Ieri pomeriggio, appena arrivato al negozio, il titolare mi ha dato la sua bicicletta per fare un giro.
E’ un modello simile al mio, ma dell’anno scorso.
Casarano è una cittadina posta in una delle poche zone collinari del Salento, con diverse ripide salite. Il motore elettrico sulla bici ha 4 opzioni: eco, tour, turbo (dal significato chiaro) e MTB (che ancora non ho capito bene cosa sia: credo che si adatti alla pedalata del pilota).
Partito in eco, sento un leggero aiuto alla pedalata, passo in tour (basta premere un pulsante sul comodo computerino di bordo*) e l’aiuto aumenta notevolmente. Mi avvicino a una salita ripida, metto il turbo e... la bici vola!
La bici affronta la ripida salita come se fossi in piano; io continuo a pedalare normalmente, senza alcuno sforzo, e la bici va su che è una meraviglia, nel silenzio assoluto, senza strappi. Finisce la salita, mi dimentico di togliere il turbo e… devo quasi frenare! La bici va più veloce di quanto voglia; è una spinta incredibile! Rimetto il motore in tour, che permette di pedalare con un piccolo sforzo, senza stancarsi e mantenendo una buona velocità.
Ricordo che le bici a pedalata assistita sono limitate per Legge a 25 km/h (ovviamente quando il motore è in funzione; se pedali da solo, non c’è limite). In ogni caso, per muoversi è necessario pedalare, ma comunque l’aiuto del motore è notevole; se poi si mette il turbo, lo sforzo fisico è minimo, quasi non si fa fatica.
Prova davvero splendida: sono entusiasta.
Credo che questo sistema abbia tre grandi vantaggi.
1) Riduce lo sforzo, utile soprattutto per fisici non particolarmente allenati.
2) A parità di sforzo, aumenta grandemente il raggio d’azione del giro: se con un bici normale si possono raggiungere facilmente luoghi a 25 km da casa, con questa si arriva a 50 (cifra ipotetiche, sarò più preciso con l’uso reale);
3) E’ molto personalizzabile. Possiamo sempre scegliere la le 3 modalità del motore: eco, per privilegiare lo sforzo fisico e quindi l’allenamento (e aumentare l’autonomia: circa 120 km); tour, per procedere con sforzo molto diminuito, svolgendo quindi una buona attività fisica e mantenendo una buona autonomia elettrica; tour, per superare salite ripide o semplicemente se ci vogliamo riposare e magari non abbiamo problemi di autonomia… e anche per superare qualche amico che sta ansimando con la lingua di fuori.
Difetti: la bici è cara. Ma non rimpiango i soldi spesi.
Credo che monterò sul manubrio anche il mio telefono, che ormai sto apprezzando anche sulla moto per la comoda app cartografica di navigazione, mantenendo lo stesso cradle che uso sulla moto e lasciando fisso sulla bici un apposito aggancio ram mount.
*Il computer di bordo (di serie) fornisce informazioni su velocità, autonomia e altro: funziona senza sensori sulla bici: tutto via gps ed è alimentato dalla batteria della bici.