GIRO DEL MONDO in diretta - Round The World

Magari ci fossero le sCULture

Scusami, non avevo fatto in tempo a rispondere, perché in aeroporto non avevo sempre internet.
Non sono d’accordo con l’esempio del contrabbasso.
Una moto non è un contrabbasso. Un motociclista non è un contrabbassista. La moto è il mio mezzo di trasporto: l’unico. Senza moto il viaggio non esiste, è interrotto, bloccato, sospeso.
Un musicista può spedire il suo strumento prima, per tempo, in modo che arrivi sicuramente in tempo per il concerto. Un motociclista in viaggio può spedire la sua moto solo quando arriva nel porto (aeroporto) di imbarco, perché lui e la sua moto viaggiano insieme, sono una cosa sola. La moto non è semplicemente uno strumento, è parte di lui, è parte del viaggio.
Oltre al fatto che quasi tutti gli strumenti musicali possono viaggiare come bagaglio a mano o, nel caso di quelli ingombranti, come bagaglio registrato al seguito del passeggero, quindi non ci sono problemi di tempi, perché per i voli passeggeri le compagnie garantiscono (salvo situazioni eccezionali) il giorno di arrivo. Per i cargo, invece, è diverso: non sai quando parti, non sai quando arrivi, quindi non sai quando avrai la tua “merce”. Ma, come ho detto prima, la moto non è una merce, per i motivi esposti. Lo è una moto nuova, che deve essere spedita dalla fabbrica al concessionario, ma non lo è la moto del motociclista, la “sua” moto.
Ovviamente su questo punto è perfettamente legittimo avere opinioni diverse, è solo un civile confronto di opinioni. 
P.S. Ho valicato le Ande a fine novembre proprio per evitare "nevicate straordinarie".

scusa la mia franchezza marcello....mà preferirei una "scultura " vestita che te nudo ps:

a questo punto dicci :dobbiamo continuare a tempestarli di mail ? o preferisci che ci fermiamo qui....?

Edited by maurilio56 - 8/12/2013, 20:01

Ok, per compensare la foto di me sotto l'ombrellone, metterò una foto del pranzo di oggi.

a mail cosa facciamo ci fermiamo o continuiamo a mandarle ?

Aspetto cosa dice Marcello, ma io continuerei.
Anche perche' l' arrivo della moto a Dakar non e' sicuro che sia il 16; potrebbero farlo slittare ancora, come Marcello stesso ha accennato precedentemente.

Confermo. Io continuerei fino a che la moto arriva.
Poi, a discrezione, se vi va di protestare ancora.

Con poca 'discrezione', ho rimandato la email agli indirizzi ormai noti.

per mè và bene,però marcello se dovessi ricevere qualcosa in merito dillo subito...

Ovviamente.
Se dovessi ricevere avvisi, scuse, rassicurazioni, incazz###re, soldi...

Giorno 65, venerdì 6 dicembre, Sao Paulo - Madrid (aereo), km 0, totale km 27.143

Per completezza riporto all'inizio di questo post il report che avevo scritto prima sulla prima parte di questa giornata.
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Arrivo a Sao Paulo che ormai sono le due passate e quando giungo nell'aeroporto vedo che il mio volo per Johannesburg sta ormai decollando e non posso più prenderlo.
Mi rivolgo agli uffici della compagnia (TAM, ma i voli erano comprati come Sudafrican Arlines) e troviamo un altro volo per Dakar, passando da Madrid. Mi faccio dare (dopo una lunga attesa: sono molti i passeggeri che hanno perso le loro coincidenze) un buono per un hotel, taxi andata e ritorno e colazione-pranzo in hotel.
Arrivo in Hotel alle 5 del mattino e solo alle 6 riesco a buttarmi sul letto della stanza a riposare (l'albergo infatti era pieno).
Dopo aver dormito, approfitto della sosta in hotel per rifocillarmi; picanha alla brasiliana.


Stasera alle 21 volo per Madrid, arriva lì alle 10.10 di domani sabato 7, riparto alle 17.55 e alle 21.45 arrivo a Dakar... se non ci sono altri contrattempi.
Intanto problemi per la moto. Scopro infatti sul tracking on line che... (vedi post precedenti). Speriamo bene!
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continuo il report.
Nel pomeriggio lo spedizioniere, dopo una mia mail di sollecito, mi risponde che la moto arriverà a Dakar col volo successivo, quindi con una settimana di ritardo, perchè... (vedi post precedenti)
Controllo il tracking della moto e infatti ora l'arrivo a Dakar è previsto per domenica 15, con moto a disposizione lunedì 16.
Intanto è ora di prendere l'aereo per me; qui infatti ormai non posso fare nulla: almeno a Dakar arriverò io, poi si vedrà.
Parto dall'albergo in taxi (foto di Sao Paulo centro, con una chiesa tra i palazzi moderni)


e dopo un'ora e mezzo arrivo in aeroporto: Sao Paulo è una metropoli sterminata. Per fortuna sono partito dall'albergo in buon anticipo. Mi chiedo che senso abbia costruire gli aeroporti così lontani: a volte ci vuole più tempo dal centro città all'aeroporto che da un aeroporto all'altro!
Partenza per Madrid quasi puntuale, volo TAM. Ho la fortuna di trovare un posto in un blocco di 4 sedili col solo il mio occupato, quindi la notte posso stendermi e dormire un po': non è un letto, ma almeno stavolta il (lungo) volo va bene.

