| Cose turche! L'UE spalanca le frontiere a 500 milioni di turcofoni
Il presidente turco, Recep Erdogan, nell’annunciarlo, non ha nascosto la propria euforia. Né, da musulmano, avrebbe potuto: «La porta d’Europa senza visto turistico – ha dichiarato – sta ormai per essere aperta». Lo ha sancito la firma di un accordo sottoscritto col Commissario per gli Affari Interni dell’Ue, Cecilia Malmström.
Dov’è il problema?
Che le frontiere turche consentono il transito dei terroristi anti-Damasco; che la metà dei miliziani islamici del Fronte al-Nosra in Siria sono turchi; che turca è anche buona parte degli altri gruppi armati jihadisti, dall’Isis al Fronte Islamico.
E’ tutto questo a render pericolosissima la libera circolazione nello spazio Schengen ai cittadini di quel Paese.
E caso mai qualcuno nutrisse dubbi, ecco i risultati di un recente sondaggio messo a punto dall’Università di Sanbancu: il 40% della popolazione turca ha «un’opinione negativa dei Cristiani». E l’Europa se li porta in casa, senza nemmeno chieder loro di bussare… incredibile! Chiunque e con qualunque intenzione, acquistando un banalissimo biglietto aereo, può automaticamente dalla Turchia raggiungere qualunque città europea, senza che alcuno Stato dell’Unione possa opporsi.
Cecilia Malmström, firmataria per l’Europa di questo accordo bilaterale effettivo dal primo gennaio, rappresenta una vecchia conoscenza: è la stessa che, sempre come Commissario per gli Affari Interni dell’Ue, ha avviato un’indagine contro il nostro Paese, contestandoci lo stato di degrado del centro d’accoglienza di Lampedusa.
Ma, già in passato era assurta agli “onori” della cronaca, per aver salutato con entusiasmo due anni fa le dichiarazioni del Presidente Usa, Obama, a favore delle “nozze gay”, nonché per aver, come primo ministro svedese, preso parte a varie edizioni del Gay Pride, all’estero.
Ed ora si cimenta in questa nuova apertura, stavolta verso l’islam militante. Apertura, il cui costo, in termini culturali, sociali e di sicurezza interna, potrebbe essere, ancora una volta, enorme.
E’ stato fatto lo stesso con l’Albania e la Bosnia, generando un’ondata di clandestini senza precedenti: moltiplicatela per cento!
|