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E’ finalmente il gran giorno, il momento del giro tutti insieme!
Stanotte alcuni hanno dormito nelle comode camere del Borgo Noci Querceto,
altri nelle altrettanto comode della vicina struttura di Villa San Giò, altri qui nelle proprie spartane tende, comodamente distese sul verde prato del Borgo Noci Querceto;
qualcuno sta arrivando proprio in questi minuti, per aggregarsi “al volo” al gruppo in partenza.
25 motociclisti, 21 moto (4 sono le coppie), si preparano alla partenza.
Facciamo colazione nell’ampia e luminosa sala ristorante
e ci raggruppiamo vicino all’uscita dell’agriturismo.
La piscina aspetterà.
Una menzione speciale a Guntherbiker, che, puntualissimo, ci raggiunge pochi minuti prima della partenza, partito prima dell’alba dalla sua Emilia per essere dei nostri.
Ultimo raggruppamento prima della partenza tutti insieme, davanti all’ingresso dell’agriturismo, tutti in fila lungo la strada. Tutto il giro si svolgerà nella provincia di Rieti.
Superiamo Tarano
e Montebuono
e passiamo vicino Cottanello, che ci “obbliga” a una sosta per lo splendido panorama:
tutti in fila per ammirare il paese, arroccato sulla collina.
Ne approfitto per una foto dedicata ad ogni partecipante (vedere fotoalbum).
Qui oneseries85, nel fotoalbum tutti gli altri… tranne me.
Finita la carrellata fotografica, sono piuttosto indietro (la fila di 21 moto è abbastanza lunga)… e allora Guntherbiker mi dà un passaggio col suo gs1100 per tornare alla mia Gold Wing che era in testa alla fila: era tanto che non sedevo dietro!
Sosta carburante a Contigliano, altro bel borgo della Sabina.
Il tempo è splendido: un sole “caldo ma non troppo” ci accompagna lungo le numerose curve.
Superiamo Rieti e puntiamo verso la meta principale della giornata: il monte Terminillo.
Il Terminillo è alto m 2.217 e la strada arriva ben in alto, anche se probabilmente il versante settentrionale non sarà percorribile, a causa della neve ancora abbondante, mai rimossa poiché su quel lato la via è ufficialmente chiusa al traffico per frana.
La salita è bellissima: parte da 600 m di quota
e, con quasi 15 km esaltanti (asfalto perfetto e curve ottimamente raccordate), porta agli oltre 1.600 m di Pian de’ Valli, frequentata (soprattutto dai romani) stazione sciistica.
Con la scusa di fare foto, risalgo velocemente tutto il gruppo, tirando le marce alla mia Gold Wing che risponde ai comandi che è una bellezza.
Accade anche un episodio antipatico, per fortuna senza conseguenze: durante un sorpasso, un fuoristrada taglia la strada a uno di noi (rischiando di farlo cadere), nonostante l’ampia visibilità.
Tra l’altro il fuoristrada tira parecchio e devo mettere la terza per superarlo e insistere… un po’.
Siamo quasi in cima.
Supero gli ultimi (cioè i primi)
e raggiungo zivas, che guida il gruppo con la sua RT1100.
Qui mi fermo, per seguirlo, visto che è lui che guida il gruppo.
Al piazzale subito dopo Pian de’ Valli (m 1.680)
puntiamo verso il rifugio. Sono stati km 14,7 di salita per un dislivello di m 1.080 (pendenza media oltre il 7,3%): bellissima strada.
Ma saliamo ancora, verso il rifugio.
Eccolo, il rifugio Angelo Sebastiani, a quota m 1.820.
Parcheggiamo davanti al rifugio
Con splendida vista sul monte Terminillo (m 2.217), ancora innevato.
Foto di gruppo.
Ma vogliamo andare ancora più in alto e lo sguardo si rivolge verso il vicino valico, anche se so che probabilmente non sarà percorribile.
La strada formalmente è chiusa al traffico,
ma per i primi metri il problema è solo un po’ di neve
e qualche sasso.
Paesaggio comunque splendido.
Come previsto, il valico (Sella di Leonessa, m 1.890) è chiuso, oltre che ufficialmente, anche di fatto, per neve. Quindi facciamo dietro front.
Ma io, testardo,
voglio portare la mia Gold Wing fin sul limitare della neve, con le sue gomme a toccare il manto bianco.
Ecco qui, a quota 1.875.
Gli altri ormai sono andati via, quindi scendo velocemente dal Terminillo (lungo la stessa strada).
A valle una cosa curiosa: credo di essere ancora dietro al gruppo, ma, presso uno svincolo, decido di fermarmi ad aspettare (qualcuno, senza gps, potrebbe sbagliare strada e il mio compito è chiudere il gruppo). Scopro così con meraviglia che non sono dietro, ma… avanti
(evidentemente, nel superare Rieti, ho preso una scorciatoia che mi ha fatto superare il gruppo senza vederlo); mi raggiungono infatti gli altri, che sfilano al mio fianco, mentre io faccio cenno di andare avanti.
Pochi km e arriviamo a Terme di Cotilia, dove è previsto il pranzo.