Giovedì 5, da Lecce a Rocca di Cambio (AQ), km 682Qui il percorso realmente seguito in
formato gpx.
Cliccando sull'immagine della mappa si apre Google Maps, dove potrete seguire il percorso reale metro per metro (memorizzato dal mio gps).
L’incontro inizia domani, venerdì, ma, visto che sono in ferie già da un paio di giorni (ferie arretrate da smaltire), decido di partire il giorno prima (giovedì), in modo arrivare all’incontro con comodo.
Ne approfitterò anche per aggregarmi, l venerdì, ad alcuni amici che provengono da nord, intercettandoli a Gubbio… città di zivas.
Avremo quindi che io, proveniente da su, arriverò all’incontro… da nord.
Per la verità, l’idea di partire il giovedi è venuta a oneserie85, ma io l’ho accolta con piacere e "ampliata", fissando la partenza per giovedì mattina, in modo da effettuare un bell’itinerario tutto per strade interne, tagliando l’Appennino "per lungo", senza 1 km di autostrada.
Parto da casa alle 7.47, passo a prendere oneseries85 a San Vito dei Normanni (a 60 km) alle 8.40
e via perso Taranto!
Dopo Taranto, costeggiamo lo Ionio per un breve tratto e a Metaponto imbocchiamo la Basentana, comoda strada di fondovalle che ci permette di tagliare velocemente la Basilicata (queste zone le ho girate abbastanza, quindi la prima parte del percorso sarà piuttosto veloce, senza divagazioni).
Dopo Potenza, imbocchiamo la strada verso nord (Melfi), che abbandoniamo poco prima di quella città per dirigermi verso l’antico vulcano spento del monte Vulture, i cui crateri sono occupati dai laghi di Monticchio.
Ridiscendiamo il Vulture dal versante opposto (occidentale) e via per strade provinciali tra Basilicata e Campania! E’ molto bello, perché il traffico è praticamente assente: percorriamo km senza incontrare nessuno (e pensare che poco lontano scorre l’autostrada!).
Sosta pranzo veloce ma gustosa in un bar in un paesino sperduto tra le montagne dell’Appennino (Bisaccia),
e continuiamo verso ovest.
Percorriamo spesso i crinali delle montagne a quasi 1.000 m di quota, crinali costellati di pale eoliche (infatti il vento è ben presente), nella solitudine quasi assoluta. Bellissimo.
Ogni tanto un paesino (qui Morcone).
Le strade sono quasi deserte, ma presentano anche un’altra caratteristica delle strade dell’Appennino meridionale: la presenza di molte frane e una scarsa manutenzione, che porta spesso a questi risultati.
E’ franata non solo la strada… ma anche il cartello!
Ogni tanto superiamo i 1.000 m, come tra Morcone e Pietraroja (BN) (m 1.140).
Arriviamo infine nel Matese, in provincia di Caserta, superando il valico di Bocca della Selva (m 1.393).
continua...