strada statale.

Giungiamo alla frontiera turca (Givelgozu) e perdiamo una ora e mezza di attesa per fare apporre i soliti timbri su passaporto, colpa dei funzionari preposti che si trovano in pausa pranzo. In compenso anche qui nessuna spesa.

Attraversiamo quindi la terra di nessuno piena di TIR stracarichi di materiale. Gli autisti hanno la faccia di chi vi campeggia da giorni in attesa di varcare la frontiera. Assistiamo ad una scazzottata in piena regola tra un autista ed un poliziotto complice di aver fatto passare avanti un altro TIR (bustarella?).

Alla frontiera siriana incontriamo la nostra guida che curerà le pratiche necessarie per l’ingresso. Queste vengono espletate in un unico sportello (carico CPD e rilascio dell’assicurazione temporanea). In totale oltre 3 ore di attesa e spesi 127 $.

La sera pernottiamo al Coral Julia Dumna (N 36°12.108’ E 037°09.367’). Ottimo. Connessione WiFi gratuita ma scarsa ricezione in camera. Parcheggio all’aperto di fronte albergo. Cena a buffet, abbastanza buona.

Il giorno seguente sostiamo ad Aleppo dove visitiamo la città morta cristiana di San Simeone, la Cittadella, la Grande Moschea (Ai-Jamaa al-Kebir) e il Suq. Mi colpisce particolarmente la Cittadella per la sua maestosità; posta sulla sommità di un’altura, durante le crociate è servita da base per i mussulmani.





8^ Tappa di 26
Data : 28.12.08
Da : Aleppo (SYR)
A : Damasco (SYR)
Km. tappa : 498
Km. progressivi : 3857
Itinerario Aleppo – Hama – Homs – Qal at al Hims (Krak) – Malula – Damasco
Meteo tappa : Molto freddo all’inizio complice anche la nebbia poi temperatura più calda.


Oggi tappa tutta in terra siriana, con partenza alle 06.00. Viaggiamo tutti “intruppati” dietro la guida e la tappa si fa più pesante. In compenso il panorama è bellissimo e seguiamo una comoda autostrada.

Ci spingiamo vicinissimi al confine libanese e giungiamo al Krak des Chevaliers, superbo castello crociato eretto oltre 800 anni fa e che visitiamo con la dovuta calma.

Proseguiamo quindi verso sud alla ricerca della chiesa armena di Malula che però non riusciamo a visitare perché ci dicono essere incastonata dentro una stretta gola cui ci si accede solo dopo una lunga camminata. In compenso ci godiamo il paesaggio che ci offre Mamula, dall’alto del 1,400 mt. di altezza.

Arriviamo a Damasco nel tardo pomeriggio e dopo aver preso possesso delle camere in albergo ci rechiamo a vistare il Gran Bazar e la Grande Moschea (Omayyadi). Pittoresco e colorato il primo, piena di fascino la seconda che evoca una sacralità al pari delle moschee della Mecca e di Medina.

La sera pernottiamo al Royal Suites (N 33°30.819’ E 036°18.070’), ottimo. Connessione WiFi gratuita. Parcheggio all’aperto di fronte albergo. Cena a buffet, abbastanza buona.

Andiamo a letto felici per quello che abbiamo visto ma ignari di quello che ci accadrà domani.





9^ Tappa di 26
Data : 29.12.08
Da : Damasco (SYR)
A : Petra (HKJ)
Km. tappa : 555
Km. progressivi : 4412
Itinerario : Damasco – frontiera a Dera’a – Amman – Madaba – Monte Nebo – Mar Morto – Petra
Meteo tappa : Freddo all’inizio di tappa. La temperatura salirà poi in prossimità del Mar Morto per poi scendere con il calare della notte. Temperatura prossimo allo 0 nei tratti finali di tappa.


Partenza alle 06.00 per sfruttare tutte le ore di luce disponibili. Non servirà a molto.

Grazie all’autostrada piuttosto scorrevole giungiamo alle 09.30 in frontiera e qui inizia l’odissea. Vi passeremo infatti complessive 4 ore e mezza. L’uscita dalla Siria (Der’à) è abbastanza veloce, l’ingresso in Giordania è molto più complesso a causa dell’incompetenza dell’agenzia che avrebbe dovuto facilitare il disbrigo delle pratiche burocratiche ma che invece non sa come muoversi.

Alla fine, le formalità relative al carico del CPD e l’assicurazione temporanea, vengono espletate in un unico ufficio, dopo aver svegliato l’addetto che impiega circa tre ore a registrare 22 CPD e rilasciare altrettante assicurazioni temporanee. In compenso le spese sono esigue, solo 26 $. In ingresso in Giordania, attenzione alle buche di ispezione per le macchine lungo il tragitto.

Entrati in Giordania veniamo presi in carico dalla locale polizia che ci scorterà per tutto il tragitto. Questa pratica è riservata ai soli motociclisti che viaggiano in gruppo. Destiamo molto stupore, per ragioni di sicurezza la vendita di veicoli a due ruote a motore è difatti vietata in Giordania.
In qualche occasione la polizia giordana ci farà comunque perdere molto tempo in quanto ad ogni municipalità dobbiamo attendere il cambio staffetta che arriva immancabilmente in ritardo.

Proseguiamo verso sud e visitiamo Madaba e il Monte Nebo, il tutto molto rapidamente perché il buio si avvicina ed abbiamo ancora tanta strada da fare. La successiva discesa verso il Mar Morto è elettrizzante, percorriamo una strada di montagna che ci porta a -400 mt. sotto il livello del mare.
Ci fermiamo dunque sul Mar Morto dove gli irriducibili provano l’ebbrezza del bagno nelle sue acque salate.

Nel frattempo è calata la notte e prima di partire, nonostante la temperatura mite, non commettiamo l’errore di alleggerire l’equipaggiamento consci che tra poco si tornerà a salire, nel raggiungere Petra toccheremo infatti i 1400 mt. di altezza.

Ci informano che i pochi distributori della zona potrebbero essere chiusi e quindi, per non correre il rischio di restare a secco, torniamo indietro di oltre 20 km.. Questo ci fa perdere tempo ulteriore. Finalmente ci rimettiamo in marcia verso sud e – complici le tenebre della notte – non possiamo ammirare lo splendido paesaggio che il deserto ci avrebbe riservato.

