Giorno 60, domenica 1 dicembre, Rio de Janeiro, km 46, totale km 27.125Mi sveglio e piove.
Faccio colazione e piove.
Aspetto un po', ma non resisto: sono a Rio, non ho niente da fare (oggi è domenica e ovviamente lo spedizioniere non risponde al telefono, visto che non rispondeva nemmneo ieri, di sabato), non posso starmene inattivo.
Decido di uscire lo stesso, in moto, sperando che migliori.
Invece non migliora e percorro sotto l'acqua tutti i 46 km della giornata.
Provo prima a salire sul Corcovado, la celebre montagna panoramico con la grande statu del Cristo Redentor. Ma a circa 200 metri di quota rinuncio; con la pioggia posso anche guidare, ma gli infidi binari del tram (o del treno che sale sul Corcovado), che tagliano la strada addirittura con due serie parallele, sono troppo scivolosi con la pioggia, e la pendenza della salita è sempre maggiore. Un paio di volte sto per perdere il controllo della moto, quindi mi fermo e torno indietro. Mi chiedo se chi progetta questi binari abbia idea di cosa significhino per le moto; o se gliene importi qualcosa.
Comunque in cima con la moto non si arriva, si deve sempre prendere il treno, almeno per l'ultimo tratto; inoltre oggi vedrei ben poco del famoso panorama, con questo tempo.
Punto allora su Ipanema, una delle spiagge più famose di Rio.
Nonostante io sia in una zona centrale, per raggiungere i punti interessanti di Rio si devono percorrere diversi km; ma la cosa che mi dà più fastidio, oltre ovviamente alla pioggia incessante, è il sistema complesso di gallerie e svincoli che rende complicato spostarsi, almeno per me, in questa città. Il gps aiuta, ma, se trovi uno svincolo subito all'uscita da un galleria, dove ovviamente il gps non prende il segnale, è facile sbagliare strada. E per fortuna che è domenica, con (credo) meno traffico.
Comunque riesco a raggiunger Ipanema, ma con questo tempo perde molta della sua bellezza; anche le foto, con la pioggia, sono quelle che sono.
Inoltre scopro che purtroppo di domenica è chiusa la carreggiata vicino alla spiaggia (anche a Copacabana, credo per facilitare i numerosi pedoni e chi fa jogging), quindi non posso nemmeno arrivare con la moto vicino alla spiaggia.
Quindi raggiungo la vicina spiaggia di Copacabana.
Sul Corcovao e il Pao de Acucar ci salirò se e quando il tempo migliorerà
Torno in albergo, ma prima ne trovo un altro per domani, che costa la metà di questo (nella foto è l'attuale).
Rio non mi è piaciuta: forse sono stato influenzato dal tempo, ma la sensazione è questa. Un po' di sporcizia per strada, anche nelle zone centrali, molta povertà (numerosa gente che dorme sui cartoni, anche nelle zone centralissime), un sistema viario che rende molto complessi (almeno per me) gli spostamenti in moto. E non parlo della favelas, appena intraviste, ma che anche a guardarle di sfuggita...
Non vedo l'ora di andarmene.
CITAZIONE (marcorideon @ 1/12/2013, 22:32)
CITAZIONE (Gold Wing @ 1/12/2013, 21:55)
Non ci sono tempi prefissati.
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Quando arrivo nella città dove devo prendere l'aereo, contatto lo spedizioniere (gli mando anche una mail un paio di giorni prima) e organizziamo tutto, cassa e voli. Io chiedo a loro di fare il prima possibile: è compito loro trovare il primo volo utile per la moto. Ma, mentre per trovare un volo basta una telefonata (o internet) per fare la casa ci suole del tempo, quindi (quando sono faccia a faccia con lo spedizioniere) si prenota il volo e contemporaneamente si chiama il falegname. Poi ovviamente il falegname ci metterà alcune ora (o un giorno) per fare la costruire la cassa, che potrà anche completare direttamente in aeroporto, alla consegna della moto.
Riassumendo, il biglietto per la moto e quello per te, piu' o meno, vengono comprati quasi contemporaneamente. Capisco bene?
Sì, perché io e la moto è bene che viaggiamo più o meno nello stesso tempo.
Io voglio essere al porto di partenza quando la moto parte, per eventuali imprevisti (anche se non posso esserle fisicamente vicino) e soprattutto voglio essere all'aeroporto di partenza quando arriva, per "liberarla" al più presto. Non sempre questo è possibile (gli aerei sono diversi, a volte anche di compagnie diverse e con orari diversi), ma si cerca di avvicinare il più possibile i due voli.
Purtroppo non esistono più gli aerei "combi", in cui io e moto potevamo viaggiare insieme.