GIRO DEL MONDO in diretta - Round The World

In effetti era più o meno così.
Al bazar di Taftan (il primo paese pakistano), mi sono comunque ferrato, ma solo 5 minuti per cambiare in rupie pakistane, perché il tasso di cambio alla dogana non era conveniente.


Ho inviato messaggi con whatsapp; dì a nostra figlia di controllarlo più spesso e di rispondere sempre a papà.
E tu lunedì dovresti avere il telefono nuovo con internet e quindi controllalo anche tu whatsapp da lunedì.
Tranquilla, la zona davvero pericolosa finisce a Quetta; dopo sarò talmente veloce che la scorta sarebbe inutile: non mi raggiungererebbero nemmeno le pallottole.
Baci.

Scorta iraniana nelle ultime decine di km prima di arrivare all'ultimo paese, Mirjaved, dove ho passato la notte nell'unico albergo.


Mitra, ma non chiedermi il modello: non capisco nemmeno se ha la sicura e per sicurezza evito sempre di passare davanti alla punta della canna.
Se invece chiedi con che veicolo viaggia.. in taxi.


Lo Spot resta sulla moto: averlo addosso mi darebbe fastidio e se ho fastidio guido male.
Ci avevo già pensato.

Continuo con i report giornalieri (eravamo arrivati, mi sembra, al giorno 4). Alcuni report li avevo scritti a fine giornata, ma non postati per mancanza di collegamento. Per le foto vedo quello che posso fare, ma sto per crollare dal sonno (qui sono le 10 di sera).
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Giorno 5, lunedì 7 ottobre, da Erzincam a Maku (Iran) (+ h 1.30), km 520

Parto da Erzincam (stesso albergo dell’andata, confrontate la foto con quella, successiva, di quattro anni fa).
Oggi:


4 anni fa:


Le montagne innevate intorno alla città.




Temperatura non fredda come ieri: 7°.
Ci sono alcune montagne da valicare, abbondantemente innevate.
La temperatura scende a 4°.
Supero il valico a m 2.057 e la temperatura scende a 2°.
Ora attraverso un grande altopiano, con le montagne intorno.
Le solite persone che chiedono una foto con la moto.
Un castello presso una città e un ponte interessante.
Incrocio due motociclisti.
Un altro valico da superare, il più alto finora, a m 2.210. C’è molta neve tutto intorno.
Mi chiedo di cosa vivano i piccoli villaggi quassù.
Scendo lentamente e la temperatura risale a 4,5°. Sempre molta neve e bei paesaggi.
L’ultimo pasto in Turchia, anche perché cerco di liberarmi delle lire turche. Ne ho prese troppe e soprattutto ieri non ho usato il contante per la benzina.
Passo vicino al monte Ararat, ma purtroppo le nuvole lo coprono.
Fila interminabile di TIR alla frontiera; la strada non è completamente praticabile a causa di lavori e allora la supero prima a destra dalla strada in costruzione sterrata e poi contromano sull’altra carreggiata.
Ne approfitto per cambiare le lire turche rimaste (pessimo cambio, ma sono poche e me ne voglio liberare e un po’ di euro in rial iraniani; il cambio mi sembra buono (e lo sarebbe), ma sbaglio a contare le banconote, anche a causa degli alti tagli, perché un euro vale circa 35.000 rial e delle banconote iraniani poco comprensibili (mi confondo con due banconote da 50.000 che mi sembrano da 500.000): pazienza, tanto la vita qui costa poco. Il secondo cambio lo faccio quando sto per uscire dalla Turchia ed entra in Iran; un po’ meglio, ma poi scoprirò che in Iran è meglio.
Esco dalla Turchia ed entro in Iran. Un agente si avvicina subito e mi aiuta nelle pratiche (poi chiederà 10 euro o dollari; ovviamente gli do dollari). Scopro che lui stesso mi avrebbe fatto un cambio migliore; cambio con lui comunque i 90 euro che servono per l’assicurazione moto (dura un anno).
Entrato in Iran.
Non mi fermo a Bazargan (poco attraente) nonostante le insistenze dell’agente, e vado nella vicina Maku, che conosco già. Cerco l’albergo di 4 anni fa (andata verso la Mongolia) e… lo trovo al primo tentativo! Sì, è questo, lo riconosco! Anche il proprietario mi riconosce.
Ecco le foto di oggi




e di 4 anni fa




La moto anche oggi riposa tranquilla nella reception.