In sede di pianificazione del viaggio era emersa la possibilità di poter transitare su di un tratto di strada appena asfaltato e che ci avrebbe permesso – una volta visitato il Mar morto – di lasciare la strada 65 e rientrare a est sulla King’s Highway a nord di Ash Shawbak, senza doverci spingere troppo a sud e poi tornare indietro. La strada in effetti è asfaltata ma stretta, tortuosa, senza alcuna protezione e – specialmente – al buio. Veramente un rischio che in altre condizioni non averi corso. Alla fine arriviamo in albergo a mezzanotte stanchi, distrutti e con i nervi a fior di pelle. Affamati ed infreddoliti.

A complicare il tutto l’albergo Petra Panorama Hotel (N 30°17.514’ E 035°27.446’). Pessimo. Stanze sporche e vecchie. Cena scarsa. Uno schifo. Parcheggio all’aperto.

In compenso il giorno dopo passeremo l’intera giornata a Petra, splendido sito dove le rovine sono state scavate nella parete di roccia. Lo spettacolo che offre il Tesoro del Faraone ed il Monastero è inimitabile. La vista di Petra ci ripagherà abbondantemente della fatica del giorno prima.





10^ Tappa di 26
Data : 31.12.08
Da : Petra (HKJ)
A : Santa Caterina (ET)
Km. tappa : 334
Km. progressivi : 4746
Itinerario : Petra – Wadi Rum – Aquaba traghetto per Newieva (frontiera) – Santa Caterina
Meteo tappa : Molto freddo all’inizio complice la fitta nebbia. Poi, mano a mano che scendiamo verso il mare la temperatura sale sino a 20°, per poi precipitare verso sera nei pressi di Santa Caterina.


Tappa relativamente breve ma che prevede un passaggio in traghetto da Aqaba (JOR) a Newieva (EGY) ed il conseguente attraversamento della frontiera egiziana.

Partiamo alle 07.00 è l’ultimo giorno dell’anno, ignari che passeremo la mezzanotte in moto …

Dirigendoci verso sud effettuiamo una veloce visita al Wadi Rum dove riusciamo a fare poche foto a causa della foschia. Una delle nostre guide riesce a litigare con la polizia locale e perdiamo tempo per “trattare la sua liberazione”. L’intenzione della polizia giordana è infatti quella di processarlo per direttissima. Alla fine verrà con noi in Egitto, quindi dichiarata “persona non gradita” dal capo-spedizione e spedita al Cairo.

Giungiamo ad Aqaba in ritardo e temiamo di perdere il traghetto. In compenso le procedure doganali per uscire dalla Giordania sono piuttosto veloci.

Traversata Aqaba-Newieva per approdare in Sinai tranquilla a bordo di un traghetto che deve aver prestato servizio nei mari del nord (le scritte sono tutte in finlandese). Le moto vengono correttamente imbragate.

A bordo espletiamo parte delle pratiche burocratiche relative al visto d’ingresso e ci illudiamo che lo stesso avverrà per l’ingresso delle moto una volta sbarcati dove regna un caos indescrivibile …





Vana illusione: riusciremo a trascorrere ben cinque ore al porto per le logoranti attività burocratiche che ci vedranno passare da un ufficio all’altro, tanto che lo assimileremo al “giuoco dell’oca”. Ecco nel dettaglio tutte le procedure effettuate per entrare in Egitto (vedi piantina sotto):





1. Sistemati al centro del piazzale A ci siamo spostati nei vari uffici attigui.
2. Compilazione elenco nominativo ed abbinamento targhe mezzo con nome (A).
3. Calco del telaio su foglio di carta velina eseguito da funzionario esperto e per nulla intimorito dalla difficoltà incontrate (A).
4. Istruzione pratiche con fotocopie di vari documenti quali passaporto, carta di circolazione, patente internazionale (B). Pagati 30 EGP
5. Pagate tasse importazione temporanea 510 EGP (C).
6. Ulteriore fotocopia libretto circolazione (B). Questa volta è gratis.
7. Consegna CPD (D) e ritiro ricevuta.
8. Tentativo infruttuoso di stipulare l’assicurazione (E). Il funzionario vuole CPD ma si accontenta di fotocopia ricevuta.
9. Fotocopia ricevuta CPD (B). Gratis!
10. Assicurazione temporanea e consegna fotocopia ricevuta CPD (E). Pagati 250 EGP.
11. Ritiro targhe (F). Pagati 100 EGP.
12. Ritiro conclusivo CPD e carta di circolazione egiziana (D).
Le targhe, specifiche per moto, sono due e delle stesse dimensioni. Una la si tiene in borsa. Alla fine abbiamo pagato complessivi 890 EGP (poco meno di 130 €). Per il cambio di valuta ci sono numerosi sportelli (uno a turno è sempre aperto).

Alle 22.00 riusciamo finalmente a lasciare il porto, soddisfatti per l’impresa ma con ancora 120 km. da percorrere anche questa volta scortati dalla polizia, che però ci sembra più efficace di quella giordana.

Sono le 23.45 finalmente giungiamo al nostro albergo, il Catherine Plaza (N 28°33.922’ E 033°57.186’) e festeggiamo la mezzanotte scaricando le moto, cercando le stanze e scoprendo che queste sono gelate e sporche. In compenso la cena è ancora peggio. Buona notte e Buon Anno!


11^ Tappa di 26
Data : 01.01.09
Da : Santa Caterina (ET)
A : Ain Souckhna (ET)
Km. tappa : 395
Km. progressivi : 5141
Itinerario : Petra Santa Caterina – Suez (tunnel) – Ain Souckhna
Meteo tappa : Come al solito piuttosto freddo (complice anche i 1500 mt. di altezza) e poi mano a mano che ci avviciniamo a Suez sempre più caldo ma mai troppo.


Partenza alle 09.00 con calma, vista la faticaccia di ieri. Durante la notte la temperatura è scesa sotto lo zero e troviamo le moto coperte di ghiaccio.

Rapida visita al Monastero di Santa Caterina e poi via veloci in direzione ovest verso il Golfo di Suez che risaliremo verso Nord. Strada affascinante in discesa, piena di curve.

