Giorno 38, sabato 9 novembre, da Timber Creek a Jabiru, km 810, totale 16.722 Tappa interamente nel Northern Territory (Territorio del Nord).
Oggi voglio arrivare a Darwin e possibilmente anche oltre, perché, nonostante il ritardo di un giorno sulla mia tabella di marcia, ho deciso di seguire il programma originario, quindi visitare il Parco Nazionale del Kakadu, a est di Darwin.
Il limite di velocità di 130, qui nel Northern Territory, mi aiuta. Il limite è pensato per il traffico (scarso), non per le strade (che sono semplicemente a carreggiata unica e quindi a due corsie.
Alla partenza, la mattina poco dopo le 6, ci sono già oltre 28°.
Il sole dell’alba saluta la mia strada, illuminando il bush, la tipica vegetazione australiana.
Nei pressi del Victoria River: finalmente un fiume… con l’acqua! Finora quasi tutti erano in secca, in attesa delle piogge imminenti.
La strada prosegue generalmente dritta, ma la vegetazione comincia a cambiare, diventando sempre meno arida e più tropicale.
Qualche ordinatissimo lavoro in corso.
Arrivo a Darwin.
Darwin è una città moderna, quasi interamente distrutta dal ciclone della notte di Natale del 1974, dopo aver subito pesanti bombardamenti dai giapponesi (era l’unica città australiana raggiungibile dai bombardieri giapponesi).
Parcheggio davanti al Crocosaurus Cove, dove sono presenti alcuni dei più grandi coccodrilli del mondo.
Lo so che vedere gli animali negli zoo (o simili) non è il massimo (oltre alla questione etica, che rispetto), ma non posso lasciare l’Australia senza vedere un coccodrillo vivo. Se avete commenti da fare sugli zoo, vi prego di non dilungarvi nella discussione, per non andare ot
).
Leo, il coccodrillo più grande, oltre 5 metri per 750 kg.
Wendell, poco più piccolo.
Pesci vari nelle vasche.
Volendo (pagando un sostanzioso extra) ci si può immergere nella vasca del coccodrillo, per vederlo da vicino, col l’esile protezione di una parete di plastica trasparente. Quello nelle foto non sono io.
Notare l’espressione del coccodrillo.
Il Crocosaurus Cove. L’ambiente sembra ordinato e pulito, e gli animali in buona salute e ben accuditi. Ma mette un po’ tristezza vedere un coccodrillo in una vasca, sia pure grande.
Altri rettili: tartarughe.
Raggiungo l’Explanade, il lungomare di Darwin, con un lungo parco (lato mare).
Foto davanti all’oceano indiano, da dove provenne il ciclone che distrusse Darwin nel Natale del 1974.
Ormai la temperatura ha raggiunto i 40°.
Mi dirigo verso il Parco Nazionale del Kakadu, a est di Darwin.
Sulla strada, attraverso l’Adelaide River, dove è possibile assistere al pasto dei coccodrilli; un addetto tiene con un lungo bastone un pezzo di carne di maiale: il coccodrillo salta (come nella foto della statua, proiettandosi con la coda), per la gioia dei turisti. L’ultimo spettacolo della giornata è stato un’ora fa. Qui i coccodrilli vivono liberi, nel fiume.
La vegetazione diventa sempre più fitta.
Entro nel Parco Nazionale del Kakadu, vasto 20.000 kmq; lo percorro oggi in tutta la sua larghezza ovest-est (100 km; e domani nella sua lunghezza nord sud, di 200 km).
Anche qui molti segni di incendi, qui però normali: La vegetazione comunque ricresce quasi subito.
Sarebbe da visitare in fuoristrada, ma ovviamente per me non è possibile.
Arrivo nel nord est del parco, nell’unica città di Jabiru. Qui trovo un campeggio; dispone anche di bungalow, ma voglio finalmente usare la mia tenda, anche se la vista del cartello dei numerosi serpenti velenosi della zona mi fa un po’ esitare. Chiedo all’addetto se è sicuro della tenda, per i serpenti; mi risponde “should be” (dovrebbe essere).
La piazzola è chiaramente per roulotte o camper, ma qui evidentemente le tende non sono comuni. Comodo comunque il bagno provato, proprio accanto alla piazzola.
Ceno con le riserve di emergenza e mi chiudo bene dentro. Gran pace, bel cielo stellato, numerosi rumori notturni. Finalmente in tenda, in Australia.