Giorno 57, giovedì 28 novembre, da Ciudad del Este (Paraguay) a Ibena (Brasile, ora -3), km 261, totale km 25.663Un'altra giornata campale, una di quelle che ti sembra che 24 ore siano poche per contenerla tutta.
Mi alzo presto, anche se vorrei dormire di più. Colazione in albergo e parto da Ciudad dell Este, diretto al ponte sul Paranà che porta in Brasile.
Il ponte è un caos totale, con centinaia di moto-taxi che sciamano da tutte le parti, trasportando clienti dai due lati del confine.
Il resto del ponte è bloccato, con le auto in fila da chissà quanto e chissà per quanto altro ancora.
Cerco quindi di passare come fanno le moto, che hanno un percorso riservato. Se non che quelle sono moto "normali", tutte rigorosamente senza borse, e il percorso loro riservato è una corsia della strada delimitata da blocchi di cemento, larga circa... 1 metro, cioè quanto la Gold Wing.
D'altra parte se non mi muovo qui facciamo notte; quindi mi faccio coraggio e passo. Non so come, ma riesco a passare e imbocco il ponte vero e proprio, quasi tutto contromano, ma tanto qui tutti fanno così: sono delle artigianali corsie a larghezza variabile.
La cosa strana è che non vedo alcuna dogana paraguaiana; probabilmente è come all'ultimo ponte di frontiera con l'Argentina, quindi è tutto da un lato, quello brasiliano, che ospita entrambe le dogane.
Arrivato alla dogana brasiliana, mi rimandano indietro perché non ho il timbro di uscita paraguaiano; ma come, se la dogana non c'è lì?!! Invece c'è, mi dicono e quindi torno indietro, afforntando nuovamente tutto il caos del ponte! Ancora più contromano! Ormai sono più spericolato degli indigeni, guardate dove passo!.
Tornato il Paraguay, vado in dogana, e qui il funzionario mi dice che manca il timbro di entrata in Paraguay! Ma come, se ieri sono rentrao e ho dato il passaporto, insieme al Carnet! Infatti il Carnet (del quale non gli importa nulla) il timbro di entrata ce l'ha, ma il mio passaporto no. Vabbè, dico io, ormai sono entrato, quindi metti il timbro di uscita, che ci importa! Invece no, dice lui, sei in contravvenzione, se vuoi il timbro sono 50 dollari. I 50 $ sarebbero la multa. Per farla breve, scendo a 30 &, ovviamente pagati direttamente mano, senza ricevuta.
A questo punto dovrei timbrare anche l'uscita del carnet, ma non mi va di fare un altro ufficio, e allora dico all'impiegato di metterci un timbto lui, tanto in Italia chi vuoi che si accorga della differenza! Lui esita, ma gli ricordo che ha appena ricevuto 30 $ e allora mi accontenta.
Torno in Brasile e qui è abbastanza semplice e del carnet non gli interessa nulla, tant'è che rifiutano di timbrarlo. Speriamo non mi crei problemi all'uscito dal Brasile, in aeroporto.
Vado prima alla grande diga di Itaipu. La seconda centrale idroelettrica la mondo (la prima credo sia in Cina) e quella che produce il maggior quantitativo di energia. E' immensa: lunga 8 km alta 200 m. Produce quasi tutto il fabbisogno energetico del Paraguay e il 20% del Brasile (i due Stati di confine).
Giro turistico in bus: non si può entrare con mezzi propri, nemmeno a piedi. Durante il giro siamo sempre sorvegliati dalla sicurezza.
Ora col bus passiamo proprio sotto la diga, davanti algi enormi condotti dove l'acqua scende con forza per gravità.
Poi andiamo sopra alla diga. Qui è dove l'acuqa in eccesso esce, su questi enormi scivoli. Ora purtroppo no.
La diga vista dal lato paraguaiano (sul bus si può passare senza formalità).
Il Paranà, quando esce dalla diga.
Il passaggio sopra la diga, col lago a monte, a sinistra, e il fiume a valle, a destra.
La parte iniziale della diga, in pietra e terra.
Torno quindi a Ciudad del Este (non c'è altra strada)
(mototaxi)
e vado alle cascate di Iguaçu.
continua...
Edited by Gold Wing - 29/11/2013, 02:23