Giorno 52, sab. 23 novembre, da Santiago del Cile a Les Andes, km 88, totale 22.651Oggi finalmente riprendo la moto,
salvo imprevisti.
Faccio colazione e, con comodo, mi dirigo verso la stazione dell'autobus (circa 1 km attraverso il centro).
Ripasso davanti al monumento alla memoria delle vittime del regime di Pinochet, davanti all'edificio utilizzato come luogo di tortura. Ieri mi era sfuggita la scritta in metallo proprio davanti alla porta dell'edificio.
Ed ecco il Palacio de La Moneda (sede del Presidente) visto dal viale principale, quindi la sua facciata principale.
L'appuntamento alla dogana è alle 12; arrivo alle 11.
L'impiegata, gentilissima (quella cui avevo telefonato per informazioni in questi giorni), mi dice che l'aereo sta arrivando e la mia moto è li, ma ancora non ha il documento originale di viaggio (che viaggia con la moto), anche perché il volo, se è atterrato, lo è solo da pochi minuti.
Dopo un po' mi avvisa che il volo è in ritardo di mezzora e mi dice che non avrà novità fino alle 12.30.
Esco a mangiare qualcosa e compro un litro di benzina (in contenitore di fortuna), in modo da essere pronto per dopo, quando senza motore so che la moto dalla cassa non esce, a meno di sollevarla di peso in 10. Torno alle 12.20.
Si fa l'una e ancora nulla. Chiedo preoccupato all'impiegata, visto che questo ufficio oggi (sabato e domenica) chiude all'una, ma lei mi dice di non preoccuparmi: posso restare qui e tra poco mi darà notizie e che comunque la moto è sbarcata.
Sono quasi le due quando arrivano finalmente i documenti, pago $ 50 per non ricordo cosa (diritti doganali credo); l'ufficio ormai è chiusa, ma l'impiegata, che sta per andare a casa, mi scrive cosa devo fare, prima di tornare qui, dove comunque ci sarà un altro impiegato che mi assisterà per le ultime operazioni.
Vado quindi a un altro ufficio della dogana (la vera dogana, questo era più un ufficio degli spedizionieri), distante un km a piedi (mi chiedo sempre perché cavolo li mettono distanti
). Qui, dopo qualche esitazione (forse l'impiegato nemmeno sapevo cosa fosse un carnet), mi mettono il timbro di entrata sul carnet e quindi torno indietro al primo ufficio.
E qui mi chiedono altri 84.000 pesos (120 €)! Si tratta dei diritti di deposito. Protesto: ma quali c#### di diritti di deposito,
se la moto è rimasta da voi solo 3 ore! MI dicono che da un minuto a 3 giorni la tariffa è la stessa.
Pago.
Finalmente posso prendere la moto, che è lì, a pochi metri.
Sono ormai le 15.30, devo sbrigarmi, anche se so che ci vorrà almeno un'ora per rimontare tutto e sistemare i bagagli. E temo anche complicazioni perché lo smontaggio non l'ho fatto io, ma il concesisonario Honda (e senza la mia presenza).
E infatti le complicazioni ci sono.
Prima complicazione. Lo s##### di concessionario, non hanno staccato solo il positivo della batteria, ma anche il negativo; sarebbe un problema da poco (una vite in più da avvitare), se non che sulla Gold Wing il negativo (che non è necessario staccare) è bloccato da un piccolo dadino, che, appena lo tocchi, si muove e non sta più in sede.
Dopo diversi tentativi, decido di tenerlo con un dito da dietro, per evitare che si muova, ma il dito (o un giravite), dietro non ci entra, perchè io non ho la sella originale, ma la Corbin, molto più rigida e che si estende in basso fino alla batteria.
Devo quindi smontare la sella, cosa non complicata, ma nemmeno semplice, e, nel farlo, mi taglio il pollice (non grave, ma esce parecchio sangue e devo medicare).