Giorno 66, sabato 7 dicembre, da Madrid a Dakar (aereo; ora Dakar -1), km 0, totale km 27.143

Arrivo verso le 10 a Madrid.
Controllo la situazione moto col wi-fi dell'aeroporto: che spilorci questi spagnoli: solo 15 minuti di wi-fi gratis. Ma io li frego: uso due dispositivi (telefono e pc) e quindi raddoppio i minuti.
Nessuna novità per la moto; cominiciamo (io e gli amici del forum) a mandare e-mail i protesta alla Lufthansa.
Prendo il volo (Iberia) per Dakar. Nell'aereo sono quasi tutti senegalesi... e non smettono mai di parlare tra loro, ad alta voce. Leggero caos.
L'aereo arriva quasi puntuale verso le 21.30 (ora locale, ora siamo solo a -1 rispetto all'Italia).
Vero caos "africano" alla dogana a Dakar. La fila c'è, ma è quasi come se non ci fosse... e i poliziotti lasciano andare.
Non ho voglia di arrabbiarmi e non protesto, anche perché è meglio non intromettersi in certe cose in ambienti che non si conoscono. E poi, comunque, si tratta di pochi minuti.
Appena uscita dall'aeroporto (anzi ancora dentro), si avvicina un tassista (magari non proprio ufficiale ) e si offre di accompagnarmi.
Io ho selezionato alcuni alberghi dalla mia guida, in base ad alcuni criteri: non troppo cari (Dakar è cara), vicino alla spiaggia (se devo passarci 10 giorni, almeno mi rilasso al mare e prendo un po' di sole; inoltre non mi va la confusione del centro di Dakar), con wi-fi (appunto, visto che ci devo stare 10 giorni), aria condizionata, sicuro e abbastanza confortevole.
Mostro la lista dei miei alberghi al tassista (che è con un accompagnatore dal ruolo incerto ), ma secondo loro gli alberghi che ho indicato non vanno bene. Conosco il trucco (di portare ilcliente verso un albergo "amico", magari è anche vero, ma non ho né la voglia né il tempo di approfondire (sono le 22 passate); inoltre non sono sicuro che gli alberghi indicati abbiano il wi-fi (secondo la guida no, ma sono passati anni dalla pubblicazione), quindi non protesto più di tanto quando vedo che mi porta in un luogo diverso. Però glielo faccio notare (ho controllato il suo percorso sul gps del mio telefono, che ha anche le mappe del Senegal).
Prima di pagarlo, però, controllo l'albergo: può andare, ha tutti i requisiti indicati, anche se la spiaggia non è vicinissima (200 metri circa). Il prezzo è esposto chiaramente ed è quello che pago, ma solo per 3 notti; poi vedrò se trovo qualcosa di meglio.
A dormire.
P.S: Oggi forse è il primo giorno senza foto.

Giorno 67, domenica 8 dicembre, Dakar, km 0, totale km 27.143

L'albergo è, come volevo, nella zona di Capo Verde (Cap Vert), il punto più occidentale dell'Africa, lontano dal centro caotico di Dakar.
Esattamente è nella località di Les Almadies, che comprende il capo.
Fatta colazione (compresa nel prezzo), esco quindi per esplorare le spiagge della zona.
La prima spiaggia è a circa 200 m. Poco più di baracche i semplici bar-ristoranti sulla spiaggia, molto numerosi.
La spiaggia si presenta con onde tipicamente da surf (caratteristica di queste zone) e infatti numerosi sono i surfisti, prevalentemente francesi.
Diverse rocce sulla spiaggia, ma la sabbia è buona e pulita.














Decido comunque di fare il bagno, stando anche attento alle correnti (qui spesso forti, ma ancora di più nella zona più a nord-est del capo.
Le onde sono improvvise e alte anche vicinissimo alla riva, e arrivano violente; ma è divertente anche fare il bagno (il surf non l'ho mi praticato e farlo non mi attira particolarmente: mi basta vederlo).


Dopo il bagno mi rilasso al sole (sdraio e ombrelloni sono gratis, basta comprare una bibita per meno di 1 euro).






Ma non sono tipo "da spiaggia" . Dopo meno di un'ora sono già stanco dell'inattività e continuo l'esplorazione.
Decido di raggiungere il capo, anche se temo che sia inavvicinabile (poi spiegherò perché).
Un bar con due immagini simbolo: il Che e Mandela.


Ragazzi che giocano a calcio vicino all'oceano (ne incontro parecchi, segno della popolarità del calcio anche qui).


Numerosi ristoranti sulle spiagge


(questo promette addiritture i "piedi nell'acqua"),


ma soprattutto tante, tantissime ville dei senegalesi ricchi (molte con guardia armata alla porta). Questa infatti è una zona esclusiva, dove chi può ha costruito la sua residenza per sfuggire alla confusione e al caldo di Dakar.


Non solo ville, ma anche diverse ambasciate, tra cui l'enorme e sorvegliatissima degli USA.


(notare l'antenna di telecomunicazioni).




Osservo la bandiera a mezz'asta: è successo qualcosa in USA o è per la morte di Mandela in Africa?


Arrivo quindi vicino a Capo Verde.
continua...