Intercettiamo il Golfo di Suez a sud di Abu Rudeis e ci dirigiamo a nord sino a Suez dove attraversiamo il canale utilizzando il tunnel. Ci colpisce la costa ove sono in costruzione numerosi villaggi vacanze. In lontananza enormi petroliere attendono il loro turno per attraversare il canale.

Attraversato il tunnel (zona militare) ci dirigiamo a sud sempre costeggiando il Golfo di Suez e giungiamo a Ain Souckhna dove pernotteremo al Stella di Mare (N 28°33.922’ E 033°57.186’). Ottimo (gestito da italiani), internet a pagamento con WiFi nella hall. Cena ottima. Parcheggio all’aperto.

Con oggi ho percorso oltre 5,000 km.. Metà raid.

Da quando siamo entrati in Egitto e ci spostiamo verso ovest le giornate si allungano nuovamente; possiamo dunque partire più tardi la mattina ed evitare di viaggiare con il buio a conclusione delle tappe.





12^ Tappa di 26
Data : 02.01.09
Da : Ain Souckhna (ET)
A : Fayoum (ET)
Km. tappa : 456
Km. progressivi : 5597
Itinerario : Ain Sukhan – Zafarana – Beni Suef – Karoun Lake (Fayoum)
Meteo tappa : Freddo all’inizio e poi temperatura in aumento.


Partenza posticipata alle 09.30 a causa della polizia che tarda ad arrivare. Riprendiamo il viaggio in direzione sud per vistare il Monastero di San Paolo (IV secolo), dove ci fermiamo a pranzo ospiti dei gentili frati.

Ritorniamo verso nord a Ras Zafarana dove viriamo a ovest verso Beni Suef; 160 km. di puro deserto senza distributori di benzina e numerose postazioni militari. Strada perfettamente praticabile ma piena di buche e solchi lasciati dai TIR.

A Beni Suef prendiamo una comoda autostrada a tre corsie e giungiamo all’oasi di El Faiyum dove alloggeremo al Helnan Auberge (N 29°28.077’ E 030°46.229’), ottimo, anche la cena. Parcheggio all’aperto.





13^ Tappa di 26
Data : 03.01.09
Da : Fayoum (ET)
A : Il Cairo (ET)
Km. tappa : 93
Km. progressivi : 5690
Itinerario : Fayoum – Giza – Il Cairo
Meteo tappa : Umido all’inizio e poi temperatura in aumento.


Tappa breve, di trasferimento e giornata interamente dedicata a vistare le Piramidi di Giza, la Sfinge e – dopo pranzo – il Museo Egizio.

Riusciamo ad entrare nel sito di Giza e girare liberamente con le nostro moto che ovviamente vengono immortalate con alle spalle le stupende Piramidi.

Pernottamento al Grand Pyramids (N 29°59.334’ E 031°09.045’), buono. Internet a pagamento nella hall WiFi e nella stanza con cavo. Parcheggio all’aperto. Cena su battello lungo il Nilo con spettacolo folkloristico incluso.

La sera in albergo baci e abbracci. Da domani nove equipaggi ci lasceranno per fare rientro in Italia; si recheranno infatti ad Alessandria per caricare le moto sui container e poi, dopo una ulteriore visita di Il Cairo, faranno rientro in aereo.





14^ Tappa di 26
Data : 04.01.09
Da : Il Cairo (ET)
A : Alessandria (ET)
Km. tappa : 227
Km. progressivi : 5917
Itinerario : Il Cairo – Alessandria
Meteo tappa : temperatura in lieve aumento.


Tappa di trasferimento per giungere Alessandria lungo una comoda autostrada.

Prendiamo alloggio al Mercure (N 31°14.222’ E 029°57.190’, molto buono. Internet a pagamento nella stanza con cavo. Parcheggio al chiuso. Quindi di corsa a visitare la biblioteca di Alessandria e la città.

Con 12 moto si viaggia più spediti, ma ci mancano i nostri compagni. Buon ritorno ragazzi. Sapremo in seguito della loro odissea per rientrare in Italia; l’Europa è sotto la neve e faranno fatica a trovare un aeroporto aperto.

Noi intanto fantastichiamo sul domani. Tappone da oltre 650 km, passaggio della frontiera ed ingresso in territorio libico.





15^ Tappa di 26
Data : 05.01.09
Da : Alessandria (ET)
A : Tobruk (LAR)
Km. tappa : 715
Km. progressivi : 6632
Itinerario : Alessandria – El Alamain – frontiera libica (Salum) – Tobruk
Meteo tappa : sebbene il tragitto si snodi lungo la costa la temperatura è sempre fresca e cala ulteriormente la sera.


Alla fine i km. saranno oltre 700; tappa allucinante, complice il passaggio di frontiera con la Libia e l’uscita dall’Egitto. In totale quasi sette ore di pratiche doganali!

Prima di arrivare in frontiera sostiamo al Sacrario Militare di El Alamein per tributare un pensiero ai nostri caduti.

In uscita dall’Egitto perdiamo oltre 2 ore nonostante fossimo seguiti dall’agenzia. Nel dettaglio:





1. Controllo passaporto in ingresso (A).
2. Controllo numero di telaio e OK su carnet (B).
3. Consegna CPD, carta di circolazione egiziana, passaporto (C).
4. Riconsegna CPD.
5. Consegna targhe egiziane (D)
6. Compilazione carta visto emigrazione su passaporto (E).
7. Bollatura ufficiale passaporto (F).
8. Controllo finale in uscita (G)

Mentre espletavamo le formalità abbiamo notato come molti giovani cercassero di passare la frontiera eludendo i controlli ovvero molto più semplicemente passandosi la mercanzia di nascosto per evitare controlli e dazi doganali.

In Libia, dove le ore perse saranno oltre 4, le pratiche vengono svolte dall’agenzia. Curiosamente non ci sono né bandiere libiche né effigi del Colonnello.

In loco viene rilasciata l’assicurazione temporanea e viene apposto il visto di ingresso sul passaporto. Per le targhe si va in città, ma abbiamo corso il rischio che non si facesse nulla visto l’orario. Spesi totale 90 €.

Le targhe sono due, dimensioni tipo auto. La seconda è molto lunga e non potrebbe trovare posto su una moto.

Usciti dalla frontiera libica affrontiamo i primi chilometri delle strade libiche in piena notte. Queste sono piene di buche e all’ingresso dei centri abitati i consueti dossi sono sostituiti da grosse corde di canapa, tipo marinaio, distese trasversalmente, ovviamente non segnalate. Pericolosissimo.