Tornato al lavoro (col cerotto del mio pronto soccorso da moto), altri problemi per rimontare la sella, perché le due viti di destra non vogliono saperne di entrare, finchè mi ricordo del truccetto di spostarla un po' (non è che la smonti spesso la sella) e finalmente ci riesco.
Seconda complicazione; Quegli s#### del concessionario Honda di Sydney, non ha smontato solo il parabrezza di sopra, ma anche quello di sotto, che io normalmente invece smonto ma lascio attaccato alla moto; loro invece, per fare un lavoro più "pulito", lo hanno smontato completamente smontando anche il supporto centrale del motorino elettrico. non dovrei avere problemi a rimontarlo (sono due viti), ma dopo averlo montato, noto che il parabrezzanon va nella giusta posizione (resta troppo alto) e addirittura rischia di uscire. Guardo con attenzione e noto che il dadino di bloccaggio lo avevano lasciato non sotto, ma sopra il perno di blocco. Per spostare quel dadino devo smontare il parabrezza di nuovo, e per farlo devo smontare di nuovo lo scudo cromato anteriore!
Dire che sono nervoso è poco!
Finito tutto, sono le 18.10, 2.40 dopo l'inizio dei lavori.
Ma finalmente ora posso partire.
Parto subito, non mi importa dove arrivo.
Esco da Santiago, diretto a nord (la strada è quella, prima che, dopo quasi 100 km, pieghi a est per le Ande e l'Argentina. Si paga, due volte, un piccolo pedaggio (meno di un euro).
La giornata è grigia, poca visibilità, quindi le Ande quasi non si vedono.
La strada sale a 1.000 m, poi scende un po'.
Calcolo che è troppo tardi per salire sulle Ande e decido di fermarmi a Les Andes, l'ultima città prima della salita.
Strana città.
Al primo albergo (trovato col gps), dopo un po' di attesa, la signora mi dice che si paga a ore; in effetti sembra un parcheggio, con le auto che entrano superando una sbarra automatica, ma un albergo a ore mi fa pensare anche ad altro.
Chiedo quanto: 20.000 pesos, ma accetta solo contante e pesos, e a me ne sono rimasti sono 12.000 (non avevo previsto di dormire un'altra notte in Cile. Saluto e ne trovo un altro dopo un km.
Questo è "normale", pago con carta di credito, parcheggio la moto nel cortile chiuso.
Esco quindi a cena (in questo albergo il ristorante non funziona il finesettimana: ecco, questa cosa è strana, un albergo che proprio il finesettimana non fa funzionare il ristorante
).
Devo camminare un po'per trovare un ristorante (un paio sono chiusi, anche se non sono ancora le 21), ma la cosa più strana è quando trovo questo locale.
Non capisco di cosa si tratti, magari in spagnolo questo ("Schoperia") è un altro modo di chiamare un ristorante.
Dal locale esce un suono di musica. Entro e la musica è molto forte: vedo un bancone con una persona e chiedo se c'è solo da bere (vedo birre e altro in evidenza) o anche mangiare; la ragazza mi risponde che si mangia pure, ma io resto dubbioso. Mi guardo in giro, vedo delle ragazze sedute in fondo.
Ho un dubbio.
Chiedo ancora se è un ristorante. La ragazza alla fine capisce che io nonho capito, e mi parla in spagnolo, con frase che non capisco bene, ma nella quale sototlinea più volte la parola "senoritas". Ho capito!
No grazie, io ho fame, vado altrove.
Alla fine trovo un ristorante, mangio e torno all'albergo.
Seduto al ristorante noto delle persone che sembrano parcheggiatori abusivi, che smistano il traffico dei parcheggi vicini, e alcune persone che chiedono "contributi", di varia natura (soldi, cibo); un paio altri li avevo notati per terra lungo il tragitto.
Rientrato in albergo (anche questo con internet, e sono 3 consecutivi, alla faccia dell'Australia!), vedo due moto, tra cui una RT1200; sono di argentini, ma loro non sono in giro.
Domani colazione (compresa) e via verso le Ande e l'Argentina!
Edited by Gold Wing - 24/11/2013, 03:49