... continua
Il mare è mosso, per il vento di tramontana abbastanza forte (stimo quasi 20 nodi).
Cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno. Questo dpcm, pur se scritto da buffoni incapaci inadatti a ricoprire il prestigioso e importante ruolo, col suo obbligo di questa reclusione all'interno dei confini comunali, mi sta facendo scoprire angoli del mio comune comune sconosciuti o quanto meno che non frequentavo da anni.
Mi inoltro quindi attraverso Frigole, guardando la vasta e affollata marina, ricavata in uno stagno costiero.
Le barche dei pescatori riposano lungo il canale di collegamento al mare.
Ecco il ponte che scavalca il canale
e la costa a sud di Frigole, verso San Cataldo.
Supero il ponte,
ma dopo mi devo fermare, dove la strada finisce.
Torno indietro e, raggiunta la litoranea, punto ancora verso nord, verso Casalabate e il limite della provincia (il comune di Lecce si estende fino al confine con la Provincia di Brindisi).
Casalabate ha una storia amministrativa curiosa. Faceva parte fino al 2012 del Comune di Lecce, ma, essendo frequentato (soprattutto per le numerose seconde case) da cittadini di Squinzano e Trepuzzi (due comuni dell'entroterra), il Comune di Lecce lo ha ceduto a questi due, dividendolo in due parti (il nord a Squinzano, il sud a Trepuzzi), limitandosi però a questa stretta fascia costiera, che quindi non confina col resto del territorio comunale (Squinzano e Trepuzzi). Mi chiedo quindi come facciano ora i 400 residenti, isolati in appena 10 km
2), visto che, per muoversi nel resto del proprio comune devono necessariamente passare da un comune diverso (Lecce).
Arrivo al confine e, anche qui, torno indietro.
Noto un'altra contraddizione: in base al dpcm non posso superare il confine comunale, ma tale confine lo conosco solo perchè ho studiato le mappe: invece sul terreno non c'è alcun cartello che lo indichi, nonostante siano passati ben 8 anni dalla variazione di confine. Anzi alcuni cartelli indicano Casalabate come "comune di Lecce"!
Continua...