Arriviamo in Albergo (Algakbob) all’una di notte passata. Ci avevano avvisato dello scarso livello degli alberghi in Libia ma questo sarà il peggiore di tutti. Visto il ritardo, l’albergatore si è venduto le stanze e ci toccherà dormire in stanze di fortuna, sporche e fredde.





16^ Tappa di 26
Data : 06.01.09
Da : Tobruk (LAR)
A : Al Badhya (Sousa - Apollonia) (LAR)
Km. tappa : 267
Km. progressivi : 6899
Itinerario : Tobruk – Derna – Al Badhya (Sousa - Apollonia)
Meteo tappa : sempre freddo, poi vento e pioggia che ci costringe ad indossare gli antipioggia.


Tappa di trasferimento lungo la costa libica che ci aspettavamo essere più affascinante. Arriviamo con calma nel primo pomeriggio e visitiamo con calma Apollonia, conosciuta anche come il porto di Cirene.

Pernottiamo all’Albergo El Manara (N 32°54.049’ E 021°57.905’), niente di particolare, ma decisamente meglio di quello a Tobruk. Niente internet e parcheggio all’aperto.





17^ Tappa di 26
Data : 07.01.09
Da : Al Badhya (Sousa - Apollonia) (LAR)
A : Bengazi (LAR)
Km. tappa : 255
Km. progressivi : 7154
Itinerario : Sousa – Cirene – Bengazi
Meteo tappa : temperatura sempre fresca.


Raggiungiamo rapidamente Cirene, splendida antica città greca, testimonianza tangibile delle grandi civiltà che fiorirono sulla costa libica settentrionale.

Riprendiamo il nostro cammino verso ovest e ci fermiamo a vistare i bellissimi Mosaici di Qasr, dove incontriamo un gruppo di studiosi italiani così antipatici ma così antipatici …

La polizia che ci scorta è rappresentata da un agente in borghese che prende posto nella macchina della guida e dunque non ci fa perdere tempo.

Pernottiamo all’Albergo Ouzu (N 32°06.020’ E 020°03.549’), abbastanza buono. Internet a pagamento nella lobby, ma costa poco. Parcheggio all’aperto custodito.





18^ Tappa di 26
Data : 08.01.09
Da : Bengazi (LAR)
A : Sirte (LAR)
Km. tappa : 595
Km. progressivi : 7749
Itinerario : Bengazi – Ajdabiya – As Sultan – Sirte
Meteo tappa : temperatura fresca che poi sale. A tratti vento, con la prima sabbia che sporca la strada.


Superstrada tutta nuova sino a Ajdabiya, poi strada costiera veloce.

Tappa di trasferimento. Incontriamo molte buche e tanti cambi di direzione in corrispondenza dei nuovi tratti stradali in costruzione (… che si tratti dell’autostrada pagata da noi italiani?). Distributori di benzina scarsi (anche oltre 100 km.). Indicazioni stradali esclusivamente in lingua araba.

Nei pressi di As Sultan visitiamo l’Arco dei Fileni con due enormi statue di bronzo. Questo è stato costruito da Mussolini e distrutto da Gheddaffi nel 1973.

Pernottiamo al Almaharey (N 31°12.446’ E 016°31.395’), abbastanza buono. No internet. Parcheggio all’aperto non custodito.





19^ Tappa di 26
Data : 09.01.09
Da : Sirte (LAR)
A : Al Khums (LAR)
Km. tappa : 343
Km. progressivi : 8092
Itinerario : Sirte – Misratah – Al Khums
Meteo tappa : temperatura fredda.


Partiamo presto la mattina per avere tempo di visitare con calma Leptis Magna. Arteria veloce sino a Misratah e poi strada a doppio senso di circolazione.

Negli attraversamenti delle città presenza di buche e avallamenti del manto stradale. Molti i controlli della polizia dove la guida consegna l’elenco del gruppo.

Incrociamo due motociclisti europei con GS in direzione est (opposta a noi). Saranno gli unici motociclisti incontrati lungo tutto il raid.

Qualche distributore di benzina in più. Traffico scarso, complice la giornata festiva del venerdì.

Arriviamo a Leptis Magna. Che dire … indubbiamente la città romana più bella del Mediterraneo e uno dei pochi siti archeologici nei quali si respira ancora l’atmosfera di una città vera.

Giriamo il sito con tutta calma, accompagnati dalla miglior guida di tutto il raid.

Pernottiamo al Al Madena (N 32°38.991’ E 014°15.949’), molto male! Ceniamo fuori, colazione scarsa. No internet. Parcheggio all’aperto non custodito.






20^ Tappa di 26
Data : 10.01.09
Da : Al Khums (LAR)
A : Gharyan (LAR)
Km. tappa : 249
Km. progressivi : 8341
Itinerario : Al Khums – Tripoli – Gharyan
Meteo tappa : temperatura fredda.


Anche oggi incontriamo tratti in costruzione o in rifacimento. Il traffico a Tripoli non è eccessivamente caotico.

A Tripoli visitiamo il Museo (detto anche della “rivoluzione”) la Città vecchia e il Suq. La popolazione è molto gentile, poco abituata ai turisti. Incontriamo molti segni della colonizzazione italiana.

Nel tardo pomeriggio riprendiamo la strada verso sud, per raggiungere Gharyan, che si trova a circa 800 mt. di altezza. L’ultimo tratto di strada è illuminato a giorno. Pernottiamo all’albergo Al Rabtha N 32°10.166’ E 013°00.848’, appena accettabile. Cena buona. No internet. Parcheggio all’aperto, custodito a vista.

Domani tappone di oltre 600 km. per raggiungere Ghadamis. Originariamente il percorso prevedeva l’attraverso della Tripolitania lungo una pista asfaltata che, dopo aver raggiunto prima Mizdah e poi Al Qaryan ash Sharqiyah (250 km. a sud di Gharyan), ci avrebbe portato ad ovest per raggiungere dopo oltre 300 km. prima Daraj e finalmente Ghadamis.

