... continua
Proprio al confine del barrio Londre-Paris, c'è la chiesa di San Francisco (Francesco).
E' l'edificio coloniale più antico di Santiago (iniziato nel 1586). Le sue mura massicce hanno resistito a numerosi terremoti (il Cile è zona fortemente sismica), a differenza del campanile, crollato più volte e sempre ricostruita (l'attuale è il quarto, del 1857).
A volte mi chiedo se sia possibile fotografare la semplice luce: momenti come questi mi fanno pensare di sì.
Nell'altare principale è conservata la piccola statua della Virgin del Socorro (Nostra Signora del Perpetuo Ausilio), che Pedro de Valdivia, il fondatore di Santiago, portò in Cile durante la sua conquista del 1540 per proteggersi dagli attacchi degli indigeni.
Mi dirigo verso nord, attraverso una delle vie pedonali della città, affollata di gente.
Arrivo nella Plaza de Armas, nella quale c'è il monumento al Libertador, Simon Bolivar (in epoca coloniale al suo posto c'era un patibolo).
Un maestro spiega ai suoi allievi, davanti alla statua.
Un lustrascarpe aspetta i clienti.
Sulla piazza si affaccia la Catedral Metropolitana, del '700, neoclassica. Vi sono sepolti i vescovi di Santiago.
Molto interessante un concerto di musica popolare che si tiene lì davanti, con giovanissimi musicisti.
Ma non sonno i soli; infatti passeggiando per le vie del centro, si sentono spesso gli inconfondibili ritmi andini e numerosi musicisti suonano i loro pezzi.
Il flauto di Pan
Altri
Venditori espongono i loro prodotti, confezionati al momento.
Arrivo al Mercado Central. Molto pittoresco, con pesci e crostacei esposti in abbondanza, tra le grida dei venditori per accaparrarsi i clienti, mentre nell'altra metà del mercato i procacciatori dei numerosi ristoranti di pesce fanno... la stessa cosa.
Ritorno verso sud.
Pittori di strada, compongono i loro quadri al momento.
Il quartiere della borsa.
Giungo in Piazza della Costituzione.
Qui si affaccia il lato nord del Palazzo de la Moneda (Moneta, nato infatti come Zecca). E' da sempre il palazzo presidenziale, tritemente famosa per l'attacco dell'aviazione durante il colpo di Stato del 1973, quando qui fu destituito Salvador Allende che rifiutava di andarsene.
E proprio una statua di Allende ora sorge qui.
Tutta l'area è sorvegliata da numerosi Carabineros.
Raggiungo la vicina plaza de la Ciudadania, dove è la facciata principale del Palacio de la Moneda
e l'interessante (almeno dal punto di vista architettonico) Centro Cultural Palacio La Moneda. Una lastra di vetro fa da tetto, permettendo alla luce naturale di entrare in questo spazio sotterrraneo.
Pranzo in un ristorante centrale, con tipico piatto cileno, il
lomo a lo pobre, bistecca con patatine ricoperto da uovo fritto; una cosa "leggera", tanto oggi non devo guidare.
Per cena però mi tengo leggero, con un panino vegetariano (ho notato numerosi locali vegetariani in città), seguito però da un'ottima mousse al cioccolato.
Questa città comincia a piacermi, ma... non vedo l'ora di andarmene: speriamo domani di ripartire in moto.