GIRO DEL MONDO in diretta - Round The World

Giorno 83, martedì 24 dicembre, da Orte a Lecce, km 657, totale 33.651

Oggi è l'ultima tappa, l'ultimo giorno.
Mi sento strano, ho la sensazione di aver completato qualcosa di difficile, di grande, di impegnativo, ma so di non averla, ancora, completata.
Ripeto a me stesso che devo mantenere la concentrazione, ma ho difficoltà a farlo, e questa difficoltà mi resta per tutto il giorno.
Parto dall'albergo, ma non riesco a farlo all'alba: prima mezz'ora di ritardo.
Il fumo che esce denso dalle marmitte della moto testimonia che anche oggi dovrò affrontare una giornata fredda.


La temperatura scende fino a 0° e a questo si aggiunge la nebbia, a banchi, che spesso mi costringe a rallentare.
Oltre alla difficoltà a concentrarmi, sono preoccupato per la moto, che si scompone ad ogni passaggio sulle irregolarità, anche lievi, dell’asfalto. Questo è sempre stato un difetto del 1500, ma mai in modo così pronunciato, che a volte addirittura mi mette in difficoltà per mantenere l’equilibrio.
Non so se è suggestione oppure la colpa è veramente da attribuire alla ruota anteriore, il cui cerchio ammaccato mi preoccupa molto.




Oltre a ciò, mi preoccupa anche la ruota posteriore, riparata nel deserto in Mauritania 6 giorni e quasi 6.000 km fa. Questa comunque sembra reggere, per ora.
Presso l’incrocio con l’autostrada Roma-L’Aquila, mi incontro con giuliomas, col suo Transalp.


Continuo verso sud-est e finalmente finisce la nebbia e la temperatura aumenta, allontanandosi dallo zero.
Presso Salerno un altro piacevole incontro, con Orso-Bianco e Hetanx.


Dopo Salerno prendo la strada per Potenza, come programmato. Infatti voglio rientrare a Lecce da una strada diversa dall’andata, non sovrapponendosi mai il tragitto di 83 giorni fa con quello di oggi: partire verso est, rientrare da ovest, da casa e fino a casa. Anche se questo vorrà ire allungare soprattutto i tempi della tappa di oggi, rinunciando in parte alla comoda autostrada.
Salita verso Potenza, con la strada che sfiora i 1.000 m. I soliti lavori in corso, da mesi (o forse anni): piccolo dubbio, poi un veloce calcolo mi conferma che sono sotto il limite di peso e quindi posso passare (io solo mezza tonnellata, contro le 3,5 del cartello).


Attraverso le montagne della Basilicata


e raggiungo Potenza, dove mi aspetta un altro amico del forum, GrandeFred.




Mangio qualcosa e ripartiamo insieme.
Continua…

… continua
GrandeFred mi accompagna fino al bivio per Matera.








Continuo verso Taranto, ma devo ancora fermarmi per bere qualcosa. Sempre problemi di concentrazione e mi sento stanco e assonnato. Proprio nell’ultima tappa, una delle più brevi e sulla carta semplici (a parte nebbia e freddo)… o forse proprio perché l’ultima tappa, alla fine di un viaggio così impegnativo.
Supero Taranto, il ponte di Punta Penna sul Mar Piccolo e affronto gli ultimi 100km verso casa, su una strada ordinaria che attraverso numerosi paesi. Il traffico della vigilia di Natale mi rallenta (qui non c’è superstrada), arriva anche un po’ di pioggia; mi fermo ancora e poi riparto.
Il ritardo si accumula, stimo di arrivare prima alle 17, poi mi rendo conto di non farcela prima della 18.
Infine arrivo a Lecce! E’ ormai buio. Circonvallazione


e imbocco la mia via di casa.
Vedo casa mia, ma anche, piacevole sorpresa, un gruppo di amici (molti del mio Moto Club, il Gold Wing Club i Normanni) che mi aspettano (da almeno un’ora, causa il mio ritardo) davanti a casa (a sinistra nella foto sotto).


Ce l’ho fatta, il Giro è completato. Sono tornato al punto di partenza, dopo 83 giorni e 33.651 km.






Mia moglie esce di casa (sta preparando la cena di Natale) e mi raggiunge: è visibilmente emozionata.




2 ottobre: partenza verso est ---------------------------------------------------------------------------------- 24 dicembre: arrivo da ovest.

Contakm a fine viaggio.


Entro in garage, tolgo i bagagli dalla moto e resto un attimo pensieroso col boomerang in mano, ricordo dell’Australia. Mi ricordo di quando portai un simile ricordo dal viaggio in Mongolia (l’arco mongolo) e dal Giappone (la riproduzione della katana). Ma mai come questa volta mi sembra che questo oggetto, il boomerang, rappresenti bene questo viaggio.
Come il boomerang, lanciato, descrive una curva ma torna al punto di partenza, così io, partito quasi 3 mesi fa, ho percorso un lungo giro, ma il giro si è concluso esattamente dove l’ho cominciato.
E, come il boomerang, io torno sempre a casa.






FINE

grazie marcello

grazie di tutto Marcello .