Le informazioni che riusciamo a raccogliere non sono rassicuranti; non siamo infatti certi di trovare benzina presso l’unico distributore a Al Qaryan ash Sharqiyah … due calcoli e decidiamo di desistere. Troppe infatti le moto con autonomia non superiore ai 300 km e non ci pare opportuno sovraccaricare la macchina di appoggio con ulteriori taniche di benzina.





21^ Tappa di 26
Data : 11.01.09
Da : Gharyan (LAR)
A : Ghadamis (LAR)
Km. tappa : 592
Km. progressivi : 8933
Itinerario : Gharyan – Kabaw – Nalut – Ghadamis
Meteo tappa : fresco e poi caldo … ma non solo!


Tappone in mezzo al deserto libico. Strada veloce e scorrevole. Percorriamo la strada in direzione ovest verso Nalut e ci fermiamo a visitare un granaio berbero a Kabaw e poi proseguiamo in direzione sud verso Daraj.

Incontriamo per tutto il tragitto un vento trasversale molto sostenuto, accompagnato dalla immancabile sabbia che ci spazzola per benino. Anche questa volta viaggiamo di bolina, vedere le foto per credere!. Alla prima sosta, al riparo di un edificio, cospargiamo le moto di olio al fine di limitare i danni.

Pochi i distributori di carburante lungo il tragitto.

Gli ultimi 25 km. per arrivare a Ghadames sono illuminati a giorno! Si vede che il petrolio da queste parti costa poco.

Pernottiamo all’albergo Al Waha (N 30°07.949’ E 009°30.446’), decoroso. Molto comodo con le moto parcheggiate davanti le rispettive stanze. Cena ottima (con pasta in nostro onore!). Immancabile comunque la zuppa libica Niente internet. Qualche volta salta la connessione GSM.

Controllo la moto e trovo la cassetta del filtro dell’aria piena di sabbia ma il filtro pulito.

Il giorno seguente ci fermiamo a Ghadames e visitiamo il locale museo e la città vecchia, famosa per la sua atipica architettura, in quanto costruita con mattoni di fango imbiancati di calce. La popolazione è di origine araba, africana, berbera e tuareg.

Nel pomeriggio ci concediamo una escursione con le 4x4 lungo le dune del deserto circostante. Veramente bello.

Apprendiamo che la frontiera con la Tunisia a Wazin non è transitabile e dunque saremo costretti a dirigersi più a nord ed entrare in Tunisia a Ra’s Ajdir. Conseguentemente, la notte seguente pernotteremo a Zuwarah invece che a Nalut come originariamente programmato.




22^ Tappa di 26
Data : 13.01.09
Da : Ghadamis (LAR)
A : Zuwarah (LAR)
Km. tappa : 552
Km. progressivi : 9485
Itinerario : Ghadamis – Nalut – Zuwarah
Meteo tappa : fresco e poi caldo.


Ripercorriamo prima verso est e poi verso nord la strada percorsa due giorni prima, fortunatamente non incontriamo il vento.

Pernottiamo in una struttura alberghiera affacciata sul mare (N 32°57.224’ E 012°03.178’), assolutamente mediocre, chiusa dall’estate. Niente internet. Parcheggio all’aperto vicino alle stanze.




23^ Tappa di 26
Data : 14.01.09
Da : Zuwarah (LAR)
A : Tataouine (TN)
Km. tappa : 260
Km. progressivi : 9745
Itinerario : Zuwarah – frontiera (Ra’s Ajdir) – Tatouine
Meteo tappa : fresco e poi caldo.


Dopo appena 60 km. in direzione ovest raggiungiamo la frontiera con la Tunisia a Ra’s Ajdir.

Diversamente a quanto accaduto in entrata, l’uscita dalla Libia è molto veloce, meno di un’ora per consegnare le targhe e scaricare il CPD. Per guadagnare tempo, l’Agenzia aveva provveduto la sera prima a fare apporre i timbri di uscita sui rispettivi passaporti.

L’ingresso in Tunisia avviene, tutto sommato, rapidamente, un’ora e mezza circa. Le pratiche si svolgono presso due boxes. Nel primo avviene la registrazione della moto sul passaporto (il CPD non è infatti necessario) e viene rilasciata l’autorizzazione alla circolazione. Curiosamente non viene controllata la carta verde. Presso il secondo box avviene la compilazione del visa di ingresso e apposto il timbro sul passaporto. Tutto gratis. Brava Tunisia!

Superata la frontiera ci dirigiamo verso Tataouine. Ci rendiamo subito conto che in Tunisia è tutto un altro andare. Le indicazioni stradali sono chiaramente indicate anche in francese e la segnaletica stradale è molto chiara. Attenzione ai bambini che hanno il vizio di avvicinarsi pericolosamente alle moto o peggio lanciare sassi al passaggio delle stesse.

Incontriamo lungo la strada molti rivenditori di benzina al mercato nero e cambia valuta (ribattezzati “gli sbandieratori”).

Al pomeriggio visitiamo lo Ksar Ouled Soltane, tipico granaio fortificato costruito dalle tribù berbere della regione.

Pernottiamo al Sangho Privilege N 32°54.973’ E 010°24.937’), molto buono. Internet a pagamento nella hall. Parcheggio all’aperto, un po’ lontano dalle stanze tipo bungalow.





24^ Tappa di 26
Data : 15.01.09
Da : Tataouine (TN)
A : Monastir (TN)
Km. tappa : 481
Km. progressivi : 10226
Itinerario : Tatouine – El Jem – Monastir
Meteo tappa : Fresco e pioggia a tratti nelle zone montuose.


Tappa veloce lungo le bellissime strade tunisine.

Giornata culturale. Visitiamo lo Ksar Hedada, Ksar Joumaa, Matmata (tutti posti dove è stata girata Guerre Stellari) e poi il meraviglioso anfiteatro di El Jem.

Pernottiamo al Wime Helya Beach (N 35°45.845’ E 010°45.109’), molto buono. Internet nella hall. Parcheggio all’aperto custodito.





25^ Tappa di 26
Data : 16.01.09
Da : Monastir (TN)
A : Tunisi (TN)
Km. tappa : 195
Km. progressivi : 10421
Itinerario : Monastir – Sousse – Tunisi
Meteo tappa : Fresco.


Tappa breve, di trasferimento per raggiungere Tunisi dove ci imbarcheremo alla volta di Genova, non prima di aver visitato il Castello e il Mausoleo di Monastir.