Giorno 6, martedì 8 ottobre, da Maku a Qom, km 1.016

Alla partenza è piuttosto freddo; normale, visto che siamo in quota, tra le montagne.
Maku è in una stretta valle, serrata dalle montagne. Appena usciti dalla città, la valle si apre.
Anche oggi ci sono alcuni passi da superare, fino a quota 1.800; ma tutta la prima parte della tappa è in quota, spesso oltre i 1.500. Spesso piove, ma il fondo stradale è buono e riesco a tenere una buona media.
Faccio colazione per strada, visto che l’albergo non la forniva.
Montagne innevate ovunque.
Dopo Tabriz (la capitale di questa regione, l’Azerbajgian iraniano), comincia l’autostrada. Come 4 anni fa, sono vietate alle moto, ma io posso (gli iraniani non possono guidare moto oltre i 125, ma agli stranieri è permesso, e, quindi, poiché la mia moto è grossa, mi è consentito entrare in autostrada; ma, non esistendo una tariffa per moto, non pago! Ad ogni casella mi fermo, saluto il casellante, dico che sono italiano, lui sorride e mi saluta, e passo. Sempre così.
La stazioni di servizio iraniano danno una benzina economica, ma, mi dicono, di bassa qualità. La moto comunque non ne risente in modo apprezzabile. Però c’è una puzza terribile (credo dipenda dalla benzina), e alcuni inservienti usano una mascherina.
Le autostrade sono spesso a 3 corsie, ma purtroppo i cartelli confermano la cattiva abitudine di far circolare i mezzi lenti(limite di velocità 100 kmh) sulla prima corsia; sulle altre due si può andare a 120.
Il paesaggio è a volte semidesertico.
Avvicinandomi a Teheran, la temperatura aumenta, nonostante la capitale sia ancora in quota (m 1300), ma aumenta anche il traffico (finora scarso) e negli ultimi 100 km devo fare lo slalom tra le auto: attenzione agli iraniani che non usano quasi mai le frecce, anche se ho notato un miglioramento rispetto a 4 anni fa, e talvolta mi segnalano perfino di farsi superare, mettendo una freccia a sinistra… e poi spostandosi a destra.
Riesco a superare Teheran (sbaglio un solo svincolo, e grazie all’aiuto del gps, perché i cartelli non sono il massimo della chiarezza) e decido di proseguire per Qom, la città santa posta a sud.
Sto violando una delle mie regole, cioè non guidare dopo il tramonto; in effetti il sole sta tramontando (sono le 17.40) e prevedo di arrivare a Qom tra oltre un’ora. Ma preferisco così, anche perché è tutta autostrada, pianeggiante e illuminata. Purtroppo è molto trafficata e anche qui devo stare attento al traffico.
Arrivo comunque incolume a Qom, mi dirigo per un po’ verso il centro (che domani visiterò) e trovo un buon albergo, probabilmente quasi di lusso per gli standard iraniani: 700.000 rial (20 euro) e moto parcheggiata davanti all’ingresso, sotto l’occhio delle telecamere.
Qui a Qom ormai la temperatura è cambiata, si può anche stare in maniche corte. Credo che da ora il freddo sarà solo un ricordo.
Cena vicino all'albergo: semplice ma gustosa.

Giorno 7, mercoledì 9 ottobre, da Qom a Nain, km 498

Oggi ho visitato alcune delle più belle città dell'Iran... e per questo i km sono stati pochi (alla faccia di chi dice che il mio non è mototurismo: non capisco se per fare mototurismo bisogna per forza essere lenti. Sono solo diverse forme di mototurismo: lo è il mio come lo è chi fa il giro delle trattorie dei castelli. Non mi riferisco ovviamente a cose che ho letto in questo forum ).

Alcune foto.
Qom, il grande santuario sciita.



















Moto parcheggiata davanti all'ingresso del santuario, in zona riservata e sorvegliata dai militari.


Poi sono andato a Kashan.
La grande moschea, con attigua madrassa (scuola coranica)














Popolo iraniano.


Vicoli iraniani.


Quindi sono andato a Natanz, dove c'è la famosa centrale nucleare, a rischio di bombardamenti americani o israeliani.
..... segue ...

Edited by Gold Wing - 12/10/2013, 19:58