… continua
Passeggiando per le vie di Bandipur.
PROBLEMI DI CONNESSIONE INTERNET. PER ORA AL POSTO DI ALCUNE FOTO SOLO I NUMERI.
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Un’altra salita, ma stavolta breve, fino al tempio che custodisce una spada, donata a un re da Shiva, spada cui una volta l’anno viene fatto nuovamente assaggiare il sangue di un animale per sacrificio.
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Ecco la montagna sulla quale prima ero salito per il panorama.
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Bambini davanti al tempio.
Il tempio.
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Nella scuola accanto al tempio, un insegnante sta tenendo la sua lezione.
Ridiscendo dal paese, attraverso la ripida e tortuosa stradina (da quota 1.000 a 400),
che mi regala altri scorci dell’Himalaya,
e riprendo la strada per Katmandu.
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Sosta tecnica. Ma, secondo voi, quelli per gli uomini quali sono?
Io ho scelto il rosso.
L’arrivo a Katmandu è traumatico: traffico, strade dissestate con conseguente pericolo di cadere.
Sono soprattutto gli ultimi 20 km prima di entrare in città, quando la strada sale dai 1.000 m ai 1.500 di Katmandu, che sono un vero pericolo per la moto: l’asfalto infatti è stato letteralmente mangiato dalle gomme dei camion che arrancano in salita (e non ci sono segni di lavori in corso), che hanno scavato solchi paurosi, a confronto dei quali i ben conosciuto koleyni dell’Europa orientale 8ricordo in particolare quelli russi) sembrano un tavolo da biliardo!
Non ho foto di quel disastro di strada, ero troppo occupato a non cadere.
Ecco comunque il “normale” traffico di Katmandu.
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Circonvallazione
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e noto un tempio alla mia destra, è quello di Swayambhunath. Decido di visitarlo adesso, tanto faccio in tempo ad arrivare oggi allo spedizioniere.
Parcheggio la moto di fronte (l mia moto è quella dietro la folla che la guarda, e che è rimasta lì per tutta la mia visita del tempio),
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e visito il tempio buddista.
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Mi dirigo quindi verso il quartiere di Thamel, dove è l’ufficio del mio spedizioniere, nel centro storico di Katmandu.
Il traffico del centro di Katmandu è semplicemente allucinante:
mi chiedo come facciano a stare tanti veicoli, di tutti i tipi, in vie così strette e affollate di pedoni e venditori ambulanti. Incredibilmente non vedo nessun incidente, e cerco… di non alzare la media.
Trovare l’ufficio è un problema, perché le via a Katmandu non spesso hanno nomi, ma gli indirizzi spesso sono indicati semplicemente col nome del quartiere o di un monumento vicino.
Allora blocco una persona e le chiedo di telefonare al mio spedizioniere, affinchè lui mi venga incontro.
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E dopo 5 minuti arriva un suo collaboratore.
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Andiamo subito nel suo ufficio, in modo da organizzare la spedizione della moto: domani prenderemo le misure per la cassa per la moto, dopodomani andremo in dogana in aeroporto per i documenti e il giorno dopo (venerdì) io e la mia moto (con voli separati) voleremo per Bangkok.
Albergo tranquillo, nello stesso quartiere, anche se ogni tanto manca la corrente (sembra sia comunque a Katmandu).
Io e il mio spedizioniere.
Ceno a pochi metri (qui è pieno di alberghi e ristoranti). E’ il tipico pasto nepalese, con verdure, brodo e pollo; esiste anche in versione vegetariana.
Edited by Gold Wing - 23/10/2013, 18:53