Strada statale sino a Sousse e poi autostrada (con postazioni autovelox!) sino a Tunisi.

Le pratiche doganali per uscire dalla Tunisia (La Goulette) sono molto rapide. Anche qui due solo boxes; presso il primo avviene il controllo del passaporto in uscita, presso il secondo la moto viene “scaricata” dal passaporto. Nel primo boxes il funzionario di turno si accorge della ghiotta occasione rappresentata da 12 moto e, allontanato il giovane soldato di turno, chiede 20$ di mancia.

Curiosità. Prima di entrare in porto veniamo avvicinati da alcuni tizi con l’aspetto di chi sa il fatto proprio e che si offrono di compilare (in cambio di una mancia) due schede che ci dovrebbero essere richieste per l’uscita dal Paese velocizzando così le pratiche doganali. Solo dopo scopriamo che ovviamente le schede sono contraffatte e non vengono richieste!

La traversata si svolge in modo tranquillo, il mare è una tavola di biliardo. Le moto vengono imbragate in modo approssimativo e l’operazione viene fatta solo quando la stiva è stata chiusa e non è quindi possibile controllare.





26^ Tappa di 26
Data : 17.01.09
Da : Genova (I)
A : Padova (I)


Sbarchiamo a Genova belli riposati pronti ad affrontare l’ultima tappa verso casa.

Cinque di noi si dirigono a Padova dove è in corso la 15^ edizione del Bixe Expo e Motovacanze ha allestito uno stand. L’occasione è troppo ghiotta per non poter esporre le nostre beneamate al rientro del lungo viaggio.

Pochi visitatori; il concomitante evento che si tiene a Verona ha catalizzato l’attenzione. Mi dicono che la BMW espone a Verona ed ha vietato ai suoi concessionari di fare altrettanto a Padova.

A Padova incontriamo con piacere anche qualche compagno di viaggio con il quale avevamo condiviso l’avventura sino ad Alessandria.




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Il viaggio è ora concluso.

10.000 fantastici chilometri.

Viaggio veloce, con il giusto mix tra lo “stare sulla moto” e “fare il turista”. Peraltro, al riguardo ho la mia personale opinione; le moto sono fatte per andarci sopra e non per trasportare turisti da un punto A ad un punto B. Se avessi voluto vedere con più calma i luoghi visitati ci sarei andato in aereo con moglie e figlio. Condivido pienamente il pensiero di altri quando affermano che la “meta è la strada”.

Di importante ci è mancata Palmyra, ma aggiungere una tappa in più non era proprio possibile. Peccato, vorrà dire che torneremo in Siria.

Di ogni Paese conserverò piacevoli ricordi. A fattor comune l’ospitalità, nella stragrande maggioranza dei casi, disinteressata.

In particolare sono tuttavia rimasto affascinato dal Krak de Chevaliers in Siria, superba roccaforte e ho fantasticato sulla sua importanza strategica negli anni.

E poi Leptis Magna in Libia – straordinaria per la sua architettura, piacevole da visitare e da gustare.

Mi ha fatto estremo piacere toccare con mano i resti della civiltà romana, ammirare l’architettura e l’ingegno in genere.

Spesso mi è venuta in mente la famosa battuta di Alberto Sordi nel film “I due Nemici” del 1962 allorquando – incalzato da un Ufficiale di Sua Maestà che gli chiedeva se le latrine costruite dagli italiani funzionassero a dovere egli rispondeva: “Si ricordi Signor maggiore, che quando i suoi avi si dipingevano ancora la faccia di nero, i miei già costruivano gli acquedotti”.

La mukka : come ho già detto all’inizio del report … semplicemente fantastica (ma questo lo sappiamo in molti). Al rientro ci ho messo oltre due giorni per farla tornare al suo splendore, dopo aver smontato tutto quello che ero in grado di smontare. In Egitto, abbiamo percorso un tratto di strada in corso di asfaltatura ma aperto al pubblico e il bitume ha fatto i suoi danni. Quando ce ne siamo accorti era oramai troppo tardi.

In conclusione, un ultimo pensiero ai miei compagni di avventura: grazie! Senza di voi non avrei affrontato un viaggio del genere.

Motociclisti strana meravigliosa gente.
view post Posted: 11/12/2012, 11:23 Nuova sezione: istruzioni per l'uso (leggere PRIMA di postare) - Un luogo, una foto
Per una più facile visualizzazione, si riesce a creare delle sotto categorie?
Tipo continenti?
view post Posted: 10/12/2012, 20:35 Mitrovica, Kosovo - Europa
Mitrovica, Kosovo


Che tocca fa pe campà!

view post Posted: 10/12/2012, 18:10 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
CITAZIONE (mototopoautogatto @ 10/12/2012, 14:00) 
come stanno a donne???? :D :D :D

Stanno messi male .... :(
view post Posted: 10/12/2012, 12:31 [Vintage Report] Long Way Stan 2010 - Asia Centrale. - Report di viaggi
Domenica 30 Maggio 2010
Chvalynsk (RUS) - Gubkin (RUS)
895 km.




La tappa di oggi


Partenza alle 6. Il tempo è in netto miglioramento.

Il manto stradale non è malvagio (se raffrontato agli standard asiatici) ma è fin troppo evidente che la manutenzione delle strade non costituisca, da queste parti, una priorità.

Le città e i paesi sono pieni di crateri ove, chiaramente, i bassi limiti di velocità imposti consentono all’amministrazione locale di non rattoppare le buche, come invece accade nelle strade extra-urbane.

Puntuali come un orologio svizzero, dopo le 09.00 compaiono in massa le pattuglie delle polizia, sempre munite di pistola laser. :blink:

Ovviamente si appostano dietro le curve o dopo i dossi con il chiaro intento di fregarti e fare cassa. La solidarietà automobilistica è presente in tutto il mondo ed anche qui, in più di una occasione, siamo stati avvisati della presenza di una pattuglia, dagli abbaglianti delle macchine che procedevano in senso contrario.

Quando ciò accade moderiamo la velocità ed è poi divertente vedere come la pattuglia ci resti male nel non poterci contestare l’infrazione.

Veniamo comunque fermati per un controllo e, per la prima volta dopo oltre 12000 km., ci viene chiesto di mostrare la patente internazionale; mai richiesta, neanche in frontiera.

Giungiamo a Saratov e lasciamo il corso del Volga al suo destino, noi puntiamo invece decisamente a ovest lungo la A144. Superata anche Voronez, puntiamo a sud-ovest lungo la P189 e ci fermiamo a Gubkin per la notte.

Troviamo un alberghetto da "quattro soldi" ma caro per quello che offre (coordinate N51 11.297 E37 22.573, prezzo 1500 RUB, moto custodita all’aperto, niente colazione e niente ristorante :( ).

Oggi quasi 900 km. ed il confine ucraino si avvicina sempre di più.


Lunedì 31 Maggio 2010
Gubin (RUS) - Korostyshev (UA)
773 km.




La tappa di oggi


Partenza molto presto. La proprietaria dell’albergo non ci riconsegna i passaporti sino a quando la figlia non ha controllato che non ci fossimo portati via nulla dalla stanza (forse la tazza del cesso??) :wacko:

Riprendiamo la P189 che subito dopo diventa P185 direzione Belgorod e poi verso il confine con l’Ucraina.

Ennesimo tentativo di appiopparmi una multa. D'altronde con tanta polizia in giro le probabilità sono elevate.

Questa volta mi viene contestato il superamento limite di velocità. Il limite è 60 km./h ed io – che faccio l’andatura – andavo a 105.

Contesto il fatto che non ci siano cartelli stradali.

Il poliziotto mi fa vedere un opuscolo colorato e io dico (mentendo) che è la prima volta che lo vedo. Poco prima infatti avevo chiesto chiarimenti ad un poliziotto fermo ad un distributore.

Cerco di persuaderlo, anche senza troppa convinzione. In fine dei conti una multa potrei anche pagarla! Poi mette la mano in tasca e mi fa capire che ci si può metter d’accordo.

Eccolo lì! <_<

Come i suoi colleghi, commette l’errore di passare dalla parte della ragione a quella del torto, ed ora sono io quello in superiorità psicologica.

Mi irrigidisco, faccio finta di non capire … e mi lascia andare.

Long Way Stan – Polizia = 4 – 0

Arriviamo al confine con l’Ucraina e tiro un sospiro di sollievo; il visto russo scade infatti l’indomani.

Entrando in Ucraina ho come la sensazione di “entrare” in Europa. La possibilità di girare nel Paese senza un visto turistico ha un impatto psicologico notevole. Ogni problema che si dovesse presentare da qui in avanti sarebbe infatti più gestibile che non nei Paesi appena trascorsi.

Sia in uscita dalla Russia che in ingresso in Ucraina i controlli sono veloci; specie in Ucraina dove ci accolgono con un perfetto “Buongiorno”.

Puntiamo verso ovest lungo la M03 (E40) e dopo aver superato Charkov e Poltava ci troviamo alle porte di Kiev.

La benzina è ancora molto economica (costo al litro 8 UAH = 0.7 €).

Manchiamo di un soffio l’uscita verso quella che potrebbe essere (almeno sulla carta) una specie di circonvallazione di Khiev. Siamo quindi costretti ad attraversare la caotica città e con qualche difficoltà troviamo la giusta direzione per uscirne. Attraverseremo per due volte il fiume Dnepr alla ricerca dello svincolo giusto per uscire dalla città.

Il non poterci fermare a Kiev per una – seppur breve – visita mi dispiace. Non la conosco affatto. Vorrà dire che ci tornerò. :rolleyes:

Proseguiamo verso ovest lungo la M06 (E40) attraversando la campagna che, al pari di quella russa, non offre nulla di particolare.

Giunti nei pressi di Korostyshev, ci fermiamo in un motel appena costruito e molto confortevole (coordinate N50 19.393 E29 06.806, prezzo 200 UAH, dotato di internet wireless in camera gratuito e con un buon ristorante annesso, moto custodita all’aperto).


Martedì 1° Giugno 2010
Korostyshev (UA) - Havan (HUN)
983 km.




La tappa di oggi


Mi sveglio dopo aver riposato di sasso. Oggi è il 1° giugno, siamo partiti esattamente un mese fa. -_-

Riprendiamo la strada in direzione ovest e il tempo si preannuncia piovoso.

Molto ma molto piovoso come scopriremo di li a poco. :(

Più ci si avvicina al confine con l’Ungheria e più troveremo strade in costruzione o in riparazione. Lunghi tratti di strada appena rifatta, completi di ottimo guard rail e barriere foniche di protezione contrastano palesemente con l’ambiente circostante.

In più di una occasione ho notato qualche vecchietto con un carretto di legno trainato da animali avere difficoltà a trovare un varco per attraversare quella che, sino a poco tempo prima, era (almeno per lui) una semplice strada statale.

Facciamo la conoscenza di un variegato, quanto particolare, gruppo di bikers formato da un americano, da un irlandese e da un ungherese (sembra una barzelletta :B): ) a bordo di 3 Harley profondamente modificate, in giro da tanto tempo ed ora diretti ad un moto-raduno in Bulgaria.

Si lamentano della polizia russa (uno di loro è stato pesantemente “castigato”) e delle condizioni del manto stradale. Avessero visto il Kazakistan!!!

La strada riprende a salire e la pioggia aumenta di intensità. Seppur a tratti, questa ci accompagnerà sino a casa.

Arriviamo al confine con l’Ungheria delimitato dal fiume Tibisco. Alla vista della bandiera dell’Unione Europea – ci sentiamo veramente a casa (o quasi…). Controlli veloci, ma non per questo meno minuziosi, stiamo infatti entrando nell’area Shenghen e l’Ungheria ne controlla una parte del confine

Subito dopo il confine acquistiamo la vignetta autostradale; il biker ungherese incontrato poco prima mi ha aggiornato sugli ultimi tratti autostradali da poco completati.

Proseguiamo verso Debrecen, e poco dopo incontriamo il nuovo tratto autostradale che ci porterà sino a Budapest.

Che siamo in Europa lo si capisce anche dal prezzo della benzina (costo al litro 350 HUF = 1.26 €) :cry:

Paolo accusa stanchezza mentre io fremo dal proseguire almeno sino al tramonto cercando di raggiungere le porte di Budapest; in questo modo potrei essere a casa domani a metà pomeriggio.

Ci separiamo e proseguo quindi da solo per altri 150 km. sotto un diluvio universale per fermarmi in un motel lungo l’autostrada all’altezza di Havan (coordinate N47 41.430 E19 44.822, prezzo 50 €, moto custodita all’aperto, colazione compresa).


Mercoledì 2 giugno 2010
Havan (HUN) - Casa (ITA)
745 km.



Partenza all’alba, ha piovuto tutta la notte.

Riprendo l’autostrada e seguendo le ottime indicazioni stradali attraverso Budapest in un baleno, diretto verso il lago Balaton che raggiungo poco dopo.

Ovviamente diluvia! :angry:

Entrato in Slovenia al primo distributore di benzina acquisto la vignetta, la applico sopra quella vecchia, ingrano la prima e via.

Complice la pioggia dopo neanche 300 mt., la vignetta vola via e si disperde nella campagna slovena … porca miseria! Vorrai mica che mi fermino per il controllo della vignetta? :wacko:

Sarà la frenesia di arrivare a casa, ma inizio a sentire la stanchezza. Nel frattempo ha smesso di piovere – l’orizzonte è meno cupo e tolgo finalmente l’antipioggia.

Praticamente ce l’avevo su da 4 giorni. :blink:

Arrivo nei pressi del confine italiano e da lontano vedo una pattuglia della polizia slovena che fa rallentare le macchine con il chiaro intento di controllare la vignetta; e ti pareva! :angry:

Scalo la marcia, rallento ed indico con la mano lo specchietto sinistro dove avevo applicato la vignetta (ma è rimasta solo quella vecchia). Il poliziotto sembra annuire poi, evidentemente, si accorge che è quella di un mese prima e mi ferma. :unsure:

Si avvicina con fare sornione, contento di “aver beccato l’ennesimo-italiano-(pure motociclista)-che-non-paga-la-vignetta-in-Slovenia”, gli spiego che è volata via causa la pioggia ... non ci crede...

... allora gli dico di aspettare un secondo, di darmi il tempo di prendere la giacca della anti-pioggia nel top case e nella cui tasca ho riposto la ricevuta della vignetta.

Nel frattempo l’ex-graniciaro si sofferma sul logo del viaggio applicato sulle borse e meravigliato, in un perfetto italiano mi domanda “Ma da dove vieni?”…

A questa semplice domanda in italiano, alla quale – in tante altre lingue – ho replicato per oltre un mese, non so rispondere.

Cosa gli dico? Dall’Iran, dal Turkmenistan o piuttosto dal Kazakistan? :(

Mi blocco per una frazione di secondo. E lui incalza: “Ma da dove stai tornando?” ...

… wow anche a questa semplice domanda non so dare su due piedi una risposta precisa!

“Non sono tornato” rispondo secco, e lui che non capisce “Ma come?”; poi vede che non reagisco, mi stringe la mano e mi augura buon rientro a casa.

Eh si, non sono tornato perchè…

...ho lasciato il mio cuore in Iran a casa di quella splendida famiglia che ci ha ospitato in un giorno di tempesta, i miei occhi a Khiva, estasiato dalle sue meravigliose mura e le mie narici sono rimaste in Uzbekistan inebriate dal profumo dei gelsi, ma anche l’adrenalina è rimasta in Kazakistan subito dopo aver spaccato i cerchi della moto, e perché non i brividi di freddo provati sull’Anatolia ed il sudore nel deserto del Karakoum in Turkmenistan, per non dimenticare la pazienza avuta alle frontiere ed il divertimento provato ai posti di blocco …

… eh si ... mi sa tanto che non sono tornato!



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Il report è concluso, spero lo abbiate trovato di vostro gradimento e, in particolare per chi dovesse affrontare lo stesso viaggio, utile.

Al riguardo posso inviare la traccia completa per il GPS in formato .gdb, per chi ne fosse interessato mi mandi pure in MP il proprio indirizzo di posta elettronica. E, in generale, chi avesse bisogno di ulteriori informazioni, chieda pure.

Alcune considerazioni finali:

Visti: come già detto prendetevi per tempo, molto tempo e, ove possibile, spendete qualcosa in più e richiedete una finestra temporale di validità più ampia. In senso generale inoltre, qualora vogliate risparmiare tempo e denaro, potreste valutare la possibilità di richiedere ed ottenere i visti in loco ma verificatene la fattibilità prima di partire e … non dopo.

PC: un PC portatile occupa poco spazio e pesa poco, ma offre dei vantaggi impagabili. Oltre a poter immagazzinare una miriade di informazioni che vi portereste da casa (mappe, manuali d’officina per la moto, guide) vi consente di scaricare giornalmente le vostre foto, le tracce del gps, per non parlare poi della possibilità di connettervi alla rete internet.

Viaggiare sicuri: su tutti, il sito del MAE www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/ è una preziosa fonte di informazioni ufficiali aggiornata sulla base dei dati provenienti dalle nostre ambasciate e consolati presenti nei vari Paesi. Ci terrei a sottolineare la parola “informazioni ufficiali”!

Telefonino: tutti i Paesi visitati sono coperti da roaming internazionale ma i costi sono proibitivi (oltre 4 euro a minuto). Nel solo Turkmenistan non è peraltro disponibile il servizio di fonia in uscita. Skipe (anche verso un telefono fisso) è l’alternativa più valida.

Carta di Credito: a parte il problema avuto in Turchia con la mia carta dotata di chip, in Iran e nei Paesi “stan” l’utilizzo della carta di credito è – di norma – possibile solo presso i maggiori istituti bancari ove è possibile (pagando una commissione, oltre a quella che poi vi addebita la VISA) prelevare dollari o valuta locale. Nel 2012 sono tornato in Turchia ed ora la carta di credito con chip è accettata.

Ricambi: prediligete i ricambi di componenti elettroniche (bobina di accensione, centralina), il resto può essere di norma riparato (o rattoppato) in loco. Per quanto previdenti possiate essere, viaggio durante potrebbe rompersi il pezzo di ricambio che non vi siete portati. Mettete dunque in conto la possibilità di dover richiedere l’invio dall’Italia di alcuni pezzi di ricambio con la prospettiva di dover pagare spese di trasporto di gran lunga maggiori al costo dei ricambi stessi. E io ne so qualcosa :cry:

"Lentamente muore chi non viaggia".
110 replies since 21/